"Quindi proprio per tacer del cane e dei Fenici, Andre, per la tua disponibilità e la tua simpatia, posso rifornirti di barattoli di melanzane, carciofini e antipasto alla piemontese, in numero considerevole, pure 10 o 20 se ti piacciono, li mette via mia suocera. Oppure 4 vasetti misti di marmellata della Colletta del Banco Alimentare. Li ho presi per sostenere il Banco ma non facciamo andare molta marmellata in casa".
"Sia chiaro che me ne fotto dei Fenici" gli rispondo "lo faccio soltanto per poterti rinfacciare il favore. Comunque la marmellata la prendo, nel caso tu dovessi schiattare domani e non facessi tempo a ricambiare".
Per la serata dal titolo vagamente testimone di geova: C'è qualcosa oltre il Risiko? organizzata da S. per i suoi colleghi d'ufficio, "Qualcuno un po' rompicoglioni, Andre, ma mediamente simpatici" [Occhio che in mezzo c'è un complottista delle scie chimiche e delle torri gemelle: ecco solo ti prego ti supplico ti scongiuro non tirare fuori l'argomento!], mi porto dietro Notre Dame e Forum Trajanum, praticamente un excursus dal vecchio al nuovo Feld.
Ma poi accadono due cose:
1- S. carica il tavolo di aspettative e mi presenta come se fosse arrivato Stephen King al Circolo Amici del Libro di Saluzzo.
2- Fra i colleghi c'è anche una collega, che mi chiede: "Raccontaci qualche aneddoto sul gioco".
Racconto che i soldati romani, nelle lunghe campagne che li tenevano lontani da casa, avevano bisogno di cibo che non fosse facilmente deperibile, e così si portavano dietro sacchetti di farina di ceci, che poi mescolavano all'acqua salata del mare, e cuocevano negli scudi accanto al fuoco. Sembra che la farinata sia nata proprio così.
"Ma se la farinata è ligure!" protesta mister SullaLunaNonCiSiamoMaiAndati.
Allora attacco con la storia della pelle di leopardo, che mi ha raccontato Pierluca Zizzi mentre stavamo in coda in macchina verso Genova Voltri.
In alcuni paesi arabi [fonte da verificare] non hanno la carta igienica perché è un bene di lusso, e per pulirsi dopo i bisogni grossi usano l'acqua [che però è molto rara] o la sabbia.
Beh, in alcuni luoghi di sosta, nei bagni, c'è uno straccio di stoffa appeso a un gancio.
Lo chiamano la pelle di leopardo. Perchè all'inizio lo straccio è bianco. Poi via via che viene utilizzato...
"Dio santo ma è disgustoso!" fa il terrapiattista "E poi cosa c'entra col gioco?"
"Notre Dame -> francesi -> gente senza il bidet" spiego contando uno, due e tre sulle dita.
"Facciamo il gioco dei romani?" chiede la ragazza
"E' meglio Notre Dame, è un po' più facile" dico.
"Non vogliamo roba facile, vediamoli questi giochi da tavolo moderni meglio del Risiko" ribatte l'oscuro signore dei gatti aggrappati ai testicoli.
E allora crepa.
Forum Trajanum
Una delle ultime fatiche di Stefan Feld, dello scorso Essen, per 2-4 giocatori e 90 minuti circa di durata, edito in Italia per conto di DVGiochi.
L'imperatore Traiano sta facendo costruire il più grande e magnifico Foro Imperiale nella storia di Roma. Il Foro di Traiano diventerà il nuovo punto di riferimento non solo per la capitale ma anche per le Colonie. Tocca proprio a te occuparti di una di queste Colonie. Ogni colonia è istituita con decreto imperiale e inizia con una semplice città formata da un reticolo di strade. Sviluppala nel miglior modo possibile, e mantieni i contatti con Roma per avere il sostegno dell'Imperatore. Apri nuovi cantieri nei terreni migliori per ottenere risorse importanti e l'aiuto dei cittadini. Costruisci edifici sontuosi per guadagnare punti vittoria e privilegi [cit. manuale].
Peso medio dalla componentistica importante, non per giocatori alle prime armi, dell'antica scuola del Ambientato Con le Bombe A Mano, pure meccaniche di gioco senza fronzoli che possano distrarre dall'unico vero obiettivo: prevalere, schiacciare, prevaricare, fare più punti vittoria dei propri avversari per poi percularli a sangue nella chat whatsapp tornando a casa a fine serata.
Ogni giocatore dispone di una plancia, che il setup prevede di ricoprire di tessere Colonia a faccia in giù.
Si comincia draftando le tessere Colonia proprie e degli avversari, selezionando righe e colonne tramite carte Strade che determinano coordinate ed ascisse.
Non potendo scegliere le tessere in base ai bonus, perchè sono coperte, il giocatore pesca cum grano salis liberando spazi per costruire edifici, e puntare ai bonus delle carte Traiano.
