giovedì 14 aprile 2022

Vietato sporgersi

E così, visto che mia figlia si raffreddava spesso ed era sovente soggetta a influenze, otiti e malanni di stagione vari, il pediatra privato, quello al quale stavo comprando a rate la Lamborghini Diablo, a colpi di "80€ per gli amici del Toro", anche se io del calcio me ne battevo la ciolla, ma considerate le tariffe per uno sconto mi sarei fatto pure tatuare sul deltoide il blasone del Unione Sportiva Catanzaro 1929, il suddetto pediatra mi disse: "Avete già provato con le grotte di sale?". Spiegò a me e a mia moglie che non c'era ancora sufficiente letteratura scientifica a riguardo, ma alcuni suoi pazienti le avevano provate con i loro bambini e avevano riscontrato dei benefici, e nel caso avessimo scelto di provarle anche noi, beh, non gli sarebbe dispiaciuto un nostro feedback a riguardo, sia positivo che negativo. Forse esisteva anche un IDEAD per i playtest dei dottori.
Alla nostra prima volta nella grotta di sale, la titolare ci raccontò la sua storia, ossia che lei soffriva di sinusiti, riniti, bronchiti croniche, e tutte le otorinopatologie possibili, comprese allergie al polline, fieno, pelo, lana, lattice, nichel e cardamomo, e che dopo aver sperimentato i benefici delle grotte di sale, aveva deciso di aprirsene una sua. Era una bella storia e io credevo alle belle storie, quindi provammo.
Poi per curiosità mi recai in un'altra grotta a Torino per prendere un volantino e confrontare le tariffe, e anche lì la titolare mi raccontò una storia quasi identica, e infine una terza [che faceva anche centro estetico e solarium]: insomma le titolari erano tutte delle carcasse reumatiche che erano state miracolate dalle grotte di sale.
Non sono sicuro sulle grotte di sale ma le belle storie funzionavano eccome.
Anche i miei professori delle medie avevano delle gran belle storie alle spalle. A sentir loro venivano tutti da lavori bellissimi e pagati il doppio, ma lavori che avevano abbandonato loro malgrado, con gran pianto dei colleghi e del capo che aveva pure messo sul piatto della bilancia una promozione, soltanto per l'amore per l'insegnamento.
Erano tutti dei missionari. Che però nel giro di qualche mese perdevano ogni grammo di santità e di pazienza.
"Proprio a me doveva capitare questa classe di mongoloidi" aveva commentato una volta il professor Giannetti, che probabilmente aveva rinunciato a un lavoro come ricercatore scientifico per il Cern di Ginevra, "Ma come si fa a farvi studiare a voi caproni teste di legno? Almeno sulle Caravelle gli schiavi che non lavoravano li frustavano e se quelli battevano ancora la fiacca, uno-due-e-tre e li buttavano a mare".
Un apostolo dell'insegnamento.
KHORA
Gioco di civilizzazione asimmetrico per 2-4 giocatori del Head Quarter Simulation Game Club, della durata di 75-90 minuti circa, dipendente dalla lingua, edito in Italia nel 2021 da Mancalamaro.
Scopo del gioco: sviluppare la propria civiltà selezionata \ sorteggiata a inizio partita, e farla prosperare in punti vittoria attraverso i tracciati di Economia, Cultura, Esercito.
Ogni giocatore dispone di una plancia Città con 3 sviluppi unici e convenienti che influenzano il proprio modo di giocare.
Motore del gioco sono le 7 tessere Azione [Filosofia, Legislazione, Cultura, Commercio, Esercito, Politica, Sviluppo] che si attivano esattamente in quest'ordine.
Tutti i giocatori eseguono il turno simultaneamente senza tempi morti [se non per pensare come meglio attivare le proprie combo].
Fondamentale è la scelta delle carte, sia in fase di draft iniziale che in partita. La scelta di puntare o no sulle carte [o su altre fonti di punti come la guerra] dipende molto dalla civiltà scelta.
Le rendite sono fornite dalle tasse e soprattutto nei primi turni le monete scarseggiano e occorre metter via le mollichette.
A mettere i bastoni fra le ruote in quello che potrebbe essere un gioco di rilassante pianificazione matematica, i dadi, che fanno costare di più l'attivazione delle tessere [bisogna pagare il delta fra numero del dado e valore della carta azione, spendendo Cittadini].

