L'omo de plancia si colpisce l'addome con una sberla, facendo saltare in aria token e tessere. Sovrappeso medio, tendente al cinghiale, dalla stazza seria, da vitello ingrassato per il ritorno del figliol prodigo, e cerebrale tipo Jung nella paralisi d'analisi e psicanalisi degli avversari, l'omo de plancia pesca un tessera di carcassonne dal sacchetto e se la infila in bocca. Mastica. Anzi rumina.
Non lo dice a caso: "Apparecchiamo un gioco", perchè ogni gioco è pasto e pietanza, che lo fa vivere e insieme lo ingrassa, allargandogli il giro vita e accorciandogli la vita. Sono le scatole a divorarlo, non il fumo, l'alcol e le donne. Le scatole lo defustellano un'arteria alla volta col colesterolo.
Perchè dentro ogni omo de plancia si nasconde un bambino che è stato filler, magro, denutrito dai monopoli infiniti, nutrito a tombolate di capodanno e cucchiaiate di olio di fegato di merluzzo. L'infanzia fra gli insetti: l'ape maya alla televisione, le formiche incendiate con la colla nel cortile sotto casa, e lo Scarabeo sulla tavola.
L'omo de panza ha bisogno della sua plancia, prominente come il suo addome che sborda sempre più oltre la cintura, fino a inghiottirla fra le carni come un blob, condannato in un Clark Kent che non diventerà mai superman.
Ha bisogno di una console di comandi e azioni e telecomandi, per governare il suo mondo dal divano.
Pesca
un'altra tessera dal sacchetto e se la infila in bocca, ciucciandosi le
dita, e i polpastrelli resi neri come la lingua, dall'inchiostro del
libro proibito sull'autoproduzione di Walter Obert [Penitenziagite in Salsa Rossa].
La
plancia di Bora Bora è adeguata, disegnata da un nutrizionista fissato con l'insalata e non è la Lambertucci. Emana un olezzo greve di gruppi
playtesters in AllStars senza calzini, proprio a casa di Stefan, uno Stefan
prodigo di calorie, per rifocillare in notturna i suoi playtesters devoti.
E se la caloria è il default, la promo di Bora Bora è sicuramente l'emicrania [l'editore garantisce la promo a tutti, indipendentemente dalla lingua e dall'edizione], umida e refrattaria al Moment Act.
E' come snocciolare tutti i numeri primi sul BluTornado a Gardaland, o risolvere un sudoku al concerto dei Pantera.
Emicrania. Pervicace. Il mal di testa del dopo sbornia, con colpi di cucchiaio di legno lungo della nonna dritti sulla fontanella aperta.
E la chiamano insalata.
Pensa se la chiamavano bacon.
BORA BORA
60-120
minuti falsipromessi dalla scatola nasolunga di Collodi, e invece 150minuti di profilassi anti dieta dukan di Stefan Feld in Ravensburger, che
'sto Bora Sborda è un falso magro, doppia "X" prima della elle, che
solo a spiegare le icone sulla plancia ci sarebbe da pagare un Campari a chi se l'è letto il manuale, o farsi sprimacciare un po' se donne.
L'ambientazione è vaga, pretestuosa, una vera cazzata di randa, e così l'idea di gioco, che campeggia sul manuale con toni fra il trionfale e il rassicurante:
"Accumulare fortuna a Bora Bora viaggiando attraverso isole,
costruendo capanne, scoprendo i luoghi di pesca, raccogliendo
conchiglie, mandando i sacerdoti ai templi per ingraziarsi le divinità, e altra roba che avete visto in Love Boat. Il giocatore che saprà meglio intuire lo svolgimento della partita, prevarrà gli altri".
AZIONI PREVISTE
Fase A: lanciare e piazzare i dadi, svolgere le azioni
L'azione si divide in più sottofasi:
1-lancio dei dadi (3 secondi)
2-imprecazioni per il risultato dei dadi (15 minuti)
4-paralisi d'analisi (30 min)
3-posizionamento del dado sulla tessera
5-ripensamento e riposizionamento del dado su altra tessera
6-10 minuti di "Anche se forse l'altra era meglio porcocazzo".
Con 6 tessere sulle quali piazzare il dado (alle quali corrispondono
187 microazioni e attivazioni), il gioco così prevede: se posizioni il
dado su una tessera vuota, anche gli altri potranno posizionare il loro
sulla medesima tessera, ma solo con punteggio inferiore, quindi meno
attivazioni e punticini. Vi sono delle carte che scavalcano bellamente
questa regola e se ne fottono e saltano la fila, tipo concorso pubblico in Italia, altro che capanne a Bora Bora.
