C'era un compagno alle superiori, che si vantava di avere un piccolo estintore rosa fra le gambe, per quel bisogno di gigantismo gulliveriano tipico dell'adolescenza. M. sponsorizzava il proprio astuccio di pelle aumentandolo di 1 centimetro a racconto, così che alla fine della quarta aveva raggiunto le dimensioni di un cobra. Credo vivesse nell'ansia di essere scoperto.
La valigia delle ferie, invece, è motivo frequentissimo di divorzio dalla moglie e separazione con addebito almeno quanto il non abbassare la tavoletta del gabinetto, le battute sul culone della suocera e porn hub sgamato nella cronologia di firefox.
"Non la starai riempiendo di giochi!" ti sgama intento a placcare la valigia sul letto sotto il peso del tuo corpo tipo wrestler ma fuori forma e fuori tecnica, mentre cerchi di chiudere la cerniera periferica sulle scatole dei cani zombie di Zombicide.
"Solo un paio" rispondi piccato nell'orgoglio e beccato col sorcio umbrella infetto in bocca (ma non era in bagno?!?)
Rovesciata sul letto alla rinfusa, tutta la roba che hai tirato fuori dalla valigia per far spazio.
Tua moglie prende il phon e te lo punta contro a mo'di ferro di Callaghan.
"Il phon della bambina?!!?!?"
"Non è la prima volta che lo sentiamo, sarai d'accordo, che d'estate bisognerebbe farsi un bel taglio corto da mare, che in spiaggia poi dove lo attacchi il phon e con i capelli bagnati alla bambine le viene male alle orecchie".
Frittata rovesciata carpiata di faccia al pavimento sapendo di mentire.
L'idea di un german zippata e pressata in 110 carte per 2-4 giocatori, con catena produttiva uscita da un incubo di Rosenberg, si srotola sul tavolo in 30 minuti sofisticati + birretta, e soddisfa anche quei gamers che contano i peli del culo. Scopo del gioco: costruire edifici, lavorare i materiali e ricavarne un bel po' di punti vittoria. Una volta costruiti, gli edifici vanno attivati tramite lavoratori assoldati da un mercato comune.
Il gioco mescola pianificazione su media-lunga distanza con un po' di azzardo, e stuzzica il giocatore a costruire catene produttive sempre più complesse [che il giocatore monta più per orgoglio che per resa].
L'autore è lo stesso di Port Royale ma il gioco ha una marcia e un carburatore in più.
Un signor gioco di taglio gamers in una scatoletta piccina.
Da comprare senza neanche pensarci.
Il gioco dal regolamento che se lo leggi dopo 7 giorni muori oppure non lo compri, troppe poche regole per essere annoverato come regolamento, più una questione di buon senso matematico e feng shui dell'algebra elementare che una meccanica. Poi lo compri, attirato dai teschi neri su sfondo rosso di Wes Craven o convinto da Bobbio una volta che sei entrato al Jolly Joker e non ti serviva nulla, e il gioco - ziofucile - funziona. Cooperativo di taglio family per 1-5 giocatori, della durata di una trentina di minuti, e finalista dello Spiel des Jahres 2015 mica cotiche. Scopo del gioco: smontare il mazzo, liberarsi di tutte le carte dall'1 al 100 scartandole in 4 appositi pozzetti della differenziata: 2 in ordine crescente dall'1 al 100 e 2 decrescente dal 100 al 1. Una sola eccezione, ma badate bene, l'unico modo per vincere: salire con giocate +10 o scendere con giocate -10 dai pozzetti, potendo tornare a rimpolpare i buchi mancati all'andata.
Un cooperativo a bassissimo costo per tutta la famiglia, facilissimo da spiegare e tosto da vincere, e che gira in tutte le configurazioni possibili (mi manca da provare giusto il solo, ma in 2-3-4-5 le ho fatte tutte).
Caratteristica di The Game: vi ritroverete a litigare - si fa per dire - con i vostri amici, soffocati dalle vostre stesse carte in mano e dalle loro richieste di non giocare su questa o quella fila. Sì, li odierete, e vi divertirete.
Coloretto [9.90€]
Tocca fingere che siate giocatori nati proprio ieri e che non abbiate mai sentito parlare di questo gioco di carte tascabile, a basso costo e per tutta la famiglia, più famoso degli stessi camaleonti con cui è illustrato. Un classico che da più di 10 anni accompagna le famiglie in vacanza, si fa il viaggio in autostrada con 10km di coda a Bologna Borgo Panigale che "Ci fermiamo in autogrill appena superata Bologna", e finisce nelle borse mare insieme all'asciugamano con l'ancora, alla Settimana Enigmistica, e alla crema da spalmarsi sul papagno (naso).
Scopo del gioco: far punti collezionando set di carte camaleonte dello stesso colore, attraverso un sistema di prese con 2 sole azioni possibili, cercando di concentrarsi però solo su pochi colori perchè dal quarto in poi sono tutti punti in negativo.
2-5 giocatori x 30 minuti di partita, semplice e ancora divertente una dozzina d'anni dopo, è un Cannavacciuolo capace di menar scappellotti a molti giochi di carte con molte meno primavere.
Forse il candidato più probabile a divenire un gioco da grande distribuzione, da trovare in allegato con le riviste, un moderno UNO da giocare anche a capodanno con gli zii fra i gusci di noci sbriciolati sul tavolo.
Un must have.
Hamsterbacke [7.50€]
I giochi di carte di Francesco Berardi sono tanto gradevoli da giocare quanto difficili da reperire. C'è qualcosa di diabolico, forse una maledizione sumera legata al fatto che il Berardi lavora per la grande distribuzione e allora i suoi giochi un po' più da gamers vengono parcheggiati nei paradisi fiscali di cui si serve la mafia fra Honolulu e l'isola di Tonga, fatto sta che procurarsi un suo gioco non è mai questione di pochi click.
Hamsterbacke: gioco di carte per 3-5 giocatori della durata di una mezzoretta, illustrato a criceti.
Il gioco viene setuppato disponendo 8 carte a raggiera attorno al mazzo centrale di refill.
Nel proprio turno è possibile eseguire 2 fra queste 3 azioni::
1-raccogliere una fila (e refillare nella fila presa e nelle due adiacenti)
2-mettere giù le coppie\tris\quartine di criceti dello stesso colore (esempio: 2 criceti blu di valore 2)
3-andare a punti con le carte criceto messe giù in precedenza.
L'interazione con gli avversari è alta perchè:
-non è possibile metter giù un set se ce n'è già uno identico (bisogna aspettare che l'altro giocatore vada a punti girando il mazzetto sul dorso)
-quando un giocatore va a punti prende carte dalla mano dall'avversario che ne ha di più.
Un giochino ingegnoso e giustamente cattivo, che fa breccia in famiglia con genitori e suoceri [sarà per le generose prese da terra, che ricordano i giochi di carte più tradizionali].
Un simpatico diversivo dai giochi più famosi.
Nota: il gioco è indipendente dalla lingua a parte il manuale che è in tedesco. Lo trovate in ita sulla Tana.
OT: sono l'unico sfigato che ha