giovedì 9 aprile 2015

Il fardello di quel gioco tappa terre

Fra una cosa e l'altra, 15 anni che gioco a Magic, che a dirlo così "15 anni" non rende davvero l'idea, ma devi pensare uno dietro l'altro tutti gli anni, anzi tutti i santi giorni, che hai passato sui banchi di scuola a bucherellare il dorso della gomma con la punta della matita, sommando elementari, medie, superiori, e ancora altri due anni fra servizio civile e quel limbo in cui sembrava esser finita la tua vita: ecco 15 anni così pesano diversi.
Ho iniziato nel 2000.
Mi ero fatto regalare il mazzo introduttivo per il compleanno, anzi due mazzi: uno per me e uno per Paolo, il socio.
Convivevo già con Francy, in un monolocale e mezzo dall'altra parte della città, con un frigorifero con lo sportello del mini-freezer nella parte alta del frigo che stava chiuso grazie a un pezzo di scotch, e col boiler elettrico per l'acqua calda che la doccia se se la faceva Francy non me la potevo fare io fino al giorno dopo.
Tutti i mercoledì sera prendevo la macchina e attraversavo Torino per raggiungere il socio a Mirafiori.
Ci mettevamo sul tavolo della sua cucina, che era poco più grande della mia ma ci giravano due gatti che saltavano sulle sedie per farsi accarezzare. Io portavo il mio mononero "Vudù", una candela e sempre la stessa bottiglia vuota di birra Trompe la Mort, lui il suo monoverde "Mangrovia" che io chiamavo "MazzoDitoInCulo". Piantavamo la candela sulla bottiglia, inclinata perchè si consumasse velocemente nel giro di qualche ora e la cera colasse sul collo della bottiglia che era nera e flessuosa come Cassandra Peterson in Elvira, e quando la fiammella si spegneva in un filo di fumo grigio, contavamo chi ne aveva vinte di più (di solito lui).
Quindici anni fa.

Ho 3000 carte di Magic nell'armadio. O forse son 5000, giuro non ricordo, le ho contate una sola volta, comunque un bel po' di carte. Ho alcuni Duel Decks, un paio di Planechase, tre Commander basati su Rovoteschio,Wrexial e Doran, un Reanimator in cui ci ho buttato dentro anche i due cenobiti di New Phyrexia: Elesh Norn e e Jin-Gitaxias, un cubo pauper da 400 carte per draftare, e poi i miei mazzi (folli): tutti col nome scritto sul portamazzo ma "cifrato" perchè l'avversario leggendolo non capisca (come Infarto Greco, che sarebbe un artefatto bianco e blu, o Sperlari, un mazzo che fa scartare).

Oramai ci gioco molto poco, eccezion fatta per qualche draftata sul cubo con ErProsciuttaro, possessore di un Force of Will conservato in un profilattico dentro il portafoglio perchè non si sa mai, o qualche serata a grappa barricata e farinata de zena, su mazzi commander poco lubrificati, sempre con ErPro, che è un cartaro convinto.

Con Magic the Gathering occorre mettere subito le cose in chiaro, prendersi i propri spazi, pretenderli, a costo di litigarci.
Perchè Magic ti toglie l'aria, ti sta addosso 24 ore al giorno, dove sei con chi sei chi c'era con te perchè non mi hai portata con te?, perchè Magic non accetta che tu possa passare del tempo e magari anche divertirti, senza di lei.
E tu l'accetti, perchè la ami e l'amore son due giri di filo spinato ben stretti attorno al cuore, e tu ti senti una merda per esserti fermato mezzora in ludoteca per una partitina a Seasons con un amico, mentre lei è a casa da sola. E quando torni a casa lei non te la fa passare. Piange, isterica, tira in ballo l'amore, che lei ti ama più di quanto tu ami lei, che siete una coppia e dovreste condividere tutto, che lei ti ha aspettato tutto lo stramaledettissimo giorno, che... E tu guardando quel volto rigato di lacrime pensi davvero di aver sbagliato qualcosa, non sai di preciso cosa, ma di sicuro qualcosa, e ti senti uno schifo d'uomo e le prometti che non ti fermerai mai più in ludoteca senza di lei, e lei singhiozza un Ti amo, e tu te la stringi al petto e le sussurri Anch'io piccola mia e anche stai singhiozzando anche tu.

