Devono telefonare ai clienti con l'adsl in fibra e convincerli a tornare al modem 56k. Dopo sei mesi intensivi di "Chillu strunz e patet" sono pronti: saprebbero convincere un gatto a non leccarsi il pelo.
Così quando arriva il GiocaTorino La Manifestazione che si tiene ogni anno al centro commerciale 8 Gallery del Lingotto, fra negozietti tempestati di led e swarovski, e hostess tacco 12 e vaporizzatrici di profumi sui polsi, i dimostratori del GT dragano lo struscio dello shopping come le reti a strascico.
"Quando fermate qualcuno non fate mai una domanda che preveda come risposta un sì o un no, perchè risalire da un no è più difficile" spiega il coach del GT durante il training ai dimostratori, "quindi NON "Le andrebbe di provare un gioco?" MA: "Ciao, sono Marco, stiamo facendo provare dei giochi da tavolo, in maniera assolutamente gratuita. A voi piacciono di più gli investigativi o i giochi di costruzione?".
I passanti, confusi e indifesi, ci cascano con tutte le scarpe.
Ed è così che vengono costretti a divertirsi, contro la loro volontà, magari insieme ai propri figli, indotti a ridere invece di entrare nei negozi per comprare fondamentali decanter per il vino da scambiare a natale con essenziali cornici digitali per le foto.
La malafede dei dimostratori è spudorata: ti dicono "Dieci minuti" e invece facile che facciano divertire te, tua moglie e tuo figlio per intere mezzore [mezzore sottratte al decanter].
Le vittime sono persone fragili, non abituate al concetto di gratis quello vero, senza cetriolo nelle note a piè pagina.
Troppo facile venir ipnotizzati dai trenini colorati del Ticket to Ride e soggiogati dalla rana allucinogena del Fantascatti. La polizia e il Gabibbo naturalmente risultano irreperibili quando serve, anche di fronte a una così manifesta circonvenzione di incapaci di divertirsi oltre la tombola coi fagioli di capodanno [con l'immancabile zio da parte di padre che all'estrazione del primo numero grida: "Ambo!!"], oltre che danno per l'erario considerato che le persone si divertono a costo zero, molto meno del gratta&vinci da 5€ CitrulloPerSempre.
I dimostratori se la ghignano, pranzando col loro panino, preparato da MammaLaura, una delle volontarie, e mangiano in piedi in 10 minuti e si tengono la pipì, pur di continuare i loro mentalismi, perchè la mission è far divertire quanta più gente possibile senza pietà per nessuno.
Di seguito una carrellata di alcuni strumenti di coercizione mentale e tortura [giochi] che ho provato mio malgrado.
A fondo post numeri e statistiche della mattanza 2016.
ROX
Gioco tascabile per tutta la famiglia, di colpo d'occhio e destrezza, per 2-4 giocatori, della durata di una decina di minuti.
Si distribuiscono a caso le carte sul tavolo. Ogni carta è caratterizzata da un colore di fondo e da 16 rune colorate. Al via tutti i giocatori contemporaneamente devono raccogliere e impilare le carte nella propria mano, ordinandole con il colore più presente sulla carta precedentemente raccolta.
Il primo giocatore che ne raccoglie 7 e grida "Rox!" può pescare una carta punti vittoria.
Per verificare se la sequenza è corretta, si usa un "cristallo rosso", che appoggiato sul retro delle carte mostra la runa corrispondente.
Visto il target "family", la scatolina portatile e che il gioco costava 5.90€, che è meno di quanto ho pagato per il parcheggio per 2 giorni al Giocatorino, l'ho comprato al volo e ficcato nello zaino.
Nota: i punti vittoria vanno da 1 a 10... troppo delta per i miei gusti, io ne tolgo qualcuna.
KARUBA
L'editore Haba, punto di riferimento per i giochi per bambini, prova il salto con gli introduttivi, e la sua prova gli vale immediatamente la finale allo SdJ della sua categoria.
