martedì 23 aprile 2019

Dovremo intubarla

Mi chiede se mi ballano i denti e se ho protesi mobili in bocca. Le rispondo di no.
L'anestesista è molto carina, una ragazza sui 30, minuta, capelli neri lisci, il tipo di donna che inviterei fuori a cena. Mi spiega che durante l'intervento mi dovranno intubare, e  mi racconta dalla a alla zeta tutto ciò che potrebbe andar male, dalla lesione delle corde vocali alla morte.
"Naturalmente io le faccio tutti gli scenari possibili, solo perchè abbia tutte le informazioni"
"Lei è molto gentile" le rispondo.

L'otorino è più pratico.
"Entreremo dal naso e faremo tutto da lì, non avrà cicatrici sulla faccia, non si preoccupi".
Mi immagino con tre ferri ficcati in una narice e quattro nell'altra.
"Non mi preoccupo"


Il mattino dell'intervento arrivo all'Ospedale Maggiore di Novara alle 6.30.
Ci sono altri pazienti in attesa con la borsa per la notte.
Viene a chiamarmi un'infermiera alle 11.00.
"Andrea? Vieni".
La seguo.
Mi porta in una stanzetta.
"Ho un regalo per te"
Braccialetto in plastica verde col mio nome.
"Spogliati, togli tutto, maglietta, anelli, orologio, rimani solo con gli slip. E indossa questo camice di carta".
Eseguo.
Poco dopo torna con un lettino con le rotelle.
"Salta su" 

La sala operatoria ha un'anticamera. Piccolina. C'è un gran via vai di gente: dottori, infermieri, operatori sanitari. Le domande sono sempre le stesse: allergie a farmaci? ha lenti a contatto? ha denti che dondolano? ha protesi mobili in bocca?
Entro in sala operatoria. C'è una bella musica.
Il lettino sul quale mi trasferiscono è stretto. Mi infilano un palloncino al braccio, per la pressione, e mettono un sensore al dito. Poi un'infermiera tenta di mettermi un sondino alla mano, ma ho le vene sottili, quindi dopo avermela bucherellata un paio di volte, piazza l'ago nel braccio.
Mi attaccano degli elettrodi sul petto.
Allergie a farmaci? ha lenti a contatto? ha denti che dondolano? ha protesi mobili in bocca?
Medici e infermieri sembrano molto affiatati, ridono, scherzano, mi viene voglia di andare a prendere una birra con loro.
"Adesso ti mettiamo un sensore sulla fronte, per essere sicuri che tu stia dormendo" mi dicono.
Poi: "Adesso respira forte in questa maschera. Piano piano ti addormenterai".
Mi calano una maschera trasparente sul viso. Riesco ancora a vedere l'infermiera sopra la mia testa.
Respiro forte.
Uno
Due
Tre
Quat

Esco dalla sala operatoria 40 minuti dopo. Sono in dormiveglia, confuso.
Mentre mi portano in camera, Francy mi si avvicina al letto e io le dico una cosa che è già aneddoto fra i dottori e le infermiere dell'Ospedale Maggiore di Novara: "Io e te ieri sera non abbiamo scopato".

Mi desto mezz'ora dopo. Non ho proprio male ma i due lunghi tamponi ficcati su per il naso sono fastidiosi.
Viene a trovarmi il dottore che mi ha operato. Sembra la persona più calma del mondo. Mi spiega che tolti i tamponi dovrò tenere due placche di silicone nel naso, per una decina di giorni.
Lo ringrazio.
La sera ho un po' di mal di testa.
L'infermiere del turno di notte è gentile. A dire il vero sembrano tutti gentili in quell'ospedale.
"Hai un po' di cocaina, capo?" gli chiedo.
Tira fuori dal taschino una bustina di TachiDol.
"L'effetto dura 4 ore. Se riesci a resistere ancora un'oretta, poi ti fai un bel sonno".
In stanza con me un ragazzo che si è rotto la mascella in 2 punti e gli hanno messo delle placche, e un signore operato per un tumore al naso.

Il mattino alle 4.00 scendo dal letto. Ho ancora mal di testa.
Attraverso il corridoio in cerca dell'infermiere. Incontro un ragazzo di un'altra camera, con una canula che gli esce dal collo. La canula sversa del liquido in una specie di registratore portatile con la tanichetta.
"Hai una sigaretta?" mi chiede
"No"
Seconda bustina di TachiDol.
Fa effetto.