E' difficile far giocare ad altro un giocatore di Magic.
Soprattutto a un altro card game.
Perchè il giocatore di Magic è monogamo, roba che il pinguino imperatore è un puttaniere da controviali, fedele fino alla morte al suo tappa-terre, servo della gleba ed orgoglioso di esserlo.
E prevenuto. Chiappe strette tipo in carcere.
Degli altri giochi non ne vuol neanche sentirne parlare, neppure di Netrunner, neanche quando gli spieghi che è sempre di Richard Garfield.
Sì, magari un giorno, naturalmente non subito eh...
Mai.

Il giocatore di Magic è convinto di non aver bisogno di altro, perchè crede che Magic nella sua dimensione macromondiale e nelle ennemila espansioni possa racchiudere tutto lo scibile in fatto di card game, e che gli altri giochi non possano aggiungere nient'altro, che non esistano altri sapori possibili.
E quando anche riesci a mettergli in mano un nuovo card game e a trascinarlo per i capelli in una partita con la promessa di una birretta, lui in fine ti dirà:
1-che Magic è diverso, che la tal meccanica è diversa, che in Magic le cose accadono in tutta un'altra maniera. Perchè lui non si è davvero seduto al tavolo per provare un altro gioco ma solo per sovrapporne i bordi a Magic e metterlo controluce.
2-che comunque il gioco appena provato è nettamente inferiore a Magic. Non diverso: inferiore. Perchè per lui non esiste diverso ma solo migliore o peggiore, e l'ultimo arrivato non può che essere peggiore. E questo granitico giudizio di inferiorità senza possibilità di appello, arriverà naturalmente dopo una singola partita, perchè lui che gioca a Magic da 10 anni, che si spara le release, le pre-release, i Friday Magic Night, le ludoteche sudate d'adolescente il sabato pomeriggio, che gira col portamazzo col simbolo della palude serigrafato (25€), che compra le carte su ebay per poi rivederle su ebay, che si drafterebbe pure la sorella se potesse, non può perdere tempo col nuovo gioco, non so: giocarci un paio di sere, farsi una draftata un sabato sera.
Non avrai altro Dio all'infuori di me.


Mi era già successo con Yughi-Oh, gioco purtroppo sottovalutato e bollato "per ragazzini" per via del cartone animato (e invece piuttosto gradevole da giocare), e con il card game di World Of Warcraft, che se vi fidate di zio è un gran bel gioco, e se vi siete persi la modalità raid sappiate che vi siete persi delle gran serate.
Di recente mi è capitato con Warage.
Edito dalla District Games, living card game 100% italiano, oramai arrivato alla quinta espansione e non accenna a rallentare.
Warage presenta più similitudini con World of Warcraft che con Magic, per via degli equipaggiamenti montati direttamente sull'eroe e dell'ingombro delle armi, ma presenta anche un interessante sistema di pagamento del costo di evocazione tramite punti vita: non puoi caricare l'avversario alla cieca equipaggiando tutto quello che capita a tiro, perchè ogni carta è una sacchettata di sangue in meno spillata dall'arteria, e quando spendi è come se regalassi colpi all'avversario. Una meccanica, quella dei punti vita, ben implementata, che costringe giocate consapevoli ("Mi conviene equipaggiare ques'ascia bipenne? Fa un botto di danno ma mi costa il polmone destro") e turni via via più serrati.
E poi ci sono le stagioni, che son simili ai Planechase di Magic, ma molto più controllabili (le razze ottengono bonus\malus a seconda della stagione, e naturalmente ci sono mazzi costruiti attorno a questa manipolazione).
Insomma: interessante, sicuramente da provare e capire se vicino ai propri gusti.
Ecco dicevo.
Ho provato a mettere Warage sul tavolo fra me e l'Uomo Della PS3, e lo scambio è stato: "Dadi? Come dadi?"
Io: "Si, si rollano anche dei dadi, in difesa e in attacco. Il gioco attinge dai gdr"
Lui: ".....Magic non usa i dadi"
Io: "Lo so. Questo infatti è Warage"
Lui: "Mhmhmhmhm. Mi sembra molto diverso da Magic"

Non sei nato con le carte di Garfield in mano, amico mio, ci sei arrivato tramite un atto di fiducia.
E' stato così per tutti, anche per me.
Questo weekend c'è PLAY a Modena.
Vieni a dare un'occhiata, vieni a sederti ai tavoli e prova a dare una possibilità anche al resto.
Un'onesta possibilità.
Potresti scoprire che Magic è effettivamente tutto ciò di cui hai bisogno, e allora va bene così.
Oppure potresti trovare valido (non dico migliore: valido) anche qualche altro gioco, e prenderti un mazzetto così, da giocarci una volta ogni tanto, fra un draft e un Friday Magic Night.
Prova a vivere pericolosamente.

