mercoledì 21 giugno 2017

Forbidden Stars a 30 gradi all'ombra

E' arrivata l'estate. Lo capisco dall'insalata di riso nel frigo.

Sui rami sbocciano le gemme verdi spuntate con la primavera, gli stecchi dei gelati cominciano a far capolino sui marciapiedi, le donne scoprono le spalle, e alla televisione i consigli degli esperti contro il caldo africano tolgono visibilità ai terroristi.
L'anguria che vince sulle bombe.
Chi l'avrebbe mai detto.

Dal giorno dopo il brutto incidente in piazza San Carlo durante la finale Juventus - Real Madrid, che ha portato a 1500 feriti e una donna morta, non passa giorno senza che Torino non finisca in qualche telegiornale.
Ai media piace cavalcare l'onda. Quindi vengono passate notizie di cronaca solo se contengono cocci.
Negli ultimi tre giorni:
Carabinieri circondati ai Murazzi durante un controllo sui venditori abusivi di birra e
La battaglia della movida: feriti in piazza Giulia.
Torino sembra diventata la città delle bottigliate. Non ci si insulta più ai semafori, nè ci si spintona con il furbetto che salta la coda: al minimo sgarbo si va giù duri di Moretti da 66.
C'è gente che gira con la bottiglia di birra vuota appesa alla cintura.
Sui forum specializzati c'è già chi pontifica sulle bottiglie più contundenti e sui vetri più aguzzi.
E se la birra la bevi soltanto e getti il vetro nella campana, sei anacronistico, e godi solo a metà.

Redbairon dà forfait.
Giugno è storicamente il suo mese sabbatico, trovarsi con lui per un Campari e un Coloretto da 10 minuti sembra più difficile che baciarsi i gomiti.

Sento il Vikingo e gli propongo un Feld da 2, The Pillars of the Earth Builders Duel, che prende polvere sulla mensola da quando i Giullari me l'hanno portato da Essen.
In assenza di una Moretti per affrontarmi, il Vikingo contro propone Forbidden Stars, per cercare di capire se meglio o peggio di Starcraft.
Gli rispondo: "Va bene, però sportiva eh, Vik!".
Che è come chiedere a Rocco la sveltina dell'impiegato.

"Le razze sono quattro: Marines, Marines del Caos, Orchi e Eldar" mi spiega Vik, "Ma per la prima partita consigliano Marines versus Caos".
"Okay"
"Ti faccio trovare il tavolo già setuppato per quando arrivi. Tu guardati un paio di volte il tutorial di Sgananzium"
Dio benedica i tutorialisti.

Doccia. Mi scortico la pelle col sapone al limone, cercando nella memoria reminiscenze sulle doti rinfrescanti dell'acido citrico. Tempo di mettermi l'accappatoio che sono di nuovo sudato uguale.
E' come chiedere al Vikingo "Sportiva, eh". O a Rocco dell'impiegato.

Esco di casa alle 21.00 spaccate. Il chiosco dell'anguraio mi fa tornare in mente strani ricordi.

La macchina è in riserva ma resisto.

Arrivo da Vik.
Mi prepara una tazzina di caffè ma si dimentica lo zucchero.
Comincia a spiegare. E' un fiume in piena.
Non gli dico dello zucchero per non interromperlo.
Butto giù amaro e si comincia.

FORBIDDEN STARS
Monster game con dadi e miniature per 2-4 giocatori, d'ambientazione Warhammer 40.000, fortemente dipendente dalla lingua, edito in Italia da Asterion, della durata di 120-180-240 minuti a seconda del numero dei giocatori (e dei pensatori al tavolo).
Titolo ambizioso che cerca di raccogliere la pesante eredità di Starcraft, promettendo però di essere un po' più fruibile ed evitare l'effetto "festa di compleanno" (in gergo: quei titoli che per complessità e durata vengono giocati solo una volta l'anno)

La dotazione è di quelle importanti, fra il monster american a casa di Raistlin e il gestionale del German Fighetto. Ad ogni giocatore viene assegnata una plancia col riepilogo dei costi delle strutture e delle unità, il contatore dei materiali, i token ordine, le miniature, e diversi mazzetti di carte [carte combattimento, evento e ordine].
Al centro del tavolo la mappa con i pianeti, e la riserva generale di segnalini combattimento, dadi e l'indicatore di round.
Si gioca al meglio degli 8 round.
Chi riesce a conquistare per primo gli obiettivi a casa dell'altro. 

Le meccaniche di controllo del territorio, risorse ed assegnazione dei segnalini ordine con la risoluzione della pila, riprendono molto quanto già visto in Starcraft.
Il lavoro di revisione e lubrificazione si palesa soprattutto nel momento del combattimento, che risulta sin dal primo scontro molto più fluido, meno macchinoso e meno frustrante del fratello maggiore.
1° si pescano carte
Forbidden Stars lavora di fino sul deck building, permettendo ai giocatori di comprare carte upgrade e migliorie, senza appesantire il flusso gioco [minimi tempi morti].
La pesca delle carte in combattimento è meno fortuita del previsto, visto che si pesca metà mazzo e ogni miglioria viene comprata in 2x.

