mercoledì 26 giugno 2019

Premio Efesto: quale sarà il primo gioco ad aggiudicarsi la statuetta?

La proposta di entrare in giuria mi arriva ai tavolini di un bar, davanti a una tazzina di caffè, durante PLAY Modena 2019.
Luca Bonora, giornalista e storico giurato del premio Gioco dell’Anno, neopresidente del nuovo Premio Efesto dell’Etna Comics, propone la cosa a me e a Sgananzium [Andrea Bianchin].
“Obiettivo del Premio Efesto” ci spiega Luca “ispirato al dio greco delle attività artigianali che forgia nelle viscere dell’Etna è quello di premiare, durante l’Etna Comics, evento ludico che oramai ha superato le 85.000 presenze nel 2019, il gioco da tavolo più vulcanico, originale, nuovo”.

Link al regolamento ufficiale del premio: https://www.etnacomics.com/wp-content/uploads/2019/05/Premio-Efesto-REGOLAMENTO

Una statuetta che pesa nel palmo, dello scultore di miniature da collezione Daniele Trovato www.foundminiatures.com raffigurante il dio Efesto intento a forgiare su un’incudine un dado d6, statuetta che sarà assegnata per la prima volta alla X Edizione dell’Etna Comics, nel giugno 2020.

Qualche domanda a Luca Bonora, presidente della Giuria del Premio.

Dado: Luca tu sei stato per anni giurato del Premio Gioco dell’Anno. Perchè hai deciso di concludere quel percorso e iniziare quello del Premio Efesto?
Luca: Anche Cristiano Ronaldo dopo aver vinto 4 champions con il Real Madrid è andato alla Juventus, no?
Scherzi a parte… Io ho lasciato il Gioco dell’Anno a gennaio 2019, ma la mia decisione era stata presa mesi prima: sono diventato papà in estate e seguire con la dovuta attenzione due premii [ndr: Gioco dell’Anno o Gioco di Ruolo dell’Anno] è diventato impossibile. Dopo di che, ad aprile, diversi mesi dopo, si è cominciato a parlare del Premio Efesto. Io non ne sapevo nulla, e anche quelli di Etna Comics avevano solo qualche idea. Mi hanno proposto di entrare in giuria come Presidente, e che avrei avuto carta bianca sia sul regolamento che sulla conformazione della giuria, quindi una di quelle proposte che non si possono rifiutare. Aggiungici che da regolamento non abbiamo una finestra di iscrizione, perchè i giochi li scegliamo noi, e quindi il problema principale che potevo avere con il Gioco dell’Anno, cioè un problema di picco di lavoro, non ce l’ho col Premio Efesto. Ho accettato molto volentieri. Quindi come vedi non c'è stata nessuna sovrapposizione, nessun passaggio. Non sono Cristiano Ronaldo, io.