14 commenti:

  1. Adoro WOW......sono un DK fino al midollo......Warage mai considerato....

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  2. E a chi non hai mai tappato una terra? Cosa dici?

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  3. Ho iniziato Magic nel '95. Prima edizione italiana, bordo nero (se non ricordo male corrispondeva alla americana Unlimited).
    L'ho mollato nel 2002 e dopo un paio d'anni ho venduto tutto. Non potevo sopportare l'idea di avere in giro per casa quelle carte. A mente fredda penso che fosse per paura di ricascarci dentro con tutte le scarpe.
    Questo pomeriggio (ci crederesti?), comprando in edicola la solita dose di figurine dei cucciolotti per la figlia, mi cade l'occhio su una confezioncina. Kamigawa, precostruito, monoverde (o verdenero?). Setteuroemezzo.
    Lo giro tra le mani per due lunghissimi minuti.
    Lo lascio giù, con delicatezza.
    Mi allontano lentamente, poi accelero sempre più il passo.
    Torno a casa, alla mia trentina di gdc che mi fa da metadone. Sono sereno, ma sento di essere scampato a un grande pericolo.

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  4. Ti assicuro che mi hai commosso. Ho gli occhi umidi. Farò provare Warage di persona a chi si presenterà allo stand District Games a Modena. Passa a salutarci che ci facciamo una partita!

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  5. Sai, il discorso che ho sentito più spesso (ma che volendo è pure il mio), riguarda i costi; mi spiego meglio: "costruire un deck davvero competitivo in magic è una spesa già enorme, non ho voglia di cimentarmi in qualcos'altro per poi non poter eccellere in nessuno dei due", tirando le somme, pare che per qualcuno chi prima arriva meglio alloggia.

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  6. Questo post rappresenta il mio attuale stato con Magic.
    Una sorta di amore ed odio.
    Grazie Dado!

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  7. Post molto "right in the childhood". Io curiosamente magic è l'unico TCG che non ho mai provato (poi mi sono girato Pokémon, Yu-Gi-Oh, WoW). Ho provato warage quando sono usciti i primi mazzi e l'abbiamo trovato tutti quasi in giocabile (sembrava sbilanciato e come se non fosse stato beta testato). Ancora oggi in ludoteca non abbiamo trovato a chi piace (l'unico titolo delle decine e decine ad avere questa peculiare caratteristica).
    E quindi gli altri? Gli altri li ho smessi di giocare, nonostante la passione furiosa, per probabilmente lo stesso motivo di tanti: soldi, ban list, finalmenteilmiomazzomaperchènonpossogiocarloaltorneo. WoW era tra i più belli, confermo la figaggine della modalità raid, ma cambiare ogni 3 mesi per uno che ha sempre usato mazzi per anni è improponibile.
    Grazie per il post nostalgico comunque... :)

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  8. Questo post mi piace Dado!
    Mi piace proprio un sacco... però non so se lo capisco fino in fondo... perchè (con un pizzico di vergona) devo ammettere che non ho mai giocato a Magic... non ci sono mai cascato (forse rende meglio).
    Al liceo avevo una ludoteca a due metri dall'uscita... Strategia e Tattica... un pusher più che un negozio...
    Entravo per comprare miniature, prendere fumetti... e vedevo quei "visitors" ammucchiarsi per spendere tutta la paghetta perche era arrivata la "nuova-dose" la krokodil degli anni 90... non mi sono mai fatto incastrate... mai fatto un tiro, MAI!

    Negli anni sempre intorno gente addicted che si draftava i mazzi e non capivo, gente che si accaniva nei forum e non capivo, gente che perdeva il sonno e non capivo....

