lunedì 22 giugno 2020

Nulla si crea. Nulla si distrugge. E le pagode danno punti.

Non sono di compagnia, vado a scrocco con quella degli altri, ma ho degli assi nella manica, frutto di tanti due di picche. So ipnotizzare il prossimo con i giochi da tavolo, così che a fine serata, quando se ne torna a casa, è convinto di essersi divertito con me, e invece ha fatto tutto il gioco, io l'ho soltanto spiegato.
Spiegare è un'arte, alcuni ci pagano le rate del mutuo spiegando, alcuni indorano le pillole senza esser medici nè orefici, anche se i miei preferiti restano quelli che insegnano agli altri a vivere mentre la loro vita di merda sta andando a rotoli (di carta igienica).
Qualcuno che conosce il trucco e mi resta a fianco lo stesso c'è: una ristretta cerchia di estimatori della pizza con l'ananas, dell'amico maldestro che come apre bocca tira un'atomica, dell'elefante nella cristalleria.
Ma non durerà per sempre: sono un prestigiatore attempato che continua a riproporre sul palco il numero della donna segata a metà. Le prime due file di poltrone sono vuote e nella terza stanno quelli coi biglietti omaggio.
Le mie aspettative per il primo sabato sera a casa di amici dopo i mesi della quarantena sono altissime, paragonabili a quelle che avevo a 13 anni in fila davanti allo Stadio Comunale di Torino per il concerto di Madonna (ero abbastanza fiducioso che Veronica Ciccone mi avrebbe tirato sul palco e avremmo limonato in diretta mondiale).
Mentre Francy si trucca allo specchio e mia figlia gironzola per casa con la divisa del Corvonero, io costruisco nella mia mente, per la serata, un menù a base di carne di panda o almeno di kobe, e datteri di mare gratinati allo zafferano di Navelli. L'immagine dei bagordi sembra figlia de Il Pasto Nudo di Burroughs e de La Fabbrica del Cioccolato di Tim Burton. Da tutti i sanitari dell'appartamento, compreso il bidet, sgorga birra Baladin, mentre il DottorX sciabola bottiglie di grappa invecchiata 20 anni e nuvole azzurre di sigari cubani Cohiba si levano al soffitto.
"Che giochi porti?" mi chiede Francy voltandosi con un occhio truccato e uno no. Conosce la mia debolezza per le asimmetrie: a lungo ho studiato ogni centimetro di pelle del suo corpo, annotando tutto nei miei dossier mentali. Sono un cartografo scrupoloso, so di lei a memoria ogni rilievo, curva, insenatura, promontorio e sponda scoscesa.
Che gioco porto per un evento del genere? domando all'impenetrabile libreria di titoli.
Sembra complicato come risolvere un'equazione di quarto grado mentre l'infermiera ti infilava il catetere.
Dopo aver tirato giù dalla mensola n°28 scatole e aver ritrovato un vecchio dado D6 kamasutra che pensavo perduto anzi perudo, scelgo Knizia, perchè sto attraversando il suo periodo blu e in 14 giorni mi sono procurato: Tajuto, Samurai e Tigri & Eufrate.

TAJUTO
Titolo fra il family e l'introduttivo per 2-4 giocatori, ambientato nel VI secolo in Giappone, fra monaci buddisti e pagode con tetto a falde spioventi, del prolifico Reiner Knizia [600 titoli pubblicati, quando avrete finito di leggere questo post: 603], 45-60 minuti circa di durata, edito da GateOnGames.
Scopo del gioco: ottenere più punti vittoria degli avversari edificando pagode, scommettendo sull'ordine di costruzione, presentando offerte e realizzando per primi gli obiettivi.
Attirano immediatamente lo sguardo sul tabellone di gioco le 8 pagode colorate in plastica, che vanno costruite pescando con la mano i pezzi di differente taglio da un sacchetto. Si tratta di un insolito elemento tattile: è possibile "trovare" un determinato taglio di pagoda, corrispondente al piano d'altezza, dentro il sacchetto, ma non è possibile determinarne il colore.
Il regolamento è semplice e non lascia spazio a dubbi: le azioni a disposizione del giocatore sono soltanto tre:
1- Pescare un piano delle pagode
2- Presentare un'offerta
3- Ottenere una tessera
Il giocatore si destreggia fra due tipologie di "punti": quelli Meditazione, fondamentali per comprare ed eseguire nuove tessere e in generale la moneta del gioco, e quelli Spirituali, che corrispondono ai punti vittoria.
I punti Meditazione vengono continuamente generati e spesi, mentre quelli Spirituali sono difficili da ottenere [a fine partita vi accorgerete di averne fatti una manciata, probabilmente 20 o meno].