Dado: In Italia c’è già il premio Gioco dell’Anno, che funziona molto bene, riservato ai giochi da tavolo di taglio family. E da qualche anno i Goblin della Tana hanno coniato il Goblin Magnifico, premio divenuto velocemente altrettanto prestigioso con un target più da gamer. Ti chiedo: perchè un terzo premio ? A chi si rivolge il premio Efesto?
Luca: Io credo che di premi ci sia sempre bisogno. Anzitutto perchè quello dei giochi è un settore pieno di gente che ha belle idee… idee che purtroppo non vengono sempre premiate col successo che meritano. Il mercato è il giudice supremo, quello che decide il successo o meno di un titolo. Però tante volte vediamo cose molte belle che non hanno un successo di mercato.
Quando da Etna Comics mi hanno proposto di far parte della giuria, non avevano ancora le idee chiarissime sulla tipologia di gioco che volevano premiare. Abbiamo valutato diverse cose e poi ci è venuta l’idea del vulcano e del Premio Efesto, l’idea di legare il premio alla divinità del vulcano e di concentrarci su un tema che a me sta molto a cuore: ll’originalità. Io sono un giocatore un po’ strano, magari per mesi non provo nulla di nuovo e gioco solo a Carcassonne, Puerto Rico, Kingsburg e 4-5 giochi che amo moltissimo. Poi c’è un periodo in cui voglio provare le novità ma voglio che siano novità vere: sono stufo di un mercato che in nome della sicurezza prende un titolo che funziona e te lo ricicla cambiandogli la grafica, un paio di regole, i tempi di gioco. Faccio un esempio: io sono un grande fan di Uwe Rosenberg, ho amato e amo tantissimo Agricola e Patchwork, ma da allora questo autore ha proposto solo giochi che sono o uguali ad Agricola o uguali a Patchwork: soprattutto con quest’ultimo ha proposto dei cloni di cloni: Cottage Garden e Indian Summer: ma che senso ha avere giochi quasi tutti uguali?
Mi piaceva, anche l’idea di avere un premio che si rivolge a tutti, neofiti ed esperti, perchè la novità può piacere a chi non gioca mai, e gli dici: Ti faccio provare una cosa nuova!, e anche a chi gioca da tanto e vuole vedere qualcosa di davvero diverso.
Sono sicuro che sarà una bella sfida.
Dado: Qualche parola sulla logistica del concorso: come verranno selezionati i giochi, chi ha diritto di parteciparvi, chi può segnalare o suggerire giochi.
Luca: La meccanica del concorso prevede 2 categorie, scelte in base alla durata dei giochi. Una categoria di giochi veloci, semplici, filler, party games che stanno sotto la mezz’ora, e una categoria di giochi più strutturati che stanno sopra la mezz’ora.
Le due categorie avranno pari dignità.
Questo perchè il pubblico di Etna Comics per sua consuetudine ama e apprezza i filler, i giochi veloci, i party games. Non è una fiera, un evento ludico, nel quale si cercano giochi di peso medio o più pesanti [per il momento…]. Teniamo presente che il pubblico è molto giovane, sono molti più i minorenni che i trentacinquenni, è un pubblico nerd ma fino a un certo punto, quello dell’Etna Comics.
La selezione dei titoli avviene da parte della giuria, che chiaramente si confronterà sia con gli esperti del settore che con gli editori, con gli autori e col pubblico. Ci consiglieranno titoli e meccaniche originali. In quel caso contatteremo gli editori e chiederemo se vorranno partecipare. Non ci sarà una finestra di iscrizione: tutto l’anno si può essere selezionati.
L’idea è che siccome l’Etna Comics è a giugno, noi a giugno vogliamo premiare i giochi che sono usciti a LuccaComics dell’anno prima e a Play di un mese e mezzo prima. Sarà un tour de force con Play, se usciranno tanti titoli buoni, ma mi aspetto di arrivare pronti.
Andando da maggio a maggio, probabilmente nella prima parte dell’anno non avremo tanti nuovi titoli in uscita. Da maggio a ottobre esce poca roba. Ma noi cercheremo di stare attenti anche a quel periodo.

Dado: E’ prevista una sezione del premio anche per i giochi di ruolo ?
Luca: Al momento non è prevista anche se il caso vuole che le persone che sono in giuria con me siano tutte persone appassionate sia di giochi da tavolo che di ruolo. Ma al momento non stiamo valutando anche il gioco di ruolo perchè ci vorrebbero tempi diversi e anche più persone. E soprattutto vogliamo evitare qualsiasi possibile sovrapposizione con i premi di Lucca.