Gli eventi che si attivano a fine turno possono influenzare le scelte in partita, anche se a volte può risultare più conveniente perdere un bonus "comune" per quello ottenuto con lo sviluppo della propria civiltà.
Khora è un gioco di arrampicata sui tracciati. Più si sale - meglio e più velocemente - e maggiori sono i benefici. Questa scalata va integrata con gli sviluppi della propria civiltà e con le combo delle carte che danno dei bei punti.
L'interazione fra i giocatori è bassa, non ci si pesta quasi mai i piedi, se non arrivando per primi su certi obiettivi e token guerra. La partita è molto fluida, i turni veloci.
I dadi - giusto dirlo - possono penalizzare di più alcuni giocatori rispetto ad altri, costringendo all'uso di modificatori per mitigare l'alea. Sicuramente io l'avrei preferito il gioco senza dadi, anche se forse in quel caso mi sarei lamentato di troppo determinismo e poca imprevedibilità [esattamente quello che ho fatto con i boss di Armata Strigoi].
Riflettendo sulla tematica del gioco si può ipotizzare che una civiltà non si sviluppi "matematicamente" ma attraverso eventi imprevedibili, a volte positivi e a volte negativi, con alti e bassi.
Khora è un gioco con ottimi materiali, di peso medio-leggero e che si fa giocare senza spaccare in due il cervello. Non riesce a scardinare fra le mie preferenze The Golden Ages e Historia, ma si rosicchia il suo posto nella medesima categoria, e fa il suo dovere.

Vietato --orge---
Prendevo il pullman per tornare a casa da scuola, e trovavo sempre la targhetta Vietato sporgersi con le lettere grattate e cancellate, in modo che rimanesse proibito ammucchiarsi tutti nudi: "Vietato --orge---" .
Riflettendoci negli anni non mi è mai capitato di leggere nella cronaca locale di eventi di sesso di gruppo sui mezzi pubblici [e neanche di incidenti fra studenti caduti dal finestrino del pullman].

Ancora un paio di mesi e mia figlia avrebbe finito le medie e cominciato il liceo linguistico. Vedevo nel suo strappare sempre maggior libertà un passaggio del testimone, e la mia storia che si ripresentava dritta sullo zerbino di casa e si ripeteva.
Io ero passato dalla timidezza alla ribellione, avevo cominciato a dividere il mondo bianco da una parte e nero dall'altra, senza compromessi, e lei si stava incamminando su quella stessa strada integralista.
Aveva preso a contestare il sistema, ad opporsi agli imbonitori e ai cazzari, a mettere in dubbio le figure istituzionali, ad affrontare i furbetti del quartierino e le piccole ingiustizie che si portavano appresso.

Invidiavo la purezza del suo idealismo, la sua voglia di lottare che stava venendo sempre più fuori [avevo la sensazione che presto sarebbe esplosa con la forza di un vulcano].

Insomma lei era il presente e io invece la storia passata, una generazione dalla quale lei e i suoi coetanei, senza girarci troppo attorno, volevano prendere le distanze.
I nostri percorsi erano diversi, noi eravamo diversi, nonostante le mie speranze. Avrebbe fatto la sua strada, pestato qualche merda come l'avevo pestata io [mi auguravo qualcuna in meno, io ero stato una specie di canguro e con i sandali ai piedi].
Forse un giorno anche lei scelto per le sfumature di grigio, rispetto ai radicali bianco e nero.
Le sarei restato accanto, come un libro aperto, "muto" ma consultabile in qualsiasi momento.

Trovate KHORA
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

5 commenti:

  1. Ma le grotte di sale son servite?

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    1. Sì. Alla fine il pediatra si è comprato la Lamborghini Diablo.

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  2. Sui giochi di civilizzazione, sono innamorato di "Clash of Cultures".
    Non ti lamentare del pediatra, per l'apparecchio dei miei figli, il dentista ha puntato direttamente al jet privato...

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  3. Gioco assai deludente e molto scriptato

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