giovedì 24 febbraio 2022

Una vita senza manuale di istruzioni

Mi ero addormentato con il manuale del gioco sulla faccia. Di solito per ripararmi dalla lama di sole del pomeriggio, chiedo a Francy uno dei suoi reggiseni, mi pongo le coppe sugli occhi e mi addormento ebbro del suo profumo.
Knizia si era approfittato della mia stanchezza per il trasloco di due librerie, proprio quella mattina. Le librerie erano alte e non c'era stato verso di infilarle nell'ascensore: uno da una parte e uno dall'altra, le avevamo portate su per tre piani di scale.
C'erano modi più divertenti per passare la domenica, che schiacciarsi le dita e strapparsi la schiena.
La gatta, che non aveva partecipato al trasloco, e anzi aveva tentato la fuga sul pianerottolo mentre entravamo, mi si era acciambellata accanto sul letto, vicino alla scatola aperta del gioco.
Il faraone Tutankhamun era morto e i suoi sacerdoti stavano raccogliendo preziosi manufatti nella sua tomba da portare nell'aldilà. In quello stivale che stava dall'altra parte del Mar Mediterraneo, avremmo portato teglie di lasagne. Con le lasagne era difficile sbagliare.
Il radiologo mi scrisse su whatsapp che sarebbe passato a prenderci per le 16.30. Avvertii mia figlia. L'adolescenza aveva dilatato i suoi tempi davanti alla cabina armadio.
Diedi un'ultima ripassata al manuale di Tutankhamun. Nei giochi family Knizia sforbiciava sempre tutto il superfluo, lasciando poche regole efficaci. Era difficile sbagliare qualcosa. Sì, come con le lasagne.
Pensai a Ralph Supermaxieroe, una serie televisiva americana degli anni '80. Il protagonista era un insegnante di liceo, che un bel giorno si vedeva recapitato dagli alieni un misterioso costume rosso che gli conferiva superpoteri. Ma Ralph smarriva il manuale di istruzioni del costume. E passava 3 serie tv, quasi 50 episodi, a volare sbattendo contro i palazzi.
La macchina del radiologo arrivò puntuale. Sua figlia, la migliore amica della mia, era seduta sui sedili posteriori, avvolta nella sciarpa del Grifon d'oro. Mia figlia aveva cominciato ad abbandonare le casate di Harry Potter per le magliette dei Queen, di David Bowie, dei Beatles e dei Kiss.
"Gioco nuovo?" mi chiese il radiologo, mentre mi avvolgevo nella cintura di sicurezza.
"Una corsa a raccogliere gli artefatti egizi riempiendosi il bagagliaio. Si chiama Tutankhamun, ma io l'avrei titolato Tutancamion"
Rise.
Partimmo. Avevo prenotato un tavolo al Jolly Joker e avevo un gran bisogno di un caffè doppio.

TUTANKHAMUN
Introduttivo per 2-6 giocatori, di Reiner Knizia, della durata di 15-30 minuti, remake di Tutankhamen, del 1993, raccomandato allo Spiel des Jahres di quello stesso anno, edito in Italia da Little Rocket Games.
Scopo del gioco: navigare sul Nilo per raccogliere i manufatti offerti alle Divinità Egizie e purificare così il proprio spirito, raggiungendo per primi la fine del percorso [percorso punti, non il Nilo!].
I giocatori a turno muovono la propria imbarcazione sul fiume, raccogliendo tessere.

Le tessere possono essere:
- artefatti [ogni artefatto è presente in più copie, quando sono state raccolte tutte dello stesso tipo, si conta chi ne ha raccolte di più e il secondo classificato, e si fanno avanzare i segnalini sul tracciato]
- anelli scarabeo [10 tessere da 1 punto, ogni tessera si conteggia immediatamente, quando sono stati raccolti tutti si determina chi ne ha raccolti di più e quel giocatore otterrà un bonus di 5 punti]
- divinità [Osiris, Isis, Ra, Thoth, Horus, in doppia copia, chi raccoglie una tessera usa l'abilità della divinità con effetti di movimento, scambio tessera, recupero tessere scartate].