Dado: Ho visto un paio di foto in cui tieni in mano la statuetta e la sollevi verso il pubblico dell’Etna Comics, per mostrarla. Chi salirà il prossimo anno su quel palco e si aggiudicherà la preziosa statuetta? Previsioni? Hai già provato qualche gioco che ti è sembrato papabile per il premio?
Luca: Previsioni in questo momento non sono in grado di farle. Però ne approfitto per dire che essendo aperti tutto l’anno e facendo una selezione a monte, un gioco che partecipa può già dire di essere selezionato, per il Premio Efesto, non solo iscritto.
Cercheremo di avere pochi titoli. Ci piacerebbe che già il fatto di partecipare fosse un valore aggiunto, perchè in qualche modo certifica che in quel gioco c’è dell’innovazione, dell’originalità e della creatività nuova.
Quest’anno ho visto dei titoli che mi sarebbe piaciuto vedere al Premio Efesto se avessimo cominciato un anno fa: Detective della Pendragon, Chronicles of Crime della Uplay, Nyctofobia di Asmodee e Cryptid di Playagame sono tutti titoli che secondo me potevano avere le carte in regola per partecipare al nostro premio.
Aggiungo due parole sui giurati, perchè in giuria ci sono persone che stimo moltissimo, nell’ambiente, e avendo avuto possibilità di scegliere, come detto più volte, ho scelto quello che ritengo il miglior vlogger in Italia, che è Andrea Bianchin [Sgananzium], e il miglior blogger di giochi in Italia, che sei tu Dado. Ne sono convinto io, e diverse persone appassionate del settore, esperti ed ex colleghi, hanno confermato e condiviso questa mia stima. Con noi in giuria c’è anche Salvatore Mellia, che è il responsabile dell’area Altrimondi di Etna Comics. E’ un giocatore onnivoro, di ruolo e da tavolo, molto attento al tema dell’innovazione. Abbiamo scelto lui perchè volevamo una persona che facesse da raccordo e coordinatore del premio. E poi abbiamo il quinto giurato, estratto fra i partecipanti all’Etna Comics di quest’anno, dopo aver partecipato a un contest ed aver risposto correttamente ad alcune domande su giochi da tavolo e meccaniche. Ci piaceva l’idea di avere a rotazione un giurato popolare, che fosse appassionato di giochi e che mettesse la propria passione a disposizione, che fosse un riferimento per il pubblico siciliano. Il quinto giurato, per questa edizione, sarà Stefano Catalano, un ragazzo siciliano di 26 anni che fa parte di un’associazione ludica di Giarre, provincia di Catania, la Gamestorm. E’ uno che gioca e fa giocare. Avrà quindi modo di coinvolgere la sua associazione e i giocatori siciliani in questa avventura.
E’ una cosa a cui teniamo: fra gli obiettivi del Premio Efesto c’è quello di divulgare il gioco da tavolo in Sicilia. Un'altra sfida per questo premio.
Dado: Per ragioni geografiche [e comprensibili calcoli sui costi] molti di noi non hanno mai partecipato all’Etna Comics. Qualche parola sull’evento.
Luca: E' una manifestazione relativamente giovane, che il prossimo anno festeggerà i 10 anni. E proprio perchè sta diventando grande, quest’anno ha superato le 85.000 presenze, che ha deciso di fare un passo in più, di creare un premio dedicato al gioco da tavolo, ai videogiochi e ad altri settori dell’entertainment cosiddetto nerd. Quest’anno Etna Comics ha avuto ospiti straordinari come Giancarlo Esposito del cast di Breaking Bad, Johnny Galecki il Leonard di Big Bang Theory, Keiichiro Toyama autore iconico del videogioco Silent Hill.
Si tratta di una fiera molto amata e molto sentita, in una location straordinaria di Catania che è Le Ciminiere, un complesso di archeologia industriale fantastico per questo genere di manifestazione perchè molto grande ma al tempo stesso ha tanti spazi piccoli per poter fare attività.
E’ una fiera di cui mi sono innamorato tre anni fa la prima volta perchè è sì grande ma non ti ci perdi, non è dispersiva, non devi camminare chilometri per andare da un posto all’altro, è tutto vicino, tutto fruibile e poi ci sono due cose meravigliose che sono il clima e l’ospitalità siciliana: queste cose non le trovi da nessuna altra parte. Come il caffè e gli arancini a qualunque ora, con un profumo che non ti aspetti e poi ti porti dietro quando torni a casa.

Dado: Quanto appeal potrebbe avere sugli editori potersi fregiare della coccarda: vincitore del Premio Efesto, sul loro gioco? E quanto invece potrebbe interessare a un autore, poter mettere nel curriculum la statuetta per il gioco più innovativo dell’anno?
Luca: La prima edizione di un premio è sempre una scommessa, non sappiamo come possa andare e quanto possa interessare agli editori e al pubblico. E la scommessa è doppia, perchè in Sicilia il gioco da tavolo e di ruolo sono ancora piccole realtà, come presenze e partecipazione. La stessa area games di Etna Comics è piccola, non c’è paragone con eventi come Play e Lucca. Ma è una realtà che sta crescendo, in espansione. Noi ci crediamo molto.
Negli ultimi anni abbiamo visto che hanno cominciato a partecipare diversi editori italiani.
Quest’anno abbiamo avuto Ghenos, DaVinci, Asmodee, Cranio Creations. I più grandi del settore [è chiaro che per i più piccoli è più difficile e oneroso].
Per questo ci tengo a segnalare che fra i premi, oltre la statuetta per l'Editore, c’è la possibilità di avere lo stand, per l’anno successivo, a un prezzo molto scontato, per chi ha vinto.
E poi la statuetta all’Autore, che ci sembrava doverosa. Perchè gli autori sono notoriamente un po’ bistrattati, nel nostro settore. Sappiamo che non guadagnano molto, che sono più criticati che celebrati, perchè per un gioco che piace ce ne sono tre massacrati su facebook. E credo che a livello di gratificazione personale, se viene premiata l’innovazione di un titolo, si va a premiare la meccanica, e quindi proprio l’idea che ha avuto l’autore. Credo che questa cosa agli autori faccia molto piacere.
Poi sta al premio crescere negli anni, dimostrare di essere autorevole, e diventare un po’ più ghiotto. Come un arancino.



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