Il gioco è molto bello e per quanto mi riguarda la vera rivelazione del weekend (considerato che raggiunti gli otto anni di mia figlia pensavo di aver chiuso il capitolo Haba).
Si tratta di un piazzamento tessere.
A inizio partita i giocatori scelgono e posizionano gli esploratori sulla costa e i tempi nella foresta della propria plancia [nota: vengono piazzati tutti allo stesso modo sulle plance].
Scopo del gioco: costruire dei percorsi e far giungere gli esploratori ai templi del medesimo colore.
All'estrazione di una tessera [valida per tutti i giocatori] ogni giocatore ha solo due scelte: piazzare la tessera sulla mappa o muovere uno dei esploratori di tanti passi quante sono le "uscite" della tessera estratta.
Si fanno punti per i templi raggiunti e per le gemme raccolte per strada.
Insomma, non inventa niente di nuovo ma nelle due partite giocate si rivela elegante e senza sbavature, davvero una rivelazione.
HONSHU
Avevo chiesto una mano su facebook per provare qualche gioco di carte 2-4 giocatori, indipendente dalla lingua, tascabile ed economico (<15€).
Fra le risposte quella di Danilo che poi mi ferma al Giocatorino per farmi provare Honshu, comprato caldo all'ultimo Essen.
Gioco di "aste" [virgolettato] e piazzamento carte, al fine di costruire una città, con la quale poi si faranno punti a seconda degli agglomerati urbani, dei boschi, della grandezza dei laghi, e così via [una specie di Suburbia].
Alcune carte producono anche delle risorse, che possono essere utilizzate sia per rafforzare l'asta, che per produrre punti vittoria a fine partita.
Ha un'interessante gestione dell'ordine di turno, che bilancia le prese.
Astratto a livello agghiacciante ma che si fa giocare. Interessante.
VIKINGS ON BOARD
Un Feld [note nei commenti] un po' sottotono, o forse era il panino con la trippa offerto dai Giocatorquati, che non mi colpisce particolarmente alla prima partita, anche quando a spiegarlo dall'altra parte del tavolo c'è Luca Iennaco.
Piazzamento babaci vikinghi stretto asfissiante, e con interazione fra i giocatori tipo zucchero nel carburatore, ma che stranamente mi lascia un po' freddino.
Componentistica 3D, miniature, e tabellone addirittura ampollosi, per il tipo di gioco german [un po' come tematizzare Agricola mettendoci pane e mattoni veri].
In soldoni i giocatori fanno punti imbarcando merci sulle navi vichinghe e facendole salpare, e scommettendo sulle maggioranze di un clan o dell'altro.
Non so, da riprovare più serenamente e fuori dalla bolgia della fiera. Per il momento è un ni.
TZULAN QUEST
Filler a prezzo stracciato e straziato [15€ circa] per 2-5 giocatori, edito da Red Glove, e gioco d'esordio per Alessandro Cuneo.
Tzulan ripropone il classico inseguimento della pietra verde in chiave card game, fra gradini vacillanti del tempio da percorrere in punta di piedi, trappole e voragini che spuntano dal nulla, frecce avvelenate, maledizioni mayalatzeche, spire di anaconda e doppi colpi di frusta [praticamente Indiana Jones con la cervicale].
Ogni carta offre la possibilità di utilizzare due effetti [uno sulla parte alta della carta e uno quella bassa] oppure entrambi spendendo gemme, per uscire da stanze buie, cinghiare mummie, ciondolare dal soffitto o spostare simpaticamente le trappole incontrate davanti allo zerbino di casa degli altri.
Di quei titoli tignosi che giochi con gli amici infami per vendicarti di quando non mettevano il millino per la benza, o anche con la moglie se il tuo obiettivo è quello di dormire sul divano.
Anche qui: un gioco che non salverà nè mondo nè cheereleader, ma che riempie bene il suo slot di filler, e che costa una sciocchezza per mettere attorno al tavolo 5 amici (noleggiare un porno e 5 margherite da asporto costa di più).
