martedì 26 maggio 2020

I nati sotto questo segno

Correva l'anno, e correvo anch'io, per stare al passo con gli altri ragazzi dell'istituto tecnico industriale. Con lo zaino in spalla tenevo le antenne ben dritte, perchè nell'adolescenza il passo falso sembrava sempre dietro l'angolo, sempre in agguato, e rendersi protagonisti di minchiate leggendarie che sarebbero poi riecheggiate fra le mura della scuola nei secoli dei secoli, pareva inevitabile come l'acne e la forfora.
Ogni mattina camminavo sul ghiaccio sottile dell'impopolarità, tutto era complicato, anche le cose piccole, e ogni interazione sembrava nascondere sul gambo le spine dell'umiliazione.
Nell'istituto tecnico industriale si sopravviveva, cercando di sembrare un po' meno sfigati degli altri.
Le ragazze erano pochissime, diluite una o due per classe, rare come i koala, praticamente le conoscevamo tutte per nome, e le classificavamo in liste di scopabilità che poi discutevamo durante le ore di disegno tecnico del professor Vitale.
Nella mia classe eravamo 32, tutti maschi, sembravamo le riserve di un riformatorio.
Il professore di tecnologia si prendeva sempre un croissant, nell'intervallo. Lo lasciava in un angolo della scrivania, coperto da un tovagliolo, per l'ultima ora. Quando però usciva a fumare, dopo averci assegnato un compito, un compagno si metteva di vedetta alla porta, e Paolo R. raggiungeva la scrivania, e si abbassava pantaloni e mutande, se lo prendeva in mano e lo sbatteva sul croissant, ciaf ! ciaf ! ciaf!, fra i nostri scroscianti applausi.

Periodicamente ce le davamo. Rumorosamente. Soprattutto durante le ore di ginnastica.
Come monito per gli altri.
Ricordo quegli anni come una palude, dalla quale mi sono trascinato fuori una spanna alla volta.

Conservo ricordi vivi, è come se avessi un collegamento ipertestuale con gli anni '90, che si attiva in continuazione attraverso film, canzoni, oggetti, citazioni, persino alcolici.
I cavalieri dello zodiaco mi riportano al biennio delle superiori, in quell'istituto tecnico.
Andavo a scuola di pomeriggio, perchè non c'erano abbastanza aule, quindi l'istituto aveva organizzato due turni, e a me e a quelli della mia classe era toccato il secondo, il più sfigato.
Andavo a scuola dopo pranzo, passavo a suonare il campanello a Gianluca e Maurizio, anche se ogni tanto Gianluca se ne andava per i fatti suoi.
Le giornate a scuola di pomeriggio, fino a sera [all'uscita incontravamo i ragazzi del serale, più grandi e che già lavoravano] sembravano non finire mai.

www.wired.it/play/fumetti/2016/10/24/zerocalcare-cavalieri-dello-zodiaco/
I compagni di classe non erano il meglio, in fatto di amicizie, ma erano a portata di mano.

Ricordo quando Maurizio mi disse: "Ho scoperto che il mio segno, i Gemelli, è il Grande Sacerdote. Figo!".

Nella terza casa, quella dei Gemelli, i cavalieri combattevano contro l'armatura d'oro vuota, che comunque menava duro.
Io impiegai un po' a vedere il mio di cavaliere d'oro, il Capricorno, terz'ultima casa, perchè com'è noto, e com'è stato raccontato da Zerocalcare, la serie si bloccava alla puntata 52, nella casa del Leone, e ricominciava da capo.
Tre volte.

Saint Seiya - I cavalieri dello zodiaco [Deck Building]
Gioco di carte per 2-5 giocatori, di Nicolas Badoux e Maxime Babad, del 2018, della durata di 60-90 minuti, dipendente dalla lingua, edito da 3 Emme Games.
Il gioco ripercorre la famosa serie animata del 1990, fino allo scontro con i cavalieri d'oro e il Grande Sacerdote.
Nella scatola: 200 carte foil, 1 tappetino gommato, 1 orologio con 12 fiamme magnetiche, 5 segnalini eroe e 25 segnalini ferita.

Scopo del gioco: affrontare nemici fino allo spegnersi dell'ultima fiamma dell'orologio, salvare Lady Isabel, e fare più punti vittoria degli altri nobili cavalieri.
Ogni giocatore sceglie e gestisce uno dei cavalieri di bronzo protagonisti del cartone animato: Pegasus, Sirio il dragone, Crystal del cigno, Andromeda e suo fratello Phoenix.

