sabato 11 marzo 2017

Pendolari in treno con sacchetto di prugne

Due cose. La prima: qualche giorno fa ho pranzato in rosticceria con un vecchio amico che non vedevo da un po', vecchio nel senso che ha 15 anni più di me e prende delle pillole per star bene ma che lo fanno pisciare ogni due ore. Dopo un pollo arrosto tagliato a metà con un trinciapollo e un paio di birre Moretti, gli ho fatto provare Game of Trains, a lui che odia tutti i giochi tranne il subbuteo e i soldatini Atlantic. Abbiamo giocato senza ciucciarci le dita dalla pelle del pollo, quindi abbiamo unto le carte con impronte digitali che CSI avrebbe sicuramente arrestato Apelle. Non importa. A fine partita mi ha chiesto: "E quant'è che costa, 'sto coso?" e io: "Dieci euro", che mi sembrava un gran prezzo, ma lui ha alzato le sopracciglia a forma di virgola pelosa e ha commentato: "Beh, 10 euro, non sono pochi, se calcoli che a loro gli sarà costato 1 euro produrlo in Cina".
La seconda: sabato sera sono andato con Francy e la mia piccola a teatro, a vedere lo spettacolo di un amico [non quello del pollo], che fa parte di una compagnia amatoriale.
Hanno messo in scena Tre sull'altalena, una commedia molto famosa di Luigi Lunari. La storia si svolge tutta in un unico ambiente, una stanza, nella quale si ritrovano per ragioni misteriose 3 sconosciuti, un militare, uno scrittore e un commendatore, e vi rimangono momentaneamente prigionieri a causa della disinfestazione nel quartiere.
A fine spettacolo ci siamo messi davanti alle casse, all'ingresso del teatro, ad aspettare che uscissero gli attori, per fare i complimenti al mio amico [avevo già in mente una minirecensione di ciò che mi era piaciuto e di ciò che avevo trovato migliorabile]. E mentre eravamo lì, con altre persone, presumibilmente dei conoscenti, trattandosi di una piccola compagnia, ho sentito un signore di una certa età spiegare all'attempata moglie: "...che poi, considerato che si è svolto tutto in un unico ambiente, che avranno speso niente di scenografie, per 4 pareti che hanno dovuto tirar su, potevano anche farlo pagare un po' meno 'sto biglietto..."
Dovrebbero darci un premio, per il nostro costante pontificare ad cazzum, per quest'incredibile capacità che sembriamo avere tutti, di riuscire a ponzare e ricavare secondo calcoli tutti nostri, il vero prezzo delle cose, e questa crociata costante nella quale sembriamo immersi, per sbugiardare quelli che vendono anzi speculano, facendo loro i conti in tasca con l'approssimazione dei cinquanta centesimi, il tutto senza avere la benchè minima competenza in materia, nel Paese in cui ogni voce ha pari dignità in quanto voce, e il carpentiere su Facebook spiega la verità sulla fusione a freddo attaccando l'ingegnere del Cern.
Lo facciamo di continuo, sulla margherita che costa cinque euro per un pugno di farina e un bicchiere d'acqua, che poi loro la doppio zero e la manitoba le comprano all'ingrosso, e le pagheranno niente. Sui 50€ per quel german che non ha neanche il tabellone, che i giocatori giocano ognuno sulla propria plancia e quanto vuoi che costino le plance, che se le sagomi a "L" con un unico foglio di cartoncino ne fai stare 4, e poi i token sono gli stessi di quell'altro gioco, sicuro che hanno comprato un container di fondi di magazzino. E quell'american da 99€? Okay avrà le minia, ma adesso le stampanti 3D te le tirano dietro, e in Corea ci sono queste ditte che una volta cucivano i palloni che ora si sono riciclate con le stampe 3D e l'autocad piratato.
Game of Trains
"Contrariamente a Sheldon Cooper, io non amo molto i treni"
[cit.Sgananzium].
Ne abbiamo parlato a lungo e nè io nè Sganan, da bambini sprovvisti di barba, giocavamo con i trenini Lima, non costruivamo piste a "8", e non sbriciolavamo il polistirolo per creare l'effetto neve sui binari.
Ma da adulti forniti di barba riscalda-mento, giochiamo ai giochi a tema ferroviario perchè ben si prestano per natura.
In qualche modo i gdt ci permettono di recuperare anche quell'unica declinazione nerd che ci eravamo persi nell'infanzia. Grazie.
Game of Trains.
Gioco di sole carte per 2-4 giocatori, edito in Italia da dVGiochi, vincitore del premio Miglior Gioco di carte 2016 all'UK Game Expo, della durata di 20-30 minuti circa, tascabile e compatto da marsupio, prezzato 10€.
