martedì 30 luglio 2024

I giochi da tavolo non trasformano l'acqua in vino (e neanche in caffè)

Che i giochi da tavolo non abbiano controindicazioni oggettive, a parte l'ingombro delle scatole in casa e una certa istigazione alla fuga a rotta di collo del denaro dalle nostre tasche, è cosa nota e giusta.
Ma sulla loro utilità ci sarebbe da spaccare in quattro il capello. Non parlo di ciò che è evidente anche alle pietre per grattare i duroni dai calcagni: socialità, interazione, cooperazione, condivisione di tempo di qualità, rispetto delle regole, imparare a perdere, sviluppo delle competenze matematiche e di pianificazione, possibilità di inciuciare con le femmine, che è già grasso che cola.
Ma della capacità dei gdt di salvare il mondo, di trasformare l'acqua in vino: di fare miracoli per il genere umano.

Se la diffusione dei gdt degli ultimi anni ha avvicinato migliaia di curiosi (grazie anche a vip e influencer che per un attimo hanno appoggiato il pandoro per terra per instagrammarsi con le famose scatole) e ha trasformato il giocare in una pratica sociale alla moda, stiamo oggi assistendo a contaminazioni improbabili. Da anni la gamification è usata nella didattica e nel mondo del lavoro per veicolare alcuni concetti (come il team building e il bash the leader). Ma ultimamente stiamo assistendo a Madonne che piangono sangue, volti di Knizia su cucurbitacee contorte e giochi sempre più fuori dal loro contesto, fuori dalla loro dimensione ludica, associati, anzi asserviti all'abbisogna, al dimagrimento rapido, allo studio del Sanscrito, allo yoga Iyengar, allo sfruttamento delle energie rinnovabili, ai droni iraniani, alla coltivazione delle patate novelle.

L'idea che i giochi da tavolo possano migliorare qualunque pratica o disciplina tramite semplice imposizione delle mani, ha le stesse basi scientifiche dell'idea che si possa imparare a praticare il kung fu guardando i film di Bruce Lee e allenandosi a calciare avversari immaginari davanti allo specchio.
Non è escluso che una singola persona giocando ad Agricola non possa trovare l'argomento interessante e dal mattino seguente mollare il lavoro in banca e mettersi a zappare la terra.
Ma i giochi da tavolo in generale hanno la stessa probabilità di farci riscoprire il nostro contadino interiore di ascoltare la canzone Voglio andare a vivere in campagna di Toto Cutugno ripetendo che comunque "Il treno è sempre il treno".


PAGAN è un gran gioco da due. Potrebbe spacciarsi per il figlio bastardo di Mr Jack e di un duel deck di Magic the Gathering.
Rispetto a Mr Jack, manca della dimensione spaziale: non c'è fuga nè nascondino sulla mappa. La Strega va individuata fra i 9 villici prima che possa effettuare il rituale blasfemo, leggendo le giocate dell'avversario che sarà costretto ad ammonticchiare token.
La Strega non può giocare in maniera palese, perchè il Cacciatore ha licenza di uccidere (col vincolo che se mette lunghi più di due innocenti perde la partita), così è costretta al depistaggio, a sparpagliare segnalini ovunque.

A disposizione di entrambi: un milione di carte per mettersi i bastoni fra le ruote a vicenda, far spendere azioni all'avversario, sperperare le risorse altrui, counterare le giocate, menare il belino.
Pur con una curva di apprendimento un po' impegnativa, appena intavolato, Pagan Il fato di Roanoke, gioco di carte asimmetrico di Kasper Kjær Christiansen e Kåre Storgaard, durata: 90 minuti, edito da Lucky Duck Games, grazie alla tensione, ai dubbi e al bluff che riesce a innescare è balzato velocemente in testa alla classifica miei giochi da due preferiti.
Pagan è, a mio gusto, un gioco di rara bellezza, come il viso di Uma Thurman.

Mi sono preso tutte le espansioni del gioco.
Anche se non le giocherò mai.
Anche se, a conti fatti, Pagan non salverà cuccioli di foca dall'abbattimento, non mi renderà più consapevole dei danni dei pesticidi in agricoltura sulla salute dell'uomo, e non mi informerà sul giornalismo spazzatura.
Pagan è solo divertente.
Bruciatelo sul rogo insieme alla Strega.

Ancora una cosa.
Un dettaglio da niente.
I giochi da tavolo possono fare molto per voi, ma non possono fare tutto.
Possono farvi star bene e vi assicuro che è già tanta roba, ma non possono trasformare il piombo in oro nè trasformarvi se la materia prima di base non è buona.
Se siete delle persone orribili, resterete delle persone orribili che giocano ai giochi da tavolo.
Come quando a proposito di un serial killer si dice: "Salutava sempre i vicini".
Non vi trasformeranno in belle persone, non hanno poteri magici come invece il sangue di San Gennaro o il braccialetto Power Balance.

Per fare un caffè ci vuole acqua, caffè macinato, una moka e del fuoco.
Non puoi fare un caffè con i noccioli di pesca.



Trovate lo splendido PAGAN Il Fato di Roanoke
su MagicMerchant.it
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