BERMUDA
Ne ricordavo la recensione di Chrys su Pinco11, che al tempo mi aveva colpito per l'originalità della meccanica, e con parecchio ritardo riesco finalmente a provarlo anch'io.
Gioco di carte di Carlo Emanuele Lanzavecchia, per 3-6 giocatori, per tutta la famiglia dal nipotino al nonno con la bombola d'ossigeno, con pochissime regole, indipendente dalla lingua, tascabile e al prezzo di una scatola di compresse per l'asma [i riferimenti all'enfisema saranno chiari fra poche righe].
Cooperativo nel quale i giocatori dovranno ricostruire delle sequenze numeriche posizionando le proprie carte "bolle" sotto i rispettivi tesori [pena la perdita di punti vittoria e la sconfitta], con variazioni di valore +1\-1. Ad esempio la sequenza sotto una carta tesoro "9" [quindi lunga 9 carte] potrebbe essere: 5-6-5-4-3-2-3-4-3.
Il colpo di genio è che le immersioni di Bermuda vengono scandite e temporizzate con il "trattieni il respiro". Cosicchè: 1-non sai mai quanto durerà il turno, a volte pochi secondi a volte finchè uno degli altri giocatori viola in viso stramazza sul pavimento, 2-si innesca una strana e primitiva gestualità io giocare questo tu giocare quello, 3-trattendo il fiato si bypassa il problema del giocatore alfa che dice agli altri come giocare.
Semplice e - bisogna dirlo - geniale.
Curiosità: un circolo sportivo di sommozzatori di Catania ha scritto a Lanzavecchia per chiedergli un house rule per rendere il gioco più difficile.
CASH'N GUNS
Capodanno in arrivo, occorre attrezzarsi con i giochi giusti.
Asterion \ Asmodee porta all'evento Cash'n Guns ed è subito capannello attorno al tavolo, con giocatori e curiosi che si prenotano per gli slot successivi.
Gioco di stallo messicano e pistole di spugna puntate alle tempie e ai genitali, per spartire un bottino di opere d'arte e banconote, con elementi di bluff e deduzione e piotta è robba coatta, illustrato da Kovalic [quello di Munchkin] per 4-8 giocatori amanti dei film di Quentin Tarantino e di Machete.
Provato alla scorsa PLAY con la cricca "Ti scendo le mani" di Trastevere, il gioco si conferma uno dei migliori party game in circolazione, oltre che titolo irrinunciabile per il 31 dicembre [almeno per il mio].
IN ALTO I CALICI
Altro titolo da cenone del 31, ma decisamente più tranquillo, nonostante il tema mandorle amare e cena con delitto.
In Alto i Calici, gioco di avvelenamenti e tradimenti ad ampia forbice, 2-12 giocatori, edito da Horrible Games e ancora caldo di rotative.
Ad ogni giocatore vengono assegnati dei token "vino", "veleno" e "antidoto", una casata di appartenenza, una carta casata nemica, e una carta abilità.
Concettualmente ogni giocatore dovrà cercare di restare vivo dopo il brindisi e avvelenare il calice della casata avversaria, all'atto pratico potrà porre segretamente token nei calici degli altri giocatori, sbirciare i calici, scambiare i calici, ruotare i calici e proporre un brindisi.
Il gioco offre qualche aiuto mnemonico per destreggiarsi nei molti magheggi e rimaneggiamenti, ad esempio dei sottobicchieri colorati [ma fra le azioni c'è anche: "Gli altri giocatori chiudono gli occhi: scambia due sottobicchieri"].
Un bel giochino light, di quelli da dopo cena, che entra in punti di piedi quasi temesse di disturbar qualcuno, e conquista tutta la tavolata.
Candidato per capodanno.
PROTOTIPI
Giocatorino è tante cose, e fra queste anche l'occasione di provare e far provare qualche prototipo.
