martedì 14 agosto 2018

GiocAosta: chi si preoccupa di ogni nuvola

Tutti gli anni mi arriva l'invito nella buca lettere, e tutti gli anni io puntualmente glisso, rispondendo le solite due righe cortesi: "Ho ben altre cose da fare, io, che venire al GiocAosta" mentre in verità sono manchevole solo per questioni di calendario, che i volontari del GiocAosta saranno pure delle brave persone che salvano gli escursionisti smarriti con l'elisoccorso, ma tiran su baracca e burattini ludici fra san lorenzo e ferragosto, il 20 se proprio vanno lunghi, e io in quei giorni sto sempre in abruzzo a far del male alle pecore.
Ma quest'anno per pura congiunzione astrale, riesco ad esserci, e allora replico all'invito che: "Non mi perderei questo GiocAosta neanche per le gambe delle Kessler!", senza precisare se le Kessler di allora o quelle di oggi, anche se conoscendo un pelo la mia passione per la frollatura vi sarà facile capire quali.

Scrivo queste righe al mio rientro dall'evento, che per me è durato dal venerdì alla domenica sera, con moglie e figlia al seguito.

Qualche considerazione tecnica prima di passare ad una doverosa galleria fotografica dei tavoli.

Macchina organizzativa impeccabile. Un numero mostruoso di volontari, oltre 300 secondo la questura, si sono adoperati per rendere questa 10° edizione del GiocAosta un evento da raccontare ai figli, sempre che prendan la strada dell'associazionismo e del worker placement.
Ho visto volontari spiegare giochi per ore coadiuvandosi soltanto con una bottiglietta d'acqua e un paio di Benagol, volontari caricarsi tavoli sulla schiena come Mosè le tavole della legge, volontari occuparsi con pazienza infinita di bambini che avrebbero fatto bestemmiare Mary Poppins, e persino volontari aiutare gli anziani ad attraversare la strada per raggiungere il centro di massaggi cinese sul marciapiede opposto.
Giochi.
Centinaia, una libreria pressochè infinita di titoli, dal filler al gioco-peso, da Fantascatti a Throught the ages in polacco, da provare gratuitamente, da soli o aiutati nella spiegazione da un volontario. Funzionale il meccanismo qr-code per il noleggio delle scatole.
Da encomiare l'iniziativa di regalare un dado commemorativo dell'evento al vincitore del gioco noleggiato.

L'Aosta che c'era intorno, intanto, si è dimostrata una città pronta all'evento. Tanto parcheggio, sia libero che a pagamento [ma la domenica non si pagava neanche sulle strisce blu], che nei locali in cui andare a mangiare a prezzi ragionevoli [circa 30€ per mangiare in pizzeria con moglie e figlia].
Un discreto numero di bar, circondavano la piazza principale, e baristi e camerieri non battevano ciglio per l'uso improprio dei portici, usati per ammonticchiare tavoli da gioco, anche quando andavano a rosicchiar loro centimetri di dehors.

Alcuni volti noti hanno contribuito a portare interesse all'evento: TeOoh, Walter Obert, Tuxx, I Giullari, Luca Borsa, Spartaco Albertarelli, Mario Sacchi, Matteo Sassi, Sandrino Ferruggia, e tanti altri, ma il merito di tutto ciò che ha funzionato a dovere, lo ripeto, va ancora in primissima persona proprio ai volontari, tanti da riempirci uno stadio, così tanti e così prodighi che quando mancavano i clienti si spiegavano i giochi a vicenda, mentre altri, maschi e femmine, giocavano discretamente alla cavallina dietro le siepi.
Molte le iniziative di autofinanziamento, dalla campagna crowfunding alla riffa, dalla donazione associativa alla vendita di scatole e giochi noti. Per quanto mi riguarda oltre una trottola realizzata con tornio a pedali in cambio di un obolo, ho acquistato Minute Realms, scoprendo con un sorriso di poter detrarre nel 730.

Prima di lasciarvi alla galleria e alla foto finale, catturata per caso e che trovo stupenda, mi permetto, come faccio sempre, di segnalare cosa non mi ha convinto del tutto, consapevole che queste poche righe faranno di me un feticcio di pezza piuttosto somigliante e in vendita nel valdostano, da infilzare con gli spilloni a scopo vudù.
Giochi in legno. Trovo sempre stucchevole questo bisogno, negli eventi ludici, di dedicare metri quadri ai giochi "di una volta", per dimostrare forse che non abbiamo dimenticato da dove siamo partiti, e anche per far contenta l'ottuagenaria insegnante delle elementari in visita. E allora ecco il tangram, il tris, la lippa, la piramide, il lancio del cerchio, e l'immancabile e onnipresente Forza Quattro gigante.  
I bambini si divertono, i cellulari scattano una gragnuola di foto, e io penso: "Metri quadri rubati ad altre cose più interessanti".
Ma questo, come detto, è solo un mio pensiero, e non toglie nulla alla bellezza dell'evento.

 




























Ed eccola qui la foto perfetta. Una coppia, non più giovane, che gioca a I buoni e i cattivi fantasmi, di Alex Randolph. Lui ha un braccio ingessato, e gioca muovendo col sinistro.

Continua a trovare il tempo di giocare con la tua persona speciale. 
Nonostante l'età. E le difficoltà.
  

Trovate i giochi fotografati su Magic Merchant

10 commenti:

  1. Io e Vale speriamo di essere un giorno come quella coppia dell'ultima foto.

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  2. Non solo tu pensi ai giochi di una volta come "rubaposto"... quest'anno lo hanno capito anche quelli del PLAY!

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    1. Beh a Play o li spostavano fuori o dovevamo cominciare a organizzare i tavoli "a castello" :)

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  3. A me piace quella tua coi dadi gialli che volano

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  4. Occorre specificare che per la Questura i volontari erano 17, per gli organizzatori oltre 1600. Una stima accurata ne indica +300.

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  5. Ottima recensione. Per me però ci stanno anche i giochi in legno.

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  6. Immortalato mentre perdevo malamente al vektorace di spartaco

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  7. Anche io spero di finire così con LadyCubetto quando saremo vecchi. Comunque hai glissato sul fatto che hai vinto a Gino Pilotino sfruttando il fatto che ero in posa per la foto!

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  8. Ma vuoi mettere l'Allegro Chirurgo gigante?
    Tullaris

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    1. Effettivamente l'ho notato con ammirazione anch'io :D

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