sabato 22 febbraio 2014

Il maiale oltre la siepe


Per quanto mi costi ammetterlo, l'amico ed ex vicino di casa Zorba fa la pizza più buona della mia. Senza possibilità di appello nè ricorsi in cassazione. Non solo: la sua pizza è la più buona in assoluto fra quelle preparate in casa, con un distacco dalle altre simile a quello che ci può essere fra me con un ombrello in mano da una parte e la Vezzali con un fioretto dall'altra.

Venerdì sera scorso siamo stati dagli Zorba per il girone di ritorno pizza e per provare le ultime limate sull'impasto delle meraviglie. Lato mio ho portato il minimo sindacale: una birra artigianale (La Patela fa 90 - Birrificio Troll, ultimamente sto provando tutti i succhi della Trolll) , I Tre Piccoli Porcellini e Rock & Balls (due giochi con target molto basso per coinvolgere anche gli eredi).
Per qualche strana alchimia I Tre Piccoli Porcellini girano alla grande con la pizza, sia fatta in casa che da asporto. La componentistica più sul grasso che sul magro (a parte le carte bonus, troppo sottili per reggere a una rovesciata di coca cola) permette di giocarci di traverso anche sul tavolo non del tutto sparecchiato e irto di briciole. Su un campione di X coppie di amici (dove X significa "non ricordo quante, più di 4 e meno di 10") ho registrato un ricorsivo modus operandi fra i giocatori: i maschi \ adulti \ papà puntano alle carte bonus, alla ricerca di una tripla o una griglia magica in grado di centuplicare i punti sul finale (aspetta e spera). Le donne \ mamme \ milf, che sembrano insolitamente attratte da questo giochino (campione a onor del vero fra il neofito e lo sporadico occasionale) traggono divertimento dalla fase di costruzione delle case e dalla ricerca di un certo ordine (sia nel riuscire a completare le case che nell'utilizzo dello stesso materiale).
I bambini più alla ricerca della risata e dello sfottò che della vittoria, sono invece più attratti dalla distruzione delle case altrui, e non è raro vederli rinunciare a tessere da 3 per ritirare i dadi e andare a Lupo.

Due parole stitiche sul gioco.
I giocatori vestono il budello dei tre celebri suini, impegnati nella costruzione delle basculanti casette di paglia, legno e mattoni. L'accesso alle tessere costruzione è affidato a cinque dadi tematici che riproducono sulle facce le tre sezioni delle case (porta \ finestra \ tetto) nei tre materiali possibili. I tre porceddi però nascondono sotto la cotenna un terribile segreto. Sono porceddi mannari. E quando sui dadi escono due lupi, al suino di turno crescono zanne e pelo setoloso. Il lupo non costruisce ma "soffia" su un'apposita girella, e fa cascare pezzi di casa altrui.
A fine partita si contano i punti per case completate (e bonus vari).
Com'era la pizza.
Perfetta. Croccante sotto e morbida sopra, fette "sode" e belle piene che ci avresti ficcato la faccia in mezzo e fatto il motoscafo (spero la metafora sia sufficientemente chiara).
E I Tre Piccoli Porcellini?
Beh, alla fine dagli Zorba non ci abbiamo giocato. Era un po' che non ci vedevamo, ci siamo messi a chiaccherare sul divano e non ci abbiamo giocato.
Finisce anche così, sapete?
^_^

Ci abbiamo giocato a casa di altri amici qualche sera dopo. E i tre porceddi hanno fatto la loro porca figura (il che è piuttosto logico). Funzionano sempre bene con neofiti, coppie con figli e non giocatori assoluti.

Frattaglie finali
La birra non era niente male ma per i miei gusti nulla a che vedere con la Palanfrina, sempre della Troll, che mi è piaciuta un sacco e che presto ricomprerò. Ho già preso anche la Geisha, che dovrebbe essere la punta di diamante delle produzioni Troll, e per la quale ho aspettative altissime.
La pizza era spettacolare. Di quelle che conserveresti nell'azoto liquido per un giorno di magra tipo sembrava che ci passavi e invece hai rifatto la fiancata della macchina, oppure eri sicuro al 1000% di avere un backup della cartella FOTO e adesso stai pregando che RecuvaDataRestore ti recuperi almeno quelle del battesimo. Mi sono fatto dare dallo Zorba la ricetta segreta dell'impasto delle meraviglie. Primo esperimento molto positivo. Non a livello Zorba ma una spanna sopra il livello medio del Dado Critico (che comunque spadella più che discretamente, sia chiaro).
E poi i giochi. Finale o meno delle mie giornate, delle ospitate e delle trasferte, pensiero fisso e ossessione "buona", sono diventati un mio costume, un mio modo di essere, di approcciarmi con gli altri e di essere riconosciuto. Ci tengo. Li tratto bene e mi tratto bene.
Parafrasando Virginia Wolf (e Simone Rugiati): uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, mangiare bene, se non ha giocato bene.

9 commenti:

  1. Andrea, 2 domande:
    1) ma dove prendi tutte ste birre di nicchia? Non sono proprio da supermercato....
    2) hai mai pensato di organizzare una serata giochi del DadoCritico con estimatori del tuo blog (principalmente di Torino)? Ciao e ancora complimentoni.
    viking

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  2. Voglio la ricetta della pizza! Subbito! Nehobbisognooooo!

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  3. Ciao Viking.
    1-il mio pusher di fiducia è il Bir & Flut di Rivoli. I proprietari sono disponibilissimi e molto pronti alla chiacchera. Anche se di birra artigianale ne sai poco (come me, che sono un semplice buongustaio) ti basta farci un giro e farti consigliare da loro. L’unica controindicazione è che ogni volta che ci vado ci lascio 60-70 euro, perché poi mi lascio tirare e compro di tutto.
    2-se sei di Torino trovarsi non dovrebbe essere così complicato. Sono sempre pronto a mettermi al tavolo con altri giocatori. Lasciami un contatto che ci prendiamo un caffè.

    @Manu
    Per ora sto sperimentando (ad esempio in questo momento ho l’impasto in frigo per il 2° test di stasera). La scrivo in uno dei prossimi post, promesso.

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    1. Oook...e dove posso mandarti un MP? Sono di Torino e una serata al tavolo di gioco dobbiamo proprio farla. Viking

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    2. Hai ragione ^_^
      Ho messo un pulsante Contatti con la mia mail sulla barra di destra.

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  4. curiosa curiosa... ma rock & balls???? è nella foto con i tre porcellini!

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  5. giusto, ma Rock and Balls? :D

    i tre porcellini mi intriga assai, assieme a Fantascatti mi stai facendo conoscere cose che per il mio bimbone tra qualche anno potrebbero azzeccarsi! :D

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  6. Rock & Balls è un party game sulle note di We Will Rock You, un giochino assolutamente leggero nelle meccaniche e chiassoso nell’esecuzione (meglio non giocarlo dopo le 10 di sera).
    In due parole: si distribuiscono delle carte "gesto" (esempio: corna, okay, pollici su, time-out) e i giocatori devono passarsi il gesto battendo la mani due volte sulle gambe e una davanti al petto (il ritmo di we will rock you).
    Il gioco non ha veri vincitori, è un modo per ghignare dell’amico che sbaglia il gesto.
    Ne parlerò facilmente nei prossimi post, visto che fra i miei amici neofiti sta spopolando ed è estremamente portatile (e io amo i giochi che entrano in una tasca).

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