mercoledì 5 dicembre 2018

Il ritorno di Pillow


Le maschere rimangono a casa, sulla mensola. Il lunedì sera al supermercato incontro solo facce vere. Le facce a pezzi dei sopravvissuti al weekend da leoni, che il lunedì mattina si son fatti bradipi. Nei loro fisici mancanti sono fisici mancati: fanno colazione per inerzia, si radono allo specchio per combattere l'attrito degli anni, corrono a lavoro come biglie su un piano inclinato.

Gli uomini si trascinano fra le corsie degli accessori casa in cerca di una cintura e di un soffione doccia al quale impiccarsi. Solo l'offerta 3x2 sulle Simmenthal li fa desistere dall'insano gesto. Sollevano orgogliosi al cielo Moretti da 66, come spade scozzesi. William Wallace è morto perchè tutti avessero i bollini per le padelle.
Le donne deambulano, su polpacci tipo cactus, prive di trucco e deodoranti ascellari,  desiderabili come salviette usate.
All'entrata un nero chiede le monetine dei carrelli. Somiglia a Mandela, quello di Morgan Freeman. Rimedia dieci centesimi, un bottone, una mandorla, un buono sconto sul caviale, e un paio di battute su Salvini e le ruspe.
Il supermercato il lunedì sera è la pancia di Torino, quella vera, flaccida, sudata, col cotone e i peli nell'ombelico der mondo infame.

Uno come me non passa inosservato. Eppure il lunedì a spingere il carrello fra le corsie divento invisibile pure io. I commessi non mi vedono, caricano confezioni di pasta sugli scaffali e ridono di Fabio, il caporeparto, ...UN COGLIONE..., raccontano di una cliente UNA VECCHIA che pochi giorni prima ha fatto un casino per una confezione di tortellini scaduti DA DUE GIORNI MICA DA DUE ANNI!!!
Passo loro accanto. Allungo un braccio in mezzo per pescare un cartone di besciamella di alibi.
Non mi vedono, come Patrick Swayze in Ghost. Continuano a parlare di Fabio, che la sera ci credo che si ferma fino a tardi, quello non ha una cazzo di vita! non ha amici non ha una donna manco segue il calcio, fossi in lui mi sarei già buttato giù dal balcone, ahahahah.
Il lunedì sera la pietà non la trovi sugli scaffali.
Solo la Simmenthal.

A casa.
Francy aiuta la piccola con la ricerca sulla Liguria, io cucino rileggendo fra una cucchiaiata e l'altra alcuni passi del regolamento di Architetti del Regno Occidentale, col piglio di chi sta declamando la terza lettera ai corinzi. Lo faccio sempre, leggere regolamenti mentre cucino. Ammazza gli inevitabili tempi morti dell'acqua che non bolle e della cipolla che non imbiondisce fottendosene della reazione di Maillard.
In media, nel tempo di un secondo di carne con patate al forno, ripasso un german con compendio di faq.
Con un arrosto posso ripassare un cinghiale [anche se l'arrosto è di coniglio].
Naturalmente parlo sempre di ripassare giochi ai quali abbia già giocato almeno una volta: per la primissima partita devo sempre fare il setup completo sul tavolo di tutti i materiali e giocare un paio di turni provando tutte le azioni.
Mi ci va sempre comunque una serata.

Esco con la scatola di Architetti sotto braccio.
Fa freddo, la mattina devo grattare il ghiaccio da un parabrezza buono per Plushenko, metto la sciarpa tattica, sembra un braccialetto in paracord: se la apro e la srotolo tutta ottengo una coperta termica 3 x 3 metri.

Stasera vedo Viking.
E Pillow torna al tavolo.