Si costruisce anche sul tabellone centrale, contendendosi spazi e sgomitando nelle aree mosaico. Si ottengono punti per aderenze e percorsi più lunghi.
Frammentario e scucito, Forum Trajanum è un puzzle che contiene all'interno altri puzzle.
E' un Feld da risolvere usando entrambe le mani, un icosaedro di rubik, un gomitolo di filo spinato da srotolare per cercare il capo della matassa mentre dal cielo piove sale.
Il regolamento, non complicato ma di un certo spessore, paga il prezzo dalla sua estrema flessibilità: ogni azione viene prima blindata ai giocatori sine qua non, e poi concessa tramite pagamento di omini extra.
In partita i punti vittoria sfuggono dalle mani, i turni sdrucciolano sulla stoffa della coperta corta, e la sensazione è sempre quella di aver dimenticato qualcosa per strada, di non esser riusciti a ottimizzare il turno.
"Ecco, non faccio l'obiettivo per UN solo maledetto omino! E i bonus per i patrizi! E la colonna trionfale! E la tessera sul tracciato del prestigio!"
Marmellata di chiodi
A Torino fanno 32 gradi e io li sento tutti. Speravo almeno in un pinguino portatile a casa di S., invece solo finestre aperte a fare corrente [che non c'è].
Comincio a spiegare il gioco. Ammetto che i capibara si comportano bene.
Mi ascoltano, non interrompono, non giocano col cellulare, e fanno domande sensate, pure il complottista.
Il primo turno sono obbedienti come bambini delle elementari il primo giorno di scuola in una scuola privata che ti fa trovare anche la caramella sul banco.
Ma dopo due giri di tavolo si trasformano in adolescenti di quinta superiore in gita a Praga.
Sbirciano le tessere coperte scherzando "Il regolamento vieta di fare così, vero?", barano col draft delle tessere quando non guardo, chiedono di poter rifare la mossa che avevano fatto due turni prima, si alzano per fumare, e il complottista continua a fare Mara Maionchi: "Bello bello Feld ma per me è no".
Mi alzo e raggiungo S., accanto al frigorifero, che si scusa per la serata, anche se un po' me l'aveva detto che erano dei coglioni. Mi promette però che oltre la marmellata mi darà anche i barattoli di antipasto e le melanzane.
"Scusa ma cosa vuoi che me ne freghi dei barattoli?" gli chiedo mentre ho già in testa il titolo per il prossimo post del blog: La peggior partita della mia vita.
"Ce l'hai una birra?" gli chiedo
"Eh, solo calda, Andre, mi sono dimenticato di mettere le bottiglie in frigo. Però ho l'aranciata"
"Oh, la prossima volta invitami quando devi dare il bianco, che mi diverto di più"
La partita si trascina come un soldato con le gambe spappolate da una mina.
Reggo stoicamente tutte le loro minchiate, tutte le loro battutine incomprensibili, contando i minuti alla fine della partita.
Finchè il complottista fa cadere col gomito gli omini per terra.
Fa spallucce. "Li raccolgo dopo" dice proseguendo con la sua mossa.
"No, tu li raccogli subito" gli dico avvicinandomi. Il vaso è colmo, e per un secondo penso davvero di colpirlo, di piazzargli un cazzotto dritto sul mento, Poi chiediti se il cazzotto era vero o un fotomontaggio del governo americano.
S. annusa il pericolo e si mette in mezzo. Dà dei gran maleducati ai suoi colleghi, che non è così che si fa, che io sono stato così gentile e disponibile e...
Poi improvvisamente tutti scoppiano a ridere, parte un applauso, un "Grande Dadoooo" e corrono tutti ad abbracciarmi.
"Era uno scherzo, Andre".
Viene fuori che i colleghi di S. non sono colleghi, ma amici. E giocatori.
Che leggono il mio blog.
E volevano conoscermi.
L'idea dei giocatori terribili è stata di S.
Ce l'ho il pinguino, Andre, e pure le birre in frigo, ahahah, era tutto solo per stressarti.
Devo ricordarmi di ricambiare. Appena trovo dell'antrace.
Abbozzo un "Comunque avevo un mezzo sospetto..."
"Ma se stavi per darmi un pugno!"
"Adesso ce la facciamo una partita seria?"
Uno scherzo così divertente non si vedeva dai tempi di Gullotta e la tigre
RispondiEliminaMa tutto ciò è fottutamente geniale! Voglio un video completo! :D
RispondiEliminaPassi per la mancanza del Pinguino, ma la birra calda noooooo!
RispondiEliminaElena P
Oh, comunque io in quinta superiore a Praga in gita ci sono andato davvero...
RispondiElimina...solo che ho pochi ricordi. Chissà perché! :P
Anch'io :) io mi ricordo tutto però. Non bevevo (ancora) :D
Eliminagrazie Dadooooo! Spettacolo!
RispondiEliminaPer l'antrace ci possiamo organizzare. :)
Nicola
Spettacolo!!
RispondiEliminaTullaris