martedì 11 luglio 2017

Escape Room Torino: Komnata Quest Castello Sant'Angelo

"Ogni anno in questo periodo Dado entra in quella che lui chiama La settimana del Ramadado, cioè una settimana in cui moglie e figlioletta sono via e lui si dedica esclusivamente al gioco, rinunciando sapientemente al sonno e sostenendosi a forza di birra, nachos e salsa piccante (ogni anno mi stupisco ne esca vivo)"
Chrys

Appunto.

Le costanti, nella mia periodica settimana del Ramadado, o settimana della regressione, sono: il fornello della cucina che rimane spento, perchè mi nutro solo di scatolette e mi ritrovo sul balcone a litigarmi una lucertola morta con il gatto, il caldo umido di un luglio a Torino [come spiegarvi... è come fare la doccia vestiti e poi andarsi a infilare sotto il piumone], e la cheesecake che mi prepara la Giullaressa.

Visto che non posso guardarli quando c'è mia figlia, nei 7 giorni di nichilismo, tengo un loop 24h di film horror che girano sul 42 pollici, dalla mattina mentre faccio colazione, alla sera quando rientro da lavoro [a dir la verità il terzo giorno ne ho già ben la nausea, ma non cedo].

Le scorse settimane brave: L'esperimento del dottor Manuste - Maratona 24 ore Stefan Feld - Il report su Pinco11

Questa settimana ho giocato a: Guilds - 3 Segreti - Unlock - For Sale - Topiary - Great Western Trail - Vasco de Gama - Quadropolis - Pass the Pigs - Libertalia - Honshu.
E sono stato con i Giullari nell'escape room: Komnata Quest Castello Sant'Angelo

Di solito mi fermo a dormire dai Giullari, ma questa volta sono io a ospitarli, perchè il mattino dopo devo far l'elastico fra Torino, Volpiano, Torino, Caselle e ancora Torino.
Se ne arrivano con una borsa di giochi, una con il cambio per la notte e una con la cheesecake.

"Dado devi assolutamente provarla".
Tre  settimane che RedBairon mi martella, da quando l'ha provata con due suoi [falsi] amici di cui non vi racconterò i numerosi precedenti penali [comunque fra questi c'è vilipendio di cadavere].
"Non immagini come sia ben ambientata, Dado..."

Redbairon è quello che è, ma ci prende quasi sempre.

Prenoto per 3 persone all'escape room Castello Sant'Angelo del franchising Komnata Quest, che ha un centinaio di stanze sparse per tutto il mondo (http://komnataquest.it/).

Prigionieri di Castel Sant'Angelo (da wikipedia)
All'interno di Castel Sant'Angelo numerosi sono gli ambienti destinati al carcere, ancora oggi visitabili. La cella più malfamata era quella detta Sammalò o San Marocco [...] il condannato vi veniva calato dall'alto e a malapena aveva spazio per sistemarsi mezzo piegato, non potendo stare né in piedi, né sdraiato. Qui tra il 1538 e 1539 fu detenuto Benvenuto Cellini. Famosa la sua evasione: durante una festa in corso presso il castello, l'artista riuscì a evadere calandosi dall'alto del muro di cinta [...] nella caduta si ruppe una gamba ma riuscì ugualmente a raggiungere la casa del [...]. Catturato nuovamente, fu ricondotto a Castel Sant'Angelo e rinchiuso nelle "segrete": celle, a prova di evasione.

"Ho aspettative altissime" confido ai Giullari in macchina, "Talmente alte che oramai posso solo rimaner deluso. E' matematico".

Incontriamo un po' di traffico di macchine e ragazzi in canottiera per il Kappa Future Festival.
Facciamo la saponetta e quasi ne investo uno al semaforo.

L'Escape Room è dalle parti dell'ospedale oftalmico, zona nota per il parcheggio a mo'di supposta di sale. Ci prepariamo mentalmente a risolvere l'incastro di lamiere in zona blu, e invece troviamo un buco proprio di fronte.
Parcheggio.
L'insegna dice solo Komnata Quest.
Entriamo.