Quando le barche si muovono, si verifica la scia. Le tessere rimaste dietro l'ultima barca vengono scartate nell'Oltretomba [potranno poi essere recuperate con le azioni divinità].
Le barche possono muovere in avanti di qualsiasi numero di tessere, ma il movimento all'indietro è di una sola casella.
Tutankhamon è un gioco per tutta la famiglia, coloratissimo, veloce nell'esecuzione, con regole semplici.
E' un gioco di set collection e maggioranze.
La suddivisione dei punti tiene tutti attivamente in partita e spinge a buttarsi nella mischia per ottenere il proprio pezzetto d'osso. Spesso si lascia fare agli altri il grosso del lavoro sporco [magari raccogliere 5 delle 6 tessere di un determinato artefatto] per poi spuntare all'ultimo secondo, arraffare la sesta tessera e accaparrarsi i punti vittoria del secondo classificato.
Il gioco come detto è molto scorrevole, a parte le abilità delle Divinità Egizie, sono 6 e tutte diverse, e ci vuole qualche turno a memorizzarle (vengono in aiuto le carte di riepilogo).
Ho trovato i materiali di questa edizione molto belli, colorati, cartoncino spesso e segnalini giocatori in legno e personalizzati. La tomba del faraone è puramente accessoria, ma sarete costretti a prenderla in mano ed ammirarla, come un pezzetto di specchio una gazza ladra.
Sono sempre alla ricerca di giochi che raccolgono attorno al tavolo un gran numero di giocatori [Tutankhamun fino a 6]

Una vita senza manuale di istruzioni.
Presi il caffè. Il radiologo fece in tempo a dirmi che col covid stava andando meglio, in ospedale.
Poi solcammo il Nilo. E mia figlia rise e si divertì molto con la sua amica, e per un pelo non tagliò per prima il traguardo.
Gli anni continuavano a passare e a sfuggirmi di mano. Era come cercare di stringere dell'acqua nel pugno. Mia figlia Luna cresceva e io invece invecchiavo, e ci muovevamo a due velocità diverse, su due corsie diverse: lei in quella del sorpasso e io in quella d'emergenza.
Quei pomeriggi insieme si stavano assottigliando. E l'adolescenza nella quale era appena entrata aveva cominciato a mostrarsi complicata, faticosa, polarizzante.
Ogni tanto mi sentivo vecchio, più vecchio dei miei 48 anni. Mi sentivo il tentativo di esser migliore di mio padre, ma rimasto seduto in panchina, e mai entrato in campo.
Avevo la costante sensazione di provarci, di andare avanti a tentoni, di procedere per errori.
La vita non prevedeva un libretto di istruzioni. Non c'era in italiano e in nessuna altra lingua. Mi sarei anche accontentato dei geroglifici egizi, avrei provato a decifrarli, a capirne il senso anche alla lontana.

Tornammo in macchina e poi a casa. Chiesi a mia figlia se si era divertita.
Rispose di sì. Poi si chiuse in camera ad ascoltare i Greeen Day.

Trovate Tutankhamun
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog

7 commenti:

  1. ...il finale è tremendamente vero...

    ...un piccolo spunto consolatorio è che anche per le generazioni precedenti dovrebbe essere stato così e anche per le future sarà così; è una grande ruota, un uroboro infinito, un susseguirsi si situazioni di Déjà vu di vita vissuta...

    ...io spesso mi sento un elastico strattonato e stiracchiato in ogni direzione, mi assotiglio ma non mi spezzo, cercando di adattarmi al continuo cambiamento delle situazioni...

    PS.: Ho mia figlia che quest'anno compie 10 anni ed è sul ciglio dell'adolescenza... io ne faccio 44 di anni e mi ritrovo tantissimo nelle parole che hai scritto.

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  2. La malinconia è una nota distintiva di quello che scrivi.
    Complimenti sempre.
    Me2

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  3. Grandi verità, come sempre.
    Tullaris

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  4. A volte basta vivere la vita come viene, senza il peso di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, ma apprezzando i momenti semplici proprio perche' non sono eterni. Lo scopo e' la felicita', in qualsiasi forma essa sia

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  5. Il tempo passa e quello trascorso con i figli, non è mai sprecato; se poi è trascorso giocando... anche quando sono grandi e ti asfaltano regolarmente!
    A proposito, giochino carino Tutankhamun (nonostante sia di Knizia :-) )

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  6. cmq il mcdonald punk va bene fino a 15 anni...poi se non passa ai minor threat e ai descents devi prendere provvedimenti drastici.
    Per il suo bene.

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