Ogni giocatore comincia con 3 tessere azione [ogni singola tessera consente di eseguire le 3 azioni spiegate in precedenza] con 3 differenti costi in punti Meditazione. Potrà acquistarne altre per aumentare le azioni disponibili nel turno [o acquistare altri tipi di tessere: scommesse sull'ordine di costruzione, sconti sull'acquisto di nuove tessere, punti vittoria secchi].
Cena.
Niente carne di panda o kobe, nè datteri di mare picconati dagli scogli: ceniamo con una pizza da asporto dell'egiziano. Un impasto creato con un lievito madre rinfrescato dai tempi dell'imperatore Akhenaton nel 1333 a.C., con farina macinata a pietra filosofale, mozzarella di bufala certificata da Paolo Attivissimo e pummarola dell'orto di Marisa Laurito.
Il cartone delle pizze è un anime. Dello studio ghibli.
La quarantena è stata molto lunga.

Dopo cena le figlie si ritirano in cameretta per complottare su Hogwarts e noi quattro restiamo in cucina, senza mascherina come senza mutande, liberi di sorridere senza il filtro ffp.
Stiamo bene. Siamo rilassati.
Io e Alessandra riconosciamo insieme gli Offspring alla radio: prima Pretty Fly poi Want you Bad.
Mi mancava queste sensazioni.

Tajuto.
La partenza dalla casella 0 del tracciato Meditazione è un po' diesel, siamo costretti a far le formichine e a mettere in dispensa per un paio di turni. Poi il gioco decolla.
Francy e Alessandra puntano alle tessere Saggezza e ai bonus, il DottorX all'acquisto di nuove tessere Azione [sembra voglia tenersi indietro coi punti vittoria per esplodere nel gran finale], io invece scommetto sull'ordine di costruzione.
L'interazione è di quelle sane e sacrosante: ci si ostacola trattenendo i piani delle pagode che servono, si innalzano le pagode senza scommesse, si presentano offerte sulle mosse degli altri, si corre per arrivare per primi alle tessere più economiche. Tajuto trasmette il senso della corsa: premia sempre anticipare gli avversari alle tessere Saggezza, ai pochi bonus e sconti, agli obiettivi.
Il DottorX fa detonare la sua strategia fra il penultimo e l'ultimo turno. Innesca combo di azioni che lo proiettano da un capo all'altro del percorso Meditazione, raccoglie pugni di tessere come arachidi da una ciotola per gli aperitivi. Io e Francy intanto ci ostacoliamo a vicenda: "Tu mi hai tolto quel pezzo di pagoda che mi serviva e io tolgo questo pezzo che serve a te", mentre Alessandra toma toma cacchia cacchia colleziona tessere Saggezza.
Finisce la partita. Pur con un poderoso rush finale del DottorX, vince per un soffio Alessandra.
Io mi confermo fanalino di coda.
La quarantena non mi ha cambiato.

Bel gioco rilassante, Tajuto, perfetto nella sua categoria introduttivo-family, e si fanno pochi punti, come piace a me, si vince o si perde di un niente.
Materiali al top.

L'evento del secolo si conclude all'una di notte.
Le figlie escono dalla cameretta stremate dal concilio su Harry Potter: si addormenterebbero su un prato di bicchieri di plastica senza ammaccarne nemmeno uno.
La band del Dado e del DottorX saluta il pubblico, raccoglie le chitarre elettriche fatte a pezzi, e si ritira dietro le quinte.

"Dio del rock, grazie per questo occasione per spaccare, siamo i tuoi umili servitori. Ti prego, dacci il potere di mozzar loro il fiato con il nostro energetico rock. Nel tuo nome preghiamo. Amen."
cit. School of rock


Trovate Tajuto
e altri giochi di Knizia
su Magic Merchant

4 commenti:

  1. Quant'è vero Dado, spiegare è un'arte e modestamente io, sono un cesso... :-(

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  2. Io sono uno spiegatore medio.
    Ammiro i fuoriclasse.

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  3. Domandona:"Dove ti sei procurato Samurai?"

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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