Pillow. La moglie di Viking. La giocatrice più forte che conosco, probabilmente più forte persino della stessa Giullaressa, anche se non ci sono prove scientifiche a riguardo.
Forgiata al Politecnico di Torino con una laurea in ingegneria conseguita a centinaia di chilometri da casa e col vento a sfavore, viene infine temprata da anni di paralisi d'analisi del marito, col quale gioca 1vs1 in notti che sbocconcellano l'alba, per ritrovarsi infine allo stesso tavolo con un arrogante giocatore Alpha, RedBairon, e un fuoriclasse della giocata imprevedibile e dell'attacco bislacco ad virga canis [il qui presente].
La doppia maternità la tiene lontana dal nostro tavolo per un po'.
Annuncia il suo ritiro dalle scene durante una partita serratissima a Navegador, chiudendo il sipario con una cheesecake che causa una crisi mistica a Salvatore De Riso.

Finchè Vik annuncia: "Ha detto che stasera mette a letto i bambini e ci raggiunge".

ARCHITETTI DEL REGNO OCCIDENTALE.

Piazzamento lavoratori a basso contenuto d'alea e ad alta interazione per 1-5 giocatori di Shem Phillips, autore che già avevo apprezzato per il bel Raiders of the North Sea, e S.J.Macdonald, destinato a un pubblico di gamers, per 90 minuti circa di durata, edito in Italia da Fever Games.
Architetti del Regno Occidentale fa tesoro di quanto messo giù, nero su bianco, con Raiders, quindi snellezza, ergonomia e velocità di turno, per proporre un game play più maturo, profondo, una rigiocabilità sconfinata, implementando l'interazione come in pochi altri german. Se siete fra quei quattro piangina che "si aspettavano di più" da titoli blasonati come Kepler-3042 e Newton per via della loro bassa interazione, ai miei occhi gli stessi che sotto le lenzuola con Angelina Jolie si lamenterebbero delle sue caviglie non così tornite, probabilmente potreste trovare pane per le vostre mandibole con questo gioco.
Un piazzamento lavoratori dal motore tradizionale, quindi, col classico raccogli-converti-spendi risorse per costruire edifici che danno bonus \ punti vittoria, oppure costruire alla cattedrale [Caylus docet], con un sistema di potenziamento delle azioni, un tracciato Reputazione finalmente protagonista, carte Apprendista con le quali incastrare piccole combo, e un ingegnoso meccanismo per recuperare i propri lavoratori oppure sottrarli all'avversario.
Tre i concetti cardinale di Architetti:
1- Specializzazione dei Lavoratori:  più volte visitate lo stesso spazio azione -> maggiori saranno i vantaggi ottenuti
2- Arrestare i Lavoratori:
l'unico modo per recuperare i propri lavoratori sul tabellone oppure per sottrarli all'avversario e attaccare la sua efficienza [gli verranno restituiti in cambio di soldi]
3- Reputazione:
molte decisioni prese in partita influenzeranno la posizione dei giocatori sul tracciato: se troppo in basso non avranno accesso alla Cattedrale [ma evaderanno le tasse] se troppo in alto non potranno accedere alle azioni del Mercato Nero [ma estingueranno i debiti].
Materiali ottimi, belle illustrazioni e una scatola compatta che non ruba centimetri preziosi sulla mensola.
Difetti? Forse un'iconografia fin troppo ricca, che nelle prime fasi di gioco spaventa un po'.
Ma stiamo ancora parlando delle caviglie di Angelina.
Nota: Architetti può essere giocato sia in maniera simmetrica che asimmetrica utilizzando la Variante Personaggi che introduce un'abilità speciale e unica per ogni giocatore, e che varia il numero di monete iniziali e la posizione sul tracciato della Reputazione [con quel che ne consegue].