Per le 187 microazioni e attivazioni, riportate
sul manuale in 4 pagine scritte fitte da cavarvi la vista, vi rimando
allo stesso manuale, scaricabile in inglese dalla Tana: http://www.goblins.net/download/bora-bora-regolamento-inglese-0
Fase B: utilizzare le tessere uomo-donna
Due azioni, se avete entrambi i sessi da attivare, per un bel numero di giocate possibili [le icone comunque sono molto chiare].
Fase C: valutare il lato destro del tabellone
Ossia il primo di turno, il tempio, le tessere incarico, chi compra gioielli, chi vive in baracca e chi ruba il salario. Insomma punti e ordine di turno. La partita dura 6 round e al momento di chiamare il cameriere per il conto al tavolo si aggiungono gli immancabili punti per raccolta di set, obiettivi completati e zone coperte.
L'ommini de sto mondo, sono Clark Kent che non si sono arresi, che fanno i conti con la pancia di giorno e con la plancia di sera.
Cercano
di buttar giù la prima e di tirar su la seconda, di assottigliarne una e
rimpolparne l'altra, di spostare il grasso, che è una risorsa da
spendere, da una parte all'altra, se è vero che nulla si crea e nulla si
distrugge e tutto alla fine fa punti.
Gli ommini de plancia
tirano i dadi e tirano tardi, le 2 e mezza, e non riescono a farci entrare neanche un
fillerino nella serata, e soprattutto bevono succo di frutta triplo, che uno di loro,
il più ciarliero, ultimamente ha dei valori sballati, più del solito, e
allora facciamo i bravi stasera, si sgarra solo di una grappetta ma piccola.
Triplo succo ai frutti rossi e un dito di grappa. Praticamente un chupito.
Movimenti intestinali tellurici, mi stringo la plancia, ho mangiato male e giocato male ed evidentemente mi voglio male, sono di nuovo terzo di tre, sono il porcellino con la casa di carta velina, pure su Feld, del quale riesco ad avere tutti i giochi senza padroneggiarne nessuno.
Vince Red, che ultimamente sta dimagrendo, va a correre, e passa il grasso sulla plancia rovente e spennella col rosmarino. Secondo Viking, che al tavolo si dimostra metodico, non morigerato ma disciplinato.
Gli ommini de plancia pensano tutti e tre che questo è un top Feld, ma proprio tipo top5, fra le grandi insalate salubri di mango, germogli di soia e cuori di palma, del noto nutrizionista calvo, nello stesso slot di burgurdy e nell'anno del dragone e per quanto mi riguarda aquasphere.
Il consiglio, spassionato, per i lettori con altrettanti addomi indolenti, è di riscoprire e riscopare questo gioco, dalla scatola dal contenuto gigantropico, dal setup sempre diverso, dalla lunga longevità, dalle molte strade per andare a punti, e dalla plancia seria serissima. Bora Bora ha sentimenti e percorsi diversi, ha strade che vanno imboccate dall'inizio [come i templi] e strade che sarebbe un errore sottovalutare nel finale [come i pesci]. Una perla da ostrica da ripescare nelle acque del dimenticatoio, per riscoprire l'ossessione di Feld per il primo di turno, e maniglie dell'amore alle quali aggrapparsi per godere le spinte pelviche di un gioco complesso e bruciacervello.
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Che gran gioco che è!
RispondiEliminaPer noi un ottimo Feld e top 3 del gestione dadi.
RispondiEliminaIn top10 da sempre.
Semplicemente Adorabile, cinghialoso ma non troppo, uno di quei giochi dove riesco puntualmente ad arrivare ultimo perchè so la strada da percorrere, ma vuoi mettere essere "Creativo"?
RispondiEliminami sa che no ti è piaciuto il gioco dado...almeno io la leggo così...
RispondiEliminauna domanda, visto che è di moda. ma il gioco è fatto con olio di palma o senza olio di palma....senza vero? c'è scritto sulla scatola immagino
Bora Bora??
RispondiEliminasempre sottovalutato ahimé!
Grazie dado.
m@
Omo de p(l)ancia omo de sostanza!!!! Ahahah ! Sempre al top!
RispondiEliminaConosco molta gente che sta diventando omo de plancia...
RispondiEliminaUn momento, anch'io lo sto diventando!