Un paio di settimane fa, approfittando di una
mezza giornata di permesso, sono andato a prendere mia figlia all'uscita
dall'asilo. Non mi capita spesso: come tanti altri papà che lavorano e che lavorano
lontano da casa, i miei orari d'ufficio non
si incastrano con quelli dell'asilo.
Sono arrivato in anticipo (come sempre, le volte che la vado a
prendere) e me ne sono stato fuori dal cancello ad aspettare che si facesse l'ora, ascoltando le
grida e le risate dei bambini che bucavano i muri, studiandomi gli avvisi per i genitori appesi alla bacheca e seguendo il lento sopraggiungere dei nonni.
Quando ci hanno fatto entrare e la maestra sulla soglia l’ha chiamata, la mia piccola mi è
corsa incontro gridando “Papàààààààààà” e stringendomi in un abbraccio che
avrebbe sciolto Cuordipietra Famedoro.
Come ho scritto a più riprese, amo la spontaneità dei bambini, la loro sincerità, come vivono con intensità i loro sentimenti.
All’uscita dell'asilo,
mano per mano con mia figlia intenta a raccontarmi una storia complicatissima di
cerchietti per capelli e bambine con le quali aveva giocato quella stessa mattina, ho fatto un pezzo di strada accanto a una nonna, anche lei per
mano col suo nipotino. Camminando a pochi metri da lei non ho potuto fare a
meno di sentirla dire al piccolo:
"Eh, no, se fai così allora quando
torniamo a casa glielo dico al nonno che non ti vorrà più bene, e si troverà un
altro bambino a cui volere bene. E' questo che vuoi? Che il nonno non ti voglia più bene?".
Ho avuto la tentazione di allungare un poderoso calcio nel culo alla vecchia, farla volare sul marciapiede verso la sicura rottura del femore, e portare il suo nipotino con me a prendere
un gelato.
Non capisco questa tendenza a trattare i bambini non come "bambini", ma come "bambini stupidi" e usare la minaccia (o la punizione) come passepartout educativo anche per le sciocchezze. Okay: crescere i figli è MOLTO complicato, è un lavoro a tempo pieno, è faticoso, ci toglie ore di sonno, e sinceramente pensavamo fosse più facile. Fino a ieri
eravamo ragazzi seduti su un muretto e oggi ci ritroviamo genitori: è naturale che si vada un po' per tentativi. Sono daccordo e mi ci metto per primo. Ma anche a tentativi sono sicuro che ALCUNI errori clamorosi potremmo
evitarceli. Non credo che nessuno vi abbia mai fornito un manuale d'istruzioni
sulle cose da dire e da non dire a una donna al primo appuntamento, ma per quanto inesperti sono
piuttosto sicuro che la prima volta che la siete andata a prendere sotto casa non le avete raccontato di quella
volta che col vostro amico Enrico vi davate fuoco alle scorregge sul divano, o di quando a scuola ve lo misuravate col righello. Probabilmente l’obiettivo della nonna (in buona fede) era “correggere” il nipotino, ma davvero di fronte a un capriccio perfettamente fisiologico per l'età
(e tra l'altro il marmocchio era appena uscito dall'asilo, tipo cinque minuti prima, non è che stava piangendo e sbattendo i piedi da due ore per vedere Peppa Pig) non le è venuto in mente niente di meglio di "e allora glielo dico al nonno che non ti vorrà più bene"
Che poi credo sia sbagliatissimo passare al bambino il messaggio che il
bene dei genitori (e dei nonni) è un bene consumabile, qualcosa che il bambino
può rosicchiare e intaccare con i suoi capricci, se non riordina la cameretta o se non mangia la verdura. Parlo del “bene”, dell’amore, non di pazienza.
Ancora un minuto e poi parlo di boardgames, lo giuro.
Credo che giocare con i propri figli sia importante quanto far loro mangiare la verdura. E che sia importante giocare con loro per imparare a conoscerli: come sono fatti, cosa pensano, come si rapportano con gli altri, se sono competitivi, buoni, timidi, aggressivi.... Leggerli attraverso i giochi e comunicare con loro attraverso i giochi.
E contrariamente a molte altre strategie educative, giocando è difficile commettere grossolani errori.
Bidibibodibibu un rospo sei tu !
Il giorno in cui per poco non ho preso a calci nel culo una vecchia, ho fatto un giro al CGE e ho comprato un nuovo giochino dell'HABA.