Ai tavoli ho incontrato Danilo Sabia, col suo I Grandi Laghi, opzionato PostScriptum e quasi in fase di rilascio kickstarter. Il gioco, un ottimo german, è stato snellito e reso più ergonomico, da come l'avevo provato all'ultimo IdeaG, raggiungendo probabilmente la versione 58.21 del prototipo, grazie al fitto playtesting del mai contento Mario Sacchi. Vi invito a provarlo, nel caso vi capitasse l'occasione.
Un grosso in bocca al lupo a Danilo.
Ancora in fase embrionale ma già giocabile BLACK MINE, gioco di carte d'ambientazione vecchio west, di Roberto Toia, alias Tuxx di Monster in a box.
A inizio partita vengono distribuiti dei ruoli segreti, che determinano differenti obiettivi e modi di far punti fra i giocatori, che dovranno attraversare il deserto, scavare nella miniera, ravanare nel lezzo del pozzo, e riportare in città sacchi di pepite.
Molte le avversità, fra fuorilegge, serpenti a sonagli e tempeste di sabbia, e molte le carte utili negli equipaggiamento per affrontare la notte nel deserto.
Un gioco che punta al formato tascabile [sole carte] e alla fascia filler 3-5 giocatori.
In bocca al lupo, Tuxx, ci vediamo a IdeaG.
Quelli che c'erano al GIOCATORINO 2016
by Claudio "Tapu" Bagliani
"Nel
weekend, più di 700 demo eseguite, sui 39 tavoli di GiocaTorino dedicati al
gioco libero e supportati da diverse associazioni.
10 i
tavoli dedicati ai tornei con la Board Game League gestiti dall'associazione
delle Terre selvagge di Settimo T.se oltre ai tornei
di Krosmaster, Heroclix, VSsystem e la Battaglia del Tridente con il LCG del
Gioco del Trono di spade.
Circa
40 sedie per i ragazzi di WhereWolf Piemonte che hanno tenuto attivi 2 villaggi
per le due giornate, 6 i tavoli dedicati al modellismo coordinato dal Centro
Modellistico Torinese e ancora: i giochi giganti portati dai ragazzi/e di
rivalta dell'associazione la Tavola Gioconda, i giochi astratti e della
tradizione popolare di molte nazionalità coordinati da Tavolando.net, il GO! gestito da alcuni
dimostratori di Aosta Iacta Est, le attività sulle 3 dimensioni con TreEmme-Una
Mole di Dadi, i giochi provenienti dalla Val Susa con lo sci e la raccolta
delle patate gestite da Franco Rossi.
Passiamo
anche sui classici intramontabili come il RisiKo! dove sono state fatte
dimostrazioni delle varie edizioni e tornei, la Gilda del Grifone che ha
portato magnifiche avventure di ruolo ed interpretazione.
Non
tralasciando il gioco di abilità, destrezza e freestyle del Kendama, una novità
di questa edizione, un gioco giapponese portato da Kendama Tooryn insieme alla
consueta partecipazione di LudoSport con le spettacolari spade laser portate
dai Jedi.
Hanno partecipato anche diverse case editrici quali :
Asterion Press,Ghenos, Giochi Uniti, Haba, Luce di Ninfa, Oliphante,
PostScriptum, RedGlove che hanno portato alcune novità appoggiate dal punto
vendita Jolly Joker Game cafè con la partecipazione anche del DonChisciotte.
Organizzatori della manifestazione:
Claudio Bagliani aka Tapu, Luca Cerrato, Paolo Degioanni aka Degio
Claudio Bagliani aka Tapu, Luca Cerrato, Paolo Degioanni aka Degio
Valentina
Sacco, Fortunato
Cappelleri aka Tinuz, Fabio
Lamacchia aka Shadir, Emanuele
Zulian aka D.o.c.