Ogni giocatore comincia con un treno formato da 7 carte disposte in ordine numerico decrescente. Scopo del gioco: attraverso la pesca delle carte e l'attivazione degli effetti riportati sulle stesse, riodinare le carte vagone del proprio treno, in ordine numerico crescente. Il primo giocatore che ci riesce vince istantaneamente la partita e il diritto a tirare il freno d'emergenza.
Ad ogni turno è possibile effettuare una delle due azioni:
1-pescare una carta (e sostituirla a uno dei propri "vagoni")
2-attivare l'abilità di una carta nella riserva comune
Le abilità possibili sono:
Spostare un carta di uno o due spazi a destra o a sinistra, scambiare due carte vicine o distanti 1 carta, proteggere una carta dalla distruzione, distruggere la 1°, la 4° o la 7° carta del proprio treno.
L'azione distruggi ha effetto anche su tutti gli altri giocatori, e può essere usata a mo'di faina sia per liberarsi di una carta scomoda nella posizione sbagliata, sia per rallentare gli avversari [in 3-4 giocatori l'abilità Proteggi diventa essenziale].
Il gioco scala molto bene in tutte e tre le configurazioni possibili, non ha veri tempi morti [alla fine si tratta di fare una sola azione nel proprio turno], e si gioca agevolmente in una ventina di minuti e anche su tavolini risicati da bar [minimo ingombro].
Particolari nel gioco le illustrazioni, che richiamano macchine e mezzi di film culto come Ghostbusters, Hazzard, A-Team, il Trono di Spade, Ritorno al futuro...
Un gioco di carte economico ed ergonomico, interessante, con poche regole e nessuna eccezione, pulito ed ermetico nel suo "Ribalta l'ordine dei vagoni",  marezzato il giusto di interazione indiretta e bastoni fra le ruote agli avversari, perfetto  per il trasporto in marsupio, tasche, zaini, scomparto segreto nelle mutande, e per la pausa pranzo in ufficio con un collega svicio.
Anche lui nella mia saccoccia dei giochi da viaggio e da mare.
PI MAL PFLAUMEN
Mi sono dovuto appuntare il nome su un foglietto, per comprarlo.
Gioco di carte e collezione di set per 2-5 giocatori, illustrato tipo antica erboristeria, di Matthias Cramer, l'autore di Rokoko e Lancaster, della durata di 30-45 minuti, edito da Pegasus Spiele, per un prezzo di 10€ alla cassetta di prugne.
Il manuale del gioco è in inglese, piuttosto comprensibile, le carte invece non riportano testo in lingua.
Pi Mal Pflaumen si articola in 3 round.
In ogni round si distribuiscono ai giocatori 6 carte, 5 nella configurazione a 5 giocatori, che andranno tutte giocate.
Nel proprio turno ogni giocatore sceglie e gioca dalla propria mano una carta. Una volta che tutti hanno giocato, verranno attribuite le carte Ordine di Turno: chi ha giocato la carta col valore più alto sceglierà per primo prendendo una delle giocate e posizionandola di fronte a sè [il secondo valore più alto sceglie per secondo, e così via]. L'ultimo giocatore a scegliere riceverà a parziale indennizzo anche una carta prugna. Al momento della presa le carte attivano il proprio effetto, e possono essere mandate a punti a seconda della collezione di set [ad esempio AAA significa 3 carte con lo stesso frutto, ABCDE significa 5 frutti diversi, e così via].
Fra gli effetti delle carte troviamo:
1-il cane, che protegge il proprio display carte da eventuali furti.
2-la carta furto, che permette di prendere una carta dal display avversario [se non ha il cane]
3-la carta pesca carte Pi Greco. Ogni carta pi greco aggiunge 3,14 al valore di una carta, nel calcolo dell'ordine di turno.
Nella foto a lato: il primo giocatore di turno sarà quello che ha giocato la carta prugna col valore 25, il secondo la mela da 17, il terzo la fragola di valore 4 + 3,14 + 3,14 = 10,28, il quarto la pera con valore 10, e il quinto l'arancia da 8.
Lo ammetto. Quelle illustrazioni acquerello da vecchio almanacco di botanica, mi invogliavano quanto un gelato al sudore, sicuramente non l'avrei comprato non mi avesse messo il picciuolo nell'orecchio Pinco11 [mettici anche che i giochi tascabili 110 carte x 10 euro con me vincono facile].
Il gioco è invece molto piacevole, teso al punto giusto, si percepisce anche il tentativo di bilanciare le prese con +1 carta prugna per l'ultimo giocatore, e tenersi qualcosa da parte, spendere sulle lunghe distanze per incastrare combo di frutti nel terzo round, quando escono le carte veramente grosse, dà una bella soddisfazione.