Il gioco è un deck building vecchia maniera, alla Star Realms, livello di difficoltà sull'introduttivo.
Il regolamente è piuttosto semplice, ma gli effetti sulle carte sono tanti, quindi è consigliata la lettura delle FAQ dal sito 3 Emme Games.
A livello di meccaniche siamo sul semplice: il gioco pur con qualche idea molto funzionale come il sistema a scorrimento dei nemici sul tappetino e alcune abilità dei personaggi che rendono più vario il flusso, non introduce niente di nuovo.
L'azione principale è randellare i cavalieri nemici, per metterli nel proprio mazzo, bilanciando forza, cosmo, abilità e punti vittoria.
I nemici sono tanti e in duplice copia. In 2 giocatori consiglio l'accorgimento dei Giullari  di eliminare le copie, sia per poter vedere la gran varietà dei nemici, che per non allungare troppo la partita.
Il target del gioco sembrano essere i nostalgici +40enni cresciuti a pane, Karate Kid, Voglia di vincere, Terminator e Ladyhawke, quelli che, come me, rimpiangono i micronauti e la serie tv Spazio 1999.
Saint Seiya è un gioco che fa dell'ambientazione il suo vero punto di forza: nella scatola base, alla quale spero di cuore seguiranno le espansioni Asgard e Nettuno [ci sono già gli alloggiamenti], ci sono tutti i personaggi della serie animata, compresi quelli minori, gli sfigati, i mid-boss e pure i dimenticabili [compresi i cavalieri pezzenti campioni di figurimmè di Morgana, leggi l'articolo dell'iconico blog L'antro atomico del dottor Manhattan].
Insomma: completo.
Le illustrazioni sono nitide, bellissime, prese direttamente dal cartone animato, e tutte foil, una gioia per gli occhi.
Saint Seiya è un tributo al cartone animato, evidentemente realizzato da un fan per i fan, e anche un link nostalgico agli anni dell'adolescenza, un tuffo nel passato, un album da sfogliare, una reliquia da mettere nella formalina per salvarla in eterno.

"Alla luce di questo grande impatto culturale, fin qui dimostrato, non è esagerato dire che siamo individui composti al 70% da cavalieri dello zodiaco"
[cit. Zerocalcare]

Ce le davamo. Più o meno duramente.
Era una questione di sopravvivenza sociale.
Nell'adolescenza era obbligatorio mostrare la propria forza, stabilire quale piolo eravamo sulla scala, a che altezza stavamo rispetto agli altri.
E colpivamo duro pur di stare un piolo più in su sulla scala.
Guardavamo tutti i cavalieri dello zodiaco ma giocavamo molto più sporco di loro.



Trovate I cavalieri dello zodiaco deck building e altri link agli anni '90 su Magic Merchant

6 commenti:

  1. Ottima la citazione di Zerocalcare, è una delle strisce che più ho ammirato e che più di tutti è riuscito a cogliere ciò che i cavalieri sono stati per tutti noi over 40. Mi sa che, causa le aule che frequentavi, non sei riuscito ad incanalare bene tutto il tuo ardore per quest'epopea degli anni Novanta. Poco male, il gioco, lo si legge fra le righe, non è niente di che, l'ho provato e tranne il fascino della meridiana dello Zodiaco (da te neppure citata... ma vuoi mettere il bello di togliere le fiammelle una ad una? per me la cosa più bella del gioco intero) è una grande operazione nostalgia. Lasciamolo lì. Adesso vado a giocare all'isola di fuoco (quello anni '80) con mio figlio. Grazie come sempre.

    RispondiElimina
  2. Sono i cavalieri dello zodiaco hanno nomi importanti, sono grandi e forti eroi!
    Tutti decisi a vincere. Ma solo uno alla fine potrà trionfar!
    Ciao dadone!

    Alessandro Belli

    RispondiElimina
  3. Considerando che i Cavalieri mi facevano (e fanno) schifo al pari di Ken... questo giro il maialino non lo rompo proprio! :-)

    RispondiElimina
  4. Quel cartone animato era Epica allo stato puro. Capolavoro assoluto e ineguagliato (esatto. Dragon Ball non gli lega neanche le scarpe). Quanti ricordi... ancora oggi le sigle (tutte) sono al primo posto nelle mie preferenze per addormentare il piccolo la sera! :)

    RispondiElimina
  5. Sempre quel gusto un po' amaro di whisky torbato e divano duramente pensante.

    RispondiElimina
  6. Pur essendo perfettamente coetaneo di Dado, ammetto di non essere mai stato affascinato dai Cavalieri dello Zodiaco... mi parevano una discreta vaccata, ma non so dirvi di preciso il perchè :)
    In compenso avevo registrato su VHS tutti gli episodi di Ken il Guerriero, con pazienza giobbesca. 25 cassette

    RispondiElimina