2° si rollano dadi
Si lanciano randomizzatori dopo averli strapazzati un po' nel palmo.
Ma l'effetto finale è meno casuale di quanto possa sembrare. Le carte permettono di sviluppare effetti e strategie differenti [banalmente: un profilo aggressivo contro uno "conservativo\difensivo"]. Inoltre gli eserciti asimmetrici hanno peculiarità che "possono solo accompagnare" (cit.).
Sullo scontrino al tavolo, quindi, i dadi mettono becco, ma sono importanti sono fino ad un certo punto, e non si ha mai la sensazione di essere completamente in balia del caso.

Si comincia
Appare sin da subito evidente che la strategia mordi e fuggi del Vikingo, con attacchi e ritirate lampo, mi sfinirà sulle lunghe distanze come l'antifurto di una macchina che suoni a intermittenza tutta la notte.
Dalla mia parte, invece, un esercito,  quello del Caos, che fa dell'ignoranza coatta motivo d'orgoglio e autocompiacimento, e della forza bruta l'unico mezzo d'espressione possibile.
La mia strategia, quindi, consiste nel prendere a bottigliate tutto quello che si muove sulla mappa, manco fossimo a Torino.

Comincio aggro e tengo il punto. Il Vikingo si muove più snello, sfrutta al centimetro la capienza dei pianeti e i blocchi delle tempeste warp, ma subisce negli scontri diretti.
La partita si combatte per tre quarti nelle basi secondarie. Il Vikingo semina bastioni e rinforza con unità di terra che mi costringono a rinunciare al rush e ad andar su di tecnologia.
Gioco bene. Meglio del solito [inteso: Starcraft]. Forbidden sembra girare ad un'altra velocità. Anche il Vikingo che è un noto pensatore, riesce a giocarlo senza inchiodarsi.

E così ad un certo punto, in uno scontro epico che dura tre turni, 18 carte e 150 dadi [stima spannometrica], riesco a infilare il piede per impedire che si chiuda la porta, e i divoratori di mondi entrano a casa di Viking. E' il caos. E' il Ragnarok. E' il Vaso di Pandora. E' Chuck Norris la mattina quando non prende il caffè.
Viking incassa la batosta, e resta a osservare la propria espansione in fiamme.
"Mi sa che son proprio finito, Dado". Ed è proprio in questo preciso momento che realizzo che mi basterebbe tenere il vantaggio, giocare conservativo, seguire la corrente di gioco senza mettersi di traverso. Ma decido di strafare. Come al solito. Totalmente incapace di proteggere il vantaggio, decido di caricare un attacco kamikaze con le poche unità sopravvissute verso la sua base principale blindata, che è come cercare di sfondare l'entrata di una banca lanciandosi dentro un carrello del supermercato.
E' la scelta sbagliata. Lo capirebbe un bambino. Alieno. In una stanza buia.
Perdo malamente tutte le unità e tutto il vantaggio accumulato.
Applausi.

Ci ritroviamo di nuovo al centro e carichiamo uno sulla base dell'altro.
Riesco anche a riorganizzare la produzione di unità.
Ma il Vikingo è più veloce.
Mi entra in casa. E vince.
Bella partita.
Sulla strada del ritorno alle 3.00 di notte, messaggiamo a Redbairon, con la speranza di svegliarlo. Ma niente. Nessuna doppia spunta blu su whatsapp.

Sulla strada del ritorno la spia della riserva mi fa più paura.
Mi fermo a un distributore automatico e faccio un deca di diesel.
Rispondo al Vikingo che mi scrive: "Rivincita subito domani, Dado!!"
Passo davanti all'anguraio zombie.
Fa un caldo che quasi quasi.
Che poi le angurie tolgono pure centimetri ai terroristi.
Ma vado a dormire.
Che forse abbiamo trovato il sostituto di Starcraft.


Trovate Forbidden Stars e angurie succose su Magic Merchant






6 commenti:

  1. Gli altri blog possono accompagnare solo.

    Saluta Dado!

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  2. Mi è venuto caldo già solo leggendo...
    cmq Forbidden Stars ha delle mappe inguardabili. Rinunciare all'esagoname è stata un'idea malsana, forse con un approccio alla TI3 ci avrei anche pensato

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  3. Andrea con le pagine del tuo diario mi fai sentire seduta vicino a te.
    Giocatrice e ammiratrice.
    GEA

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  4. Da buon "Grognard" L'alea nel Wargame è un must (anche se i dadi non mi considerano mai loro amico)! :-)

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  5. Niente, non mi avete convinto, lo proverò alla prima occasione, ma a naso preferisco Starcraft (anche solo per l'ambientazione).

    Tullaris

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