Qualche statistica sui giochi più richiesti e provati in demo ai tavoli del Giocatorino 2016
[powered by Taccido]
Clicca sulle immagini per ingrandire
Giocatorino 2016 - Giochi sotto 1 ora |
Giocatorino 2016 Giochi tra 1 e 2 ore |
Giocatorino 2016 Giochi tra 2 e 3 ore |
Giocatorino 2016 Giochi tra 3 e 4 ore |
Giocatorino 2016 Totale uscite |
Spero abbiate resistito fin qui. In caso contrario non vi biasimo: il post era molto lungo e frammentario.
Ma volevo concludere con due aneddoti.
Il primo riguarda Tapu, uno degli organizzatori dell'evento Giocatorino.
Dopo che mi ha mandato il suo virgolettato per il mio articolo, gli ho scritto: "Per la formattazione ottimale dell'articolo ho una riga di troppo, che sborda dalle foto e sta malissimo nel pezzo. Posso tagliare quelli di Werewolf, che tanto sono piccolini, poi magari li ringrazi tu di persona?".
E Tapu mi ha risposto di no, che tutti avevano collaborato e dato il massimo, e che tutti dovevano quindi comparire nei credits, o tutti o nessuno, a costo di rinunciare a tutto il virgolettato [e la pubblicità che ne sarebbe derivata].
E questo, secondo me, significa far squadra tutti insieme, anche di realtà, gilde e associazioni differenti.
Il secondo aneddoto riguarda mia figlia.
Qualche giorno fa ha compiuto 8 anni, e abbiamo fatto una festicciola con le compagne di classe [3° elementare].
Una delle sue compagne le ha regalato... Dobble.
Le ha consegnato il gioco alla festa spiegandole: "Me l'ha fatto provare [nome di un'altra compagna] è molto bello!".
La cosa curiosa è che abbiamo portato noi Dobble in quella classe, regalandolo in 1° elementare a un'altra bambina che compiva gli anni. E il gioco ha cominciato a girare, col passaparola, e ad essere regalato ai compleanni, da un bambino all'altro, e anche ai cuginetti [ho scoperto parlando con altri papà], così che mi è diventato impossibile seguire tutte le ramificazioni.
Ma volevo concludere con due aneddoti.
Il primo riguarda Tapu, uno degli organizzatori dell'evento Giocatorino.
Dopo che mi ha mandato il suo virgolettato per il mio articolo, gli ho scritto: "Per la formattazione ottimale dell'articolo ho una riga di troppo, che sborda dalle foto e sta malissimo nel pezzo. Posso tagliare quelli di Werewolf, che tanto sono piccolini, poi magari li ringrazi tu di persona?".
E Tapu mi ha risposto di no, che tutti avevano collaborato e dato il massimo, e che tutti dovevano quindi comparire nei credits, o tutti o nessuno, a costo di rinunciare a tutto il virgolettato [e la pubblicità che ne sarebbe derivata].
E questo, secondo me, significa far squadra tutti insieme, anche di realtà, gilde e associazioni differenti.
Il secondo aneddoto riguarda mia figlia.
Qualche giorno fa ha compiuto 8 anni, e abbiamo fatto una festicciola con le compagne di classe [3° elementare].
Una delle sue compagne le ha regalato... Dobble.
Le ha consegnato il gioco alla festa spiegandole: "Me l'ha fatto provare [nome di un'altra compagna] è molto bello!".
La cosa curiosa è che abbiamo portato noi Dobble in quella classe, regalandolo in 1° elementare a un'altra bambina che compiva gli anni. E il gioco ha cominciato a girare, col passaparola, e ad essere regalato ai compleanni, da un bambino all'altro, e anche ai cuginetti [ho scoperto parlando con altri papà], così che mi è diventato impossibile seguire tutte le ramificazioni.
Divulgate perchè da un seme nasce una spiga e da una spiga un campo.
Coinvolgetene uno, per educarne cento.