La strega Renata ha pasticciato al pentolone delle pozioni magiche e si è ritrovata trasformata in rana verrucosa. Per riprendere le sue sembianze di megera antropomorfa, la strega dovrà far incetta di ingredienti disgustosi (zampe di ragno, bava di lumaca, unghie dei piedi, funghi velenosi, bottiglie di ketchup e corvacci neri). I giocatori, da 2 a 4, si contendono gli ingredienti. A fine partita chi avrà più carte di uno stesso ingrediente, risulterà vincitore.
Bidibibodibibu è un giochino di pesca e tiro di dado, un introduttivo assoluto a giochi di carte e primitivi deck building.
A inizio partita vengono distribuite tre carte coperte a ogni giocatore. Il resto del mazzo viene suddiviso in 5 mazzetti al centro del tavolo e la rana Renata viene posta sopra uno di questi.
Durante il proprio turno il giocatore rolla il dado e sposta Renata in senso orario o antiorario a seconda della carta che preferisce raccogliere. Due facce del dado sono dedicate alla bacchetta magica: se esce la bacchetta il giocatore punta il dito contro un avversario e gli propone uno scambio, chiamando uno degli ingredienti. Se lo scambio riesce, i giocatori si scambiano gli ingredienti, se non riesce il giocatore di turno paga lo stesso quanto promesso.
Il gioco si articola nella costruzione della propria mano e mi ha ricordato (seppure con una certa elasticità) il buon Coloretto. E' indubbiamente leggero e fortunoso, ma c'è interazione fra i giocatori, scattano gli sfottò (sia per rollate che per le carte rivelate dopo una presa) e le partite tendono a chiamarsi l'un l'altra.
Come nella miglior tradizione Haba anche questo titolo è indipendente dalla lingua, con materiali di buona fattura, prezzo contenuto (7 euro) e una durata ben calibrata. Il gioco è gradevole sia per i genitori che per i figli (ci sono giochi che divertono solo una delle due parti) e si presta a intuitive home rules per allungarne la vita (ad esempio riuscire e ricomporre il pentolone con l'intruglio magico raccogliendo un ingrediente per tipo).
Gioco promosso e acquisto consigliato.
Nota: possibile che Haba non sbagli mai un colpo?
...
.......
............
Ok, è l'una di notte, mia moglie si è addormentata sul divano mentre guardava il dvd di Red2 e io sto finendo di rileggere il post.
Come al solito mi sono lasciato andare a parentesi e digressioni varie, più del solito forse...
A proposito di digressioni.... approfitto del post per dirvi che ho creato una mesta pagina Facebook del blog.
https://www.facebook.com/dadocritico
L'ho fatta sia perchè alcuni di voi me l'hanno chiesta sia perchè sto partecipando a un piccolo progetto e dovrebbe semplificarmi la gestione dei contatti.
Sulla pagina Facebook non ci saranno contenuti extra e altra roba strana ma solo link verso questo blog e l'aggiornamento sui nuovi post.
Se leggete il blog abitualmente quindi non avete neanche bisogno di aprirla.
Al contrario, se usate FB, potete usare la pagina per tenervi aggiornati sul blog.
Ciao Dado, come promesso sono passato per una visita. Ho dato un veloce sguardo al blog e ... ma hai scritto tantissimo!!!! Davvero complimenti :-)
RispondiEliminaOra dovrò pian piano leggere tutto! Un saluto (Levia)
Ciao Levia!!
RispondiEliminaHo visto dai commenti che hai già cominciato ^_^
Sembra passato un secolo dalla nostra nottata a King of Tokyo....
Hai risvegliato in me la bestia assopita!! Non ho resistito e ho comprato tutte le espansioni!! Cmq ho fatto un nuovo acquisto ... EVO !!! ;-)
EliminaCiao,
RispondiEliminaho un piccolo e insignificante dubbio: visto che la rana si può muovere in senso orario o antiorario, se col dado esce 2 o 3 in pratica è la stessa cosa?
Nel dubbio ho dato un'occhiata veloce alle regole. L'effetto cambia solo verso la fine della partita, nel caso di più di 2 giocatori, quando finiscono 1 o 2 mazzi: poca roba.
Poi ti do una notizia che sicuramente ti sconvolgerà: si tratta di un rospo, non di una rana! :)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIo non ho figli e probabilmente non gli avrò mai ... ma questo non centra... e non centra nemmeno la Haba e i GdT... centra la vecchia e Quordopietra Famedoro... un esile libro, un manuale d'istruzioni: il piccolo libro dell'ombra di Robert Bly ...
RispondiElimina