E di qui in avanti non posso raccontarvi più nulla.
Lo so, è una mezza fregatura, avete comprato il televisore e vi hanno rifilato il mattone, avete letto fin qui aspettando proprio il dietro le quinte senza spoiler e invece c'è solo il Chiedo Silenzio di Pablo Neruda.
Siete curiosi. E magari siete proprio di Torino, secondo il navigatore solo dodici minuti per raggiungere Via Carlo Boucheron, dove c'è l'escape room. Ma fa caldo. E siete pigri. E poi metti che non mi piace? Sono 20€ a testa, quasi mezzo gioco da tavolo [noi giocatori ragioniamo in termini di scatole: 160€ per un weekend ad Alassio?!? Mi compro 3 scatole da 50€ e pure le bustine protettive!!!]
Molti di voi non la proveranno. Nè adesso nè fra un anno. E' comprensibile. Anch'io sono pigro, certe volte bisogna costringermi col ricatto a schiodarmi [e cioè promettendomi una scatola, per il discorso di prima].
Ecco: non sto scrivendo per voi.

Sto scrivendo per quelli che una sera, magari fra un paio di settimane, si ricorderanno di questo post e si diranno: "Massì, dai, buttiamoci, andiamo a vedere che diavolo c'è in quella stanza". 
E allora è meglio che il mio racconto finisca qui, con l'ingresso mio e dei Giullari nell'Escape Room e la conoscenza di Andrew, il titolare, un russo con la faccia d'angelo, che ci ha chiesto: "Avete voi paura di buio o soffrite di claustrofobia?"

Non troverete lucchetti, o meglio: ne troverete pochissimi. Se nell'ultima escape room che avete visitato avete passato quasi tutto il tempo a provare chiavi su un lucchetto cercando quella giusta [solo per sbloccare un'altra chiave per un altro lucchetto], e francamente: sì bella l'escape room però molto ripetitiva, beh, state tranquilli: Castel Sant'Angelo è disegnata in un altro modo.
Un'esperienza sensoriale, visiva, tattile, mentale, un gioco di ruolo pensato per dare delle emozioni, un "sogno" di 60 minuti nel quale sarete altre persone, in un altro luogo e in un altro tempo.
Una fuga dalle segrete per 3-4 giocatori, attraverso elementi di deduzione, intuizione, spirito d'osservazione, manipolazione fisica.
Il miglior consiglio che posso darvi è: lasciatevi andare. Immergetevi. E vi entrerà dentro.

Risolviamo la stanza in 38 minuti, secondo miglior punteggio di sempre.
Usciamo applaudendo i gestori [che applaudono noi per l'ottimo risultato]. Ci sediamo sul divanetto e discutiamo con loro di quello che abbiamo provato, facciamo mille domande sulla stanza.
E infine paghiamo contenti di pagare, per quello che abbiamo vissuto, e nessuno di noi pensa alle scatole.

E un'ora dopo siamo in pizzeria, io, il Giullare e la Giullaressa, a discutere dei momenti più divertenti, di quando abbiamo risolto XXXX e si è aperto XXXX, di quando Alberto ha XXXX mentre io me stavo XXXX e poi XXXX...
....e di quando abbiamo aperto gli occhi e c'era un altro mondo intorno a noi.

Poi la sera andiamo da me e giochiamo tutta la notte finchè stramazziamo.

Che serata.

Disclaimer: resistete alla tentazione di andare a sbirciare su internet. Datemi retta. Non cercate altre informazioni, non leggete i commenti su Tripadvisor [5 stelle su 5, con 313 recensioni], presentatevi al Komnata Quest come pezzi di creta grezza.
E poi, quando l'avrete provata, tornate qui a commentare, a scrivere: "Zio beluga se avevi ragione, Dado, ero un orango scettico e invece vieni qui che ti offro una birra....".
Trovate escape room tascabili su Magic Merchant

5 commenti:

  1. Nota: uso sempre materiale inedito, per il blog, e tutta roba mia: sia testo che foto.
    In questo caso specifico non ho potuto, sia per evitare qualunque tipo di spoiler sia perchè nell'escape room è tassativamente vietato scattare foto.
    Le foto appartengono al Komnata Quest Torino.
    E poi ce n'è una tratta da Il nome della rosa.
    E una fatta da me con una corda, due dadi e l'anima di metallo del decanter del vino.

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  2. Strepitosa serata. Komnata è stata la cigliegina sulla torta.

    Da fare noi torneremo per sfidare moriarty.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Wow! La prossima volta che vengo a Torino per IdeaG se riesco ci capito di sicuro! :O

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  5. I miei famigli ed i miei accoliti rifiutano in blocco questa esperienza che invece mi intriga un casino. OK, alla fine dei miei giorni, la segnerò sotto: "Cose che avrei voluto fare" :-(

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