Il ritorno di Pillow
Casa di Viking ore 22.30.
Pillow.
Esce dalla camera da letto che ho giù preparato tabellone, carte e token sul tavolo in cucina.
"Ciao Andre. Ho fatto la torta" mi dice.
Torta pere e cioccolato.
Viking prepara tre tazzine di caffè.
Storicamente al caffè di Vik manca sempre qualcosa: zucchero, cucchiaino, piattino, persino a volte lo stesso caffè [nel senso che chiede: "Dado il caffè lo prendi?" gli rispondo di sì, e poi succede che si mette a parlare d'altro e si dimentica di farlo].
Ma questa volta sembra incastrarsi tutto. Persino il caffè e un wafer nel piattino.
Spiego il gioco.
Cominciamo.
Io e Viking come al solito diamo il massimo, quando manca Red è sempre punto d'onore giocare al 200% solo per poi scrivergli nella chat di whatsapp che la partita è stata epica, monumentale, di quelle da raccontare ai posteri ["Per potergli sbattere in faccia quel Alè Alè Alè , che se vogliamo è appannaggio del vincitore" - cit.]
Vik sceglie la strategia mono-cattedrale, io smezzo cattedrale ed edifici 50 e 50, Pillow, terza di turno, sembra andare di mono edifici.
Galvanizzato dall'interazione spingo molto aggressivo, fin troppo, perfino quando non è conveniente, col solo fine di destabilizzare i piani degli avversari.
Vik gioca in maniera molto prudente, ripaga al volo i debiti, non si espone, non va al Mercato Nero per non rischiare, non concentra mai più di 3 lavoratori nello stesso punto. Pillow tiene un basso profilo, come sempre, strategia del tenente Colombo, roba nota.

La partita dura 90 minuti e si conclude col punteggio finale:
Pillow 43 punti
Viking 38 punti
Dado 35 punti

In tutti questi mesi io e Viking abbiamo continuato a giocare con continuità, ad allenarci, a star sul pezzo.
Pillow no. Lei era ferma da tempo.
Ma il concetto, chiaro fin da subito, è che una giocatrice del suo calibro, una donna come lei, che dopo una giornata di lavoro in ufficio torna a casa, cucina per la famiglia e prepara una torta, mette a letto due figli, se dopo tutto questo trova le forze per alzarsi per giocare, non è certo per partecipare, ma per pettinare con mano pesante due presunti "gamers". 

Bentornata Pillow.

Trovate Architetti del Regno Occidentale e fette di torta su Magic Merchant

14 commenti:

  1. grande pezzo !!!

    spero di provarlo presto!!!!

    su tuo consiglio ho preso raiders...dopo la zingarata pescarese!!!!

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  2. Pillow spacca! 😮
    Bel pezzo Andrea, mi è piaciuto molto almeno quanto mi piace il gioco. Mi hai anche fatto venire voglia, ma non di giocare, di arrosto e considerando che ho mangiato due ore fa, direi non male... 😅

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  3. Bentornata, di nuovo una quota rosa al tavolo

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  4. Ahaha che figata la conclusione! Grande Pillow

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  5. Il mondo è pieno di maschere.
    Non cambiare per loro Andrea.
    Rimani quello che sei.
    ti abbraccio
    Ele

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  6. Se la Giullaressa e Pillow si siederanno allodi stesso tavolo... poveri noi!

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  7. Grande come sempre....ma Pillow ha mai giocato a Wendake? Da quello che leggo sarebbe pane per i miei denti 😉

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  8. L'offerta 3x2 sulle Simmenthal, potrebbe davvero spingermi a comprare il soffione doccia... ma forse meglio tenetare di soffocarsi con la torta pere e cioccolato. Forse pillow è pronta per un nuovo nick: The Comber

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  9. Leggo sempre volentieri i tuoi pezzi.
    Negli ultimi capoversi vedo Giovanna, mia moglie. E un pochino anche Elisabetta. Francesca, l'altra mia figlia, un po' meno.
    Non ha mai tempo Giovanna, così come non ne hanno Elisabetta e Francesca da adolescenti quali sono. Ma quando Giovanna si siede al tavolo ha lo sguardo assassino. Mi ricordo quando, un Natale di qualche anno fa, ho portato a casa Carcassone. Bello, dice lei, non ci sono dadi. Abbiamo giocato molto, la prima partita l'ho vinta, per caso, 7 mesi dopo.

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  10. Pillow, forse più forte di Vale? STCA22I!!! Houston, avete un problema... un grosso problema!
    Sul pezzo Dado, non sto neanche a dire

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  11. Ho letto tutto d'un fiato, bel pezzo!!

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