    A quasi 40 anni posso dire che TEMO MAGIC stile slogan "non sottovalutare la potenza di playstation"....
    Ultimamente Dartagnan che è sempre più dipendente dai miei GDT mi fa: "si ok gioco pure a Seasons... ma poi mi fai il favore che ti fai un giro a Magic"...
    Gli ho risposto come farebbe un giocatore di magic: "Sì, magari un giorno, naturalmente non subito eh...
    Mai. " (citando Dado!).

    Mi tengo alla larga, sento il pericolo, fiuto l'inganno... forse mi perdo qualche cosa... ma non lo voglio sapere... meglio di NO, sarebbe la fine... come innamorarsi di una spogliarellista... una di quelle donne che tutti guardano, tutti abbordano... dovrei stare sempre sul pezzo... un cane da guardia, non posso farcela... il tuo post mi ha tolto l'aria... Magic mi strangolerebbe... lo so, lo sento, si vede sulle facce di chi ci è nato, di chi ne è uscito!

    Conto alla rovescia per la partenza nottambula con destinazione Modena... ci si vede li fratello!

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  9. Anche io iniziai nel 2000. Mollato dopo un mese, nonostante fosse uno dei migliori giochi mai provati. In quel mese mi sono divertito parecchio, ho buttato un sacco di soldi (per i miei standard, nulla rispetto al giocatore medio) avevo un sacco di carte comuni inutili in n-copie e hanno pure cercato di fregarmi una volta. :)

    Chiuso tutto in un cassetto e mai più ripreso in mano.

    Però si, bel gioco.

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    1. Apriamo una partentesi su "hanno pure cercato di fregarmi una volta. :)": carte fotocopiate incollate sopra, carte vendute al triplo del loro reale valore, furti, e questo mica sul web, ma tra amici e compagni di classe in un comunissimo liceo negli anni 90.

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  10. il problema di Magic, sono i giocatori di Magic.
    Io odio il concetto che la stragrande maggioranza giochi con mazzi listati, sinergie copiate da internet come fosse una ricetta della prova del cuoco, carte strapotenti in triplice copia (magari in lingua straniera che costano meno) comprate su ebay.

    Io sono per un Magic BIRRA E SALSICCIA, 2 o 3 amici che di tanto in tanto SBUSTANO e si ritrovano a giocare affinando i mazzi con roba trovata e basta, aguzzano l'ingegno e si adattano

    infatti AMO I DRAFT che ripropongono questo tipo di esperienza

    se una carta è rara è rara, chi la trova ha culo, non va comprata in triplice copia in tedesco per chiudere la ricettina
    altrimenti a metter giu' 500€ per comprare mazzo "perfetto" sono capaci tutti
    Fuck il "pay and win"

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  11. Sono "caduto" in Magic nella prima metà degli anni 90, ne sono uscito pochi anni dopo portandomi dietro l'odio profondo per tutto ciò che associa a "gioco" la parola "collezionabile".

    Si tratta di due concetti che a mio avviso non hanno ragione di essere accomunati, perché c'è davvero poco di giocoso nel collezionismo, che personalmente ritengo molto più vicino alla malattia mentale - io combatto da anni la sindrome del collezionista a causa di uno shock infantile, causato da mia madre che butta via senza avvertirmi un 50% dei miei giochi non appena raggiunta l'adolescenza.

    Lo dico scherzando (anche se l'aneddoto è vero), ma c'è davvero qualcosa di anormale in chi compra giochi da tavolo e videogiochi e li lascia incelofanati, o in chi è disposto a pagare una quintalata di soldi per un gioco brutto solo perché è raro.
    Magic acutizza il problema spingendoti a pagare per avere un mazzo migliore, e quindi dandoti una giustificazione - proprio l'ultima cosa di cui un adolescente collezionista ha bisogno.

    Magic mi piaceva tantissimo alle medie, quello sì, quando ci giocavo con mia sorella con un mazzo base e tre bustine di espansione E BASTA, dividendoci le carte a metà e maledicendo la sfortuna quando capitavamo con le carte nere, che di paludi nel mazzo ce n'erano poche, forse nessuna.
    Fossi stato in grado di continuare su quella strada ora forse avrei un'opinione migliore.

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    1. sono daccordissimo, ritorniamo al mio discorso del "magic birra e salsiccia" VS "magic core player" :)

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