giovedì 24 marzo 2016

Con gli occhi di un giocatore

Alla mattina sembra abbiano segato via un turno. Come in Marco Polo.
Trentotto azioni possibili prima di uscire di casa, ma sai che non riuscirai mai a farle tutte. Devi scegliere, nell'abbondanza, sapendo di lasciare qualcosa. L'ottava azione è il refill dei croccantini nella ciotola del gatto: azione importante, che non dà gli stessi punti prestigio di una doccia , ma se il micio arriva vivo alla fine della giornata sono +3 punti morale. 

Il gioco, bisogna riconoscerlo, permette comunque di effettuare azioni doppie, come prendere il caffè seduto sul gabinetto, o preparare il cuki col pranzo da portare in ufficio ascoltando il telegiornale.
Quella mattina non scelgo l'azione telegiornale.
In macchina, un'ora dopo, scopro che avrei dovuto farlo. 


Hanno ristampato Parigi col nome Bruxelles.
Stessi autori, stesso editore, meccaniche identiche, solo l'ambientazione è diversa.

In autogrill alle 07.45 opinionisti e recensori sono già al lavoro sull'anteprima. Dicono tutti più o meno la stessa cosa, con piccole variazioni sul tema: appenderli per i coglioni, ripristinare le camere a gas, qualche recensore particolarmente german suggerisce l'economica azione pallottola in fronte.

La sera, la giornalista nel 42 pollici al plasma, parla di strategia.
La strategia del terrore.
Gioco complicato, Bruxelles, inutilmente longevo (con altri nomi sul coperchio della scatola), del quale potevamo tutti tranquillamente fare a meno, ma che è arrivato sui nostri scaffali e tocca parlarne.
Anzitutto occorre dire che non vi è alcuna innovazione, nè rivisitazione del classico in diversa chiave: siamo proprio di fronte al becero copia incolla.
A livello di meccaniche siamo ai minimi storici, roba che non dico World in Flames ma un qualunque Risiko se lo pettina per dritto e per rovescio: un giocatore con ruolo segreto (traditore) piazza una bomba su una mappa infinita.
Poco controllo e altissimo livello di imprevedibilità sul giorno e sul luogo, quasi impossibile da counterare pure giocando le carte Servizi Segreti.

Ecco, se proprio vogliamo Bruxelles prende qualche punticino nella categoria "giochi di intrighi e intuizione" perchè gli obiettivi più importanti possono essere [a spanne] individuati dai giocatori più smaliziati, ad esempio: Roma più appetibile di Casalpusterlengo. Naturalmente da qui ad arrivare a capire dove di preciso a Roma e in che giorno, è altro paio di maniche.
Anche a livello di materiali e produzione siamo al poco più che al confezionato in casa [o in garage], roba che la Splotten o persino un Porazzi sembrano la CoolMiniOrNot.

Per quanto riguarda la strategia menzionata dalla giornalista, c'è indubbiamente da riconoscere l'efficacia dell'azione, seppur banale. Il rapporto longevità \ prezzo è in positivo: con pochi chili di tritolo [perossido di triacetone] è possibile capitalizzare un buon numero di vittime e salire velocemente sul tracciato dei media.
Da evidenziare, per correttezza, come a fronte di diverse declinazioni vi sia sempre una sola strada per andare a punti [monostrategia terrore].
L'effetto, tuttavia, sulle lunghe distanze, sembra produrre più punti negativi che positivi, più rabbia che terrore, più voglia di radere al suolo che comprendere.

Tirando le somme Bruxelles è il classico gioco scontato di guerra fra poveri, banale nelle meccaniche, così lungo e ripetitivo nelle sequenze da annoiare [o assuefare], non interessante se non per motivi storici, un ibrido con elementi german [bombs placement] e american [tiro di dado, alea, ambientazione].
Stando ai rumors potrebbero uscirne nuove edizioni  con altri titoli (si parla anche di una localizzazione italiana) ma ancora tutto da confermare.
Per quanto mi riguarda, pur comprendendo quanto poco ci portano a casa gli autori, da gamer vero, spero vivamente che nuove scatole di un prodotto così scadente non vedano mai la luce.

Nota: non essendo interessato nè a sponsorizzare Bruxelles nè a far salire il segnalino sul tracciato del terrore, per il post ho usato le foto di una mia partita a Caylus con Viking e Redbairon.
Caylus giocone.

12 commenti:

  1. Per un attimo ho temuto l'allegoria con Caylus. Ti sei salvato sul finale.
    Ma mi chiedo: le bombe atomiche non hanno una data di scadenza?

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    1. E io ti chiedo, da buttare dove?

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    2. E via, che vuoi davvero discutere seriamente di 'ste cose in un blog di giochi? Scherziamoci un po' su, che se non riusciamo nemmeno più a farci una battuta sopra avrà davvero vinto questo branco di beduini intabarrati.

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    3. Hai ragione, è che non è la prima volta che mi trovo a leggere l'augurio dell'utilizzo di atomiche, leggerlo da una persona che stimo (per quanto non ti conosca di persona sei comunque il mio recensore preferito) mi ha lasciato basito.
      Una risposta eccessivamente provocatoria la mia, troppo d'impulso, mi scuso.

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  2. Il mio dubbio è un po' questo: sarò de-sensibilizzato? Un gioco astratto come gli scacchi [...] Però un wargame che rievoca una battaglia realmente avvenuta [...] Trattare la guerra come un gioco; trattare la morte come un gioco [...] Che casino: metto in campo strategie per eliminare l'avversario [...] Sporchi trucchi, cattivo gusto... Nel gioco (per gioco) sono un assassino, nel gioco (per gioco) sono un mafioso, nel gioco (per gioco) sono uno spacciatore di droga, nel gioco (per gioco) sono un pappone... Almeno non m'annoio... Si dirà "esorcizziamo"? "Sublimiamo"? Meno male che non è toccato a me o ad una delle persone cui voglio bene... Che gran culo! Che gran botta di culo!

    Che poi dico: un politico per essere candidato ed eletto vent'anni
    sindaco non disciplina l'integrazione... Neo-fascisti che non capiscono la differenza tra integrazione e ghettizzazione (quello che è avvenuto è il trionfo della ghettizzazione non il fallimento dell'integrazione). Sciacalli che si fanno i selfie, suonano il violoncello "in ricordo di", appoggiano candele per le strade, sui balconi...
    Alle armi! Tutti al muro!

    A cosa giochiamo stasera?

    Faccio il moralista? Chissà se mi assumono? Chissà se riesco a pagarla quella bolletta? Sono anni che non porto un fiore a mia nonna (A cosa giochiamo stasera?)

    Che gran botta di culo...

    Lorenzo

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  3. T tuoi pezzi sono sempre eccelsi, ma questo per me li batte tutti.
    Io sono un compratore compulsivo di espansioni, ma spero che di questo gioco non ne producano mai.

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  4. Questa entra di diritto nelle tue 3 migliori produzioni Dado! Grande!

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  5. Ho nostalgia di caylus!!!
    Barba segnalo sul bloc notes, da rigiocare al più presto! che posto è in lista? 3193......eccetera?
    Sempre un piacere questi 5 minuti di lettura.

    redbairon

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  6. Che super post Maestro!
    Mica facile farlo. Tu trovi sempre il giusto modo.
    Hai i mezzi, hai le parole, hai la barba e mixi tutto al top tipo Gabry Ponte.
    Caylus l'ho preso. Ma la mia lista è tipo quella di Red.... tropparoba!

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