Ringrazio il Dado per la prova del Progetto Westernoso, ispirato al vestusterrimo film "Ognuno Per Sè" di Giorgio Capitani (con tanto di cowboy gay), così come per la scoperta della Carruba, veramente tanto piccino ed elegante da far l'ammicco di testa di approvazione; devo però ricordare i momenti di inquietudine in cui nel giuoco dei calici io avevo personaggio di nome Belladonna e Andrea altro di nome "Re Cobra", che mi ha fatto pensare ad una tale Cinzia che non so se conoscete.
RispondiEliminaOrtolani, tanta roba :)
EliminaNon ho parole. Vedendo non solo post ma realtà come questo mi sento come quando a Puerto Rico gioco di capitano ed il giocatore prima di me chiama l'artigiano con le navi vuote. Mi sento come quando ad inizio partita di Le Havre vedo legno nello spazio offerte ed io non ne ho. Come quando da piccolo riuscivo a comprare il parco della vittoria (qui il gioco non lo cito :) ) e ci si fermavano tutti.
RispondiEliminaBello!
E soprattutto grazie a te ho messo gli occhi su "Bermuda" ed "In alto i calici". "Ca$h 'n Gun$" è già nel mirino da tempo.
Christmas is coming...
Due cose: noi gli haba ce li regaliamo (e giochiamo) pure passati i 30 e Vikings on board mica è di Feld (quello coi vichinghi di stefanone è jorvik che è speicherstadt con una diversa ambientazione), ecco perché fa cagare
RispondiEliminaHai ragione giullare. Errata.
EliminaIl gioco di Feld è Jorvik
https://boardgamegeek.com/boardgame/193739/jorvik
quello provato al giocatorino è Vikings on board
https://boardgamegeek.com/boardgame/192334/vikings-board
Che emozione dev'essere stata vedere quella scatola di Dobble! La sensazione di avere fatto la differenza... Nel mio piccolo anch'io con le colleghe dell'aeroporto (ne ho parecchie) faccio proselitismo: quando mi chiedono come intrattengo mia figlia nei giorni di pioggia rispondo "Coi giochi da tavolo!" e inizio a parlare loro di giochi cooperativi, di Haba e Drei Magier Spiele, e chissà perché finisco per citare anche Ticket To Ride e simili. Sono tutte molto interessate e prendono appunti ;))
RispondiEliminaElena P.
Bella recensione, però la foto di me e dei miei amici che giochiamo a Star Wars non può comparire di fianco alla frase 'Le vittime sono persone fragili, non abituate al concetto di gratis quello vero, senza cetriolo nelle note a piè pagina.'
RispondiEliminaNoi, che siamo andati entrambi i giorni senza costrizioni. Noi, che purtroppo dobbiamo smettere di giocare per dormire o andare a lavorare.
Non lo accetto :P
Bella recensione!
RispondiEliminaNoi (io e il mio compagno) siamo giocatori di lunga data e veniamo quasi tutti gli anni a Giocatorino eppure anche se viviamo in questa città non ci uniamo mai a loro per una partita causa vita fatta di lavoro a turni per entrambi in cui il massimo é beccare una sera in cui siamo per miracolo a casa tutti e due e dopo aver messo a nanna la pupa si imbastisce un gioco sul tavolo...spesso cinghialoni german come piacciono a te!
Eppure nel nostro piccolo anche noi spargiamo il verbo dei boardgames, un amico semibabbano a cui ho regalato Puerto rico ad aprile mi ha scritto settimana scorsa di averlo inaugurato con gli amici, finalmente, quindi il team di Giocatorino e tu avete lasciato un seme da divulgatori anche in noi!
P.s.: un grande grazie a tutti i dimostratori! soprattutto chi quest'anno ci ha spiegato alla grande Orlenas...il giorno dopo lo abbiamo comprato!
Patrizia N.
Porcamiseria le statistiche!
RispondiEliminaPer il resto, hai provato belle cosette che vorrei comprare. Mi segno le tue impressioni :)
Che dire....grazie...come sempre bravo e gentile!
RispondiEliminaAlla prossima!