mercoledì 31 luglio 2019

Mi ricordo di te

Entro, ed entrando inciampo. Se fossi una persona più spirituale, interpreterei l'evento come uno dei tanti modi che ha la vita per insegnarti che gli imprevisti capitano, come le t-shirt Shit Happens, e che l'importante non è cadere ma sapersi rialzare, e citerei pure Manzoni, in caso di femmina nei paraggi, e la camminata di Don Abbondio fra i ciottoli. E invece banale come il riso in bianco e la coscia di pollo in ospedale, impreco con la forza di un veneto durante la finale del torneo di Briscola Assassina al circolo di bocce "Man Sbùxe", e pianto il ginocchio destro sul pavimento come un piolo da tenda, per salvare faccia e incisivi.
"Occhio al tappeto" mi avverte col tempismo delle mestruazioni il giorno dell'anniversario l'uomo dietro il bancone, indicando lo zerbino di tappi di sughero che mi ha azzannato la scarpa "L'ha fatto mia moglie. Alcuni ci inciampano".
"Sua moglie confeziona trappole mortali" gli dico alzandomi "Potrebbe catturarci un orso bruno con quel tappeto di tappi. Comunque le hanno rotto l'insegna fuori. C'è scritto CARTOLERI-".

venerdì 26 luglio 2019

Ho scritto Dado sulla pecora


La pecora cerca di salvarsi la pelle. La capisco anche.
Per raggiungerla, in abruzzo, devo prendere un treno. Anzi due.
Il Torino-Milano e poi il Milano-Bari.
La via dell'ovino.

Il solitario IQ FIT Puzzler, tascabile, grande quanto uno smartphone ma parecchio più economico [10€ circa], 120 livelli di difficoltà, ha l'aria del rompicapo perfetto da sala d'aspetto del dottore, da tavolino del bar, e da treno a lunga percorrenza.

Per la verità ce ne sono una dozzina diversi della serie IQ FIT.
Scelgo questo perché i pezzi mi ricordano delle molecole, e anche un vecchio videogioco che giocavo da ragazzino sul computer [si chiamava Atomix]

martedì 16 luglio 2019

Sono già tutti seduti

Cosa diavolo significa che è successo? Che stavi camminando, sei inciampato e le sei finito addosso sbattendo con le labbra contro le sue? Probabilmente stavi andando parecchio veloce perchè la lingua ha sfondato le labbra ed è finita nella sua bocca.
Eh, maledetta inerzia!
Sghignazza.
Cazzone, mi dice.
Poi torna serio.
E che ti devo dire Andre?
Niente, mi devi dire, è la tua vita, per quel che mi riguarda puoi anche piegarla in quattro e farci una barchetta per le pozzanghere aspettando il clown. Goditi il momento, perchè fra qualche giorno mi scriverai che sei a pezzi, che come hai fatto ad essere così idiota, e ripeterai tante volte: come ho fatto, come ho fatto, come ho fatto...
Magari stavolta non va così.
No, hai ragione, magari stavolta è diverso. Dalle ultime centotrentasette volte. La matematica fa il tifo per te.

Troppo duro, penso in macchina, tornando a casa, e troppo diretto.
Vero. Ma anche i buoni amici ogni tanto si sfrangiano i coglioni.

giovedì 11 luglio 2019

Marmellata di chiodi

"Il baratto è la più antica ed elementare forma di commercio" mi spiega S. portando in esempio prima i Fenici, rottamatori dello scambio brevi manu, poi la fiaba La fortuna di Gianni dei Fratelli Grimm.
"Quindi proprio per tacer del cane e dei Fenici, Andre, per la tua disponibilità e la tua simpatia, posso rifornirti di barattoli di melanzane, carciofini e antipasto alla piemontese, in numero considerevole, pure 10 o 20 se ti piacciono, li mette via mia suocera. Oppure 4 vasetti misti di marmellata della Colletta del Banco Alimentare. Li ho presi per sostenere il Banco ma non facciamo andare molta marmellata in casa".
"Sia chiaro che me ne fotto dei Fenici"
gli rispondo "lo faccio soltanto per poterti rinfacciare il favore. Comunque la marmellata la prendo, nel caso tu dovessi schiattare domani e non facessi tempo a ricambiare".

Per la serata dal titolo vagamente testimone di geova: C'è qualcosa oltre il Risiko? organizzata da S. per i suoi colleghi d'ufficio, "Qualcuno un po' rompicoglioni, Andre, ma mediamente simpatici" [Occhio che in mezzo c'è un complottista delle scie chimiche e delle torri gemelle: ecco solo ti prego ti supplico ti scongiuro non tirare fuori l'argomento!], mi porto dietro Notre Dame e Forum Trajanum, praticamente un excursus dal vecchio al nuovo Feld.

mercoledì 3 luglio 2019

Ho giocato sul Sole

Quando si pensava che la peperonata mangiata alle 3.00 di notte dopo un Feld neanche dei più leggeri, fosse spartiacque adeguato per separare gamers nudi e crudi da una parte, e quaqquaraqquà pagliacci dall'altra, ecco scendere in campo i drughi di Pinco11, con una CONvention che sarà iscritta nel libro mastro degli eventi estremi, fra il paracadutista che saltò dall'aereo legato a un'incudine e il runner che attraversò il deserto con una bomba a mano nelle mutande.
Si gioca a Genova, in una giornata uscita direttamente dall'ano di Satana [cit Tuxx], con un caldo e un'umidità del 200% habitat ideale solo per le iguane del sud america e per alcune specie di scorpioni.
La terza edizione della Con di Giochi sul Nostro Tavolo, cambia non solo location ma soprattutto registro, diventando una gara di sopravvivenza per gamers.
Niente più guanti di velluto, buone maniere o Prego si accomodi e grazie per essere venuto: invece una maratona ludica da correre BLUE IN THE FACE, con flebo di soluzione salina ai tavoli per reintegrare i liquidi, e chi non ce la fa può stramazzare al suolo e almeno raccontare di averci provato.