A QUANTO STANNO LE PRUGNE E I TRENI
Sia chiaro: non c'è niente di male ad esercitare il proprio sacrosanto diritto al: "Troppo caro per i miei gusti", ma quando ci lanciamo a volo d'angelo dal promontorio della supercazzola prematurata, quando saliamo in cattedra e cominciamo a snocciolare dati a caso su costi di produzione in Cina e stoccaggio dei container dei giochi, pensando di aver voce in capitolo soltanto perchè noi giocavamo a Risiko già 30 anni fa, altro che questa nuova generazione di sbarbatelli gamers partoriti dalle tube del Catan, siamo noi i veri babbi, che pontificare è meglio che scopare.
E a volte dovremmo davvero mettere da parte l'educazione e il quieto vivere, e dire al nostro prossimo: "Parli e dici cazzate", perchè così si fa il bene del mondo, ascoltando il dentista che parla di denti, il muratore di calcestruzzo e il nerd di quanto è bello Battlestar Galactica.

Che parafrasando De Andrè con cameo mustelide di Leo Ortolani : esistono modi più stupidi per spendere i propri soldi [vedi foto] e il gamer dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio. A volte facciamo di tutto, pur di lasciare un segno del nostro passaggio nelle mutande bianche del mondo ludico.


Trovate rotaie e polpa di prugna su Magic Merchant 

8 commenti:

  1. Mitico come sempre.
    Domanda: game of trains è giocabile sui tavolini del treno?
    Settimana prossima ho un viaggetto a Bologna e non so se andare di kingdomino o prendere questo.

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    1. beh, teoricamente ti servono solo due strisce e puoi anche non mettere la locomotiva per risparmiare centimetri.
      Non lo so, prova.

      Validi entrambi, sia Kingdomino che Game of Trains

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  2. Che poi a teatro tra siae, affitti e tecnici.. le scenografie è vero che sono il meno.
    Ma stica se non ci guadagni nulla...

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  3. E dire che il gioco delle prugne io l'ho preso, a parte per qualche buona recensione, pure per la grafica che a me piace tanto. Nella stessa tazza del thè ti consiglio, se già non li hai, Arboretum e Kodama

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  4. Treni forever. Arboretum solo dopo che avrò imparato il tedesco....però belle le illustrazioni...

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  5. Sacrosante verità, come non darti ragione su tutto...

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  6. no no cioè..... a team, hazzard, ritorno al futuro, ghostbusters e supercar nello stesso gioco??? lo compro immediatamente!!!!
    XD

    un saluto
    davide nippo

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