Alle 5.30 sono di nuovo nel corridoio. I tamponi ficcati nel naso rendono il sonno complicato.
Incontro un tizio col naso pieno di garze e cerotti, sveglio pure lui.
Ci sediamo insieme in sala d'attesa, dove ci sono le macchinette delle bibite.
"Qui la notte non passa un cazzo" mi dice
"Ti va una partita?" gli propongo
Per la degenza mi sono portato dietro: The Game, Accipicchia e Ganz Schon Clever.
Decido per quest'ultimo, il tavolino rotondo dovrebbe bastare.

Ganz Schon Clever
Roll & write astratto senza attenuanti, con combo e insalata di punti, di Wolfgang Warsh, per 1-4 giocatori, della durata di 30-60 minuti, la droga dell'ultimo mese per quel che mi riguarda.
[per un approfondimento sulle meccaniche: Pinco11]
Ho bisogno di riappropriarmi del mio spazio, di ritrovare "Andrea", di rimettermi i miei anelli, di giocare i miei giochi. Per questo sottovaluto troppe cose: i tamponi nel naso, che mi rendono difficoltoso parlare, il sondino nel braccio, che mi punge quando lo piego, che il tizio non è un giocatore, e che sono le 5.30 del mattino e non possiamo fare tanto rumore.
La spiegazione delle regole è una vera tortura, col naso che mi fa male e lui che continua a chiedermi "Come?" , "Cosa?" , "Non ho capito". 
Alla fine in qualche modo cominciamo a giocare.
Rolliamo i dadi su alcune riviste sul tavolino, per non far rumore.
Poi al terzo turno il tizio mi dice: "Boh, dai, finiamola qui, tanto non ho capito un cazzo di sto gioco" e se ne va.
Ritiro tutto. Torno a letto. Mi sento stanchissimo. Gocciolo un po' di sangue dal naso.
Mi addormento.

Alle 10.00 mi tolgono i tamponi. Che probabilmente sono avvitati fin su nel cervello.
L'infermiere, che è quello della notte, mi dice: "Tanto dolore, capo, lo so", e mi ricorda il nero de Il miglio verde.

Tre ore dopo mi visitano, mi chiedono come sto.
"Sto bene" dico
Mi dimettono.
"Stia a riposo"
Ricordate di fare un giro su Magic Merchant
che sostiene questo blog 
e il mio naso rotto

18 commenti:

  1. forza Dado, sei riuscito a contare quasi fino a quattro, a me per l'appendicite ho ricordi confusi intorno al tre ^^'
    una domanda relativa a Ganz Schon Clever, simile a Qwixx della dVGiochi? o di simile hanno solo il tiro dei dadi?

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    1. Ciao giampaolo. Se vuoi provare Ganz prima di prenderlo, puoi scaricare l'app, costa 3€.

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  2. Torna più forte di prima, un abbraccio Andrea 😉

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  3. Grazie per le volta che mi hai fatto compagnia con i tuoi articoli quando IO ero all'ospedale.. Ten dur! Sirio OdR

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  4. Grande Dado, rimettiti presto.
    Ti vogliamo bene
    Quando sono andato io in ospedale non avevo giochi da portare con me i peggiori tre giorni in cardiologia mai passati una noia totale. Solo il tuo blog mi teneva compagnia con il ramadado. Riposati

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    1. Grazie Fede.
      Ah, i giorni del Ramadado, che nostalgia....

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  5. Scusa ma non posso fare a meno di ridere pensando al tipo che hai costretto a giocare a GSC in piena notte :D
    ...EROE!

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    1. Costretto... era un suggerimento per far passar la notte.
      ^_^

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  6. Grazie Dado, un abbraccio enorme e guarisci presto.
    Nicola

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  7. Penso di aver passato lo stesso intervento, qualche anno fa.

    Peccato che non fossi ancora un giocatore.. :D

    Rimettiti presto!

    Andrea

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  8. Ewai col nasino alla francese :-)
    Dai, cavati i tamponi, il peggio è passato (almeno così dicono tutti) e ricorda, hai un debito con Francy
    Un abbraccio ed una pacca sulla spalla
    Roby

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  9. ora le vincerai tutte, godrai di una iperossigenazione del cervello!

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