Non vorrei annoiarvi parlandovi di politica, non durante il delicato momento di rimozione dei canditi dal panettone: una distruzione che a me ricorda quella degli scogli a picconate per estrarre i datteri di mare: un delitto contro l'umanità.
Ma non è facile scrivere del gioco UNA VITTORIA IMPOSSIBILE: LE BARRICATE DI PARMA DEL 1922 senza minimamente accennare a quei fatti, alla città sotto assedio, ai cittadini di Parma che si barricano nei quartieri Oltretorrente e Naviglio per respingere l'ondata delle camicie nere guidate da Italo Balbo.
L'evento perde nitidezza con gli anni e via via che ci si allontana da quella Regione.
mercoledì 27 dicembre 2023
Arrendersi è la cosa più semplice del mondo
lunedì 11 dicembre 2023
La sospensione dell'incredulità
«Se posso fare qualcosa, Andre, davvero, ben volentieri...»
In queste settimane, mentre mio padre era ricoverato in ospedale, me lo sono sentito ripetere spesso.
É una cosa che dico anch'io, quando un amico si trova calato in una palude di merda e lo vedo sbracciarsi per non finire sotto. E di solito la risposta è sempre: «No, non ho bisogno di niente. Ma grazie».
Perchè pensiamo immediatamente ad un aiuto diretto al nostro problema. E non c'è molto che un amico possa fare per tuo padre da 15 giorni in un letto d'ospedale, a meno che non sia un medico.
Ma un amico può fare qualcosa per te. Farti prendere fiato, ad esempio.
Non è poco. A volte una boccata di ossigeno è quello che ti serve per continuare a lottare e a sbracciare nel guano.
Condividere il tempo con te, facendo quello che ti piace.
Giocare insieme a un gioco da tavolo. O sedersi sul divano in silenzio e guardare un horror splatter che farebbe vomitare una capra.
Ognuno ha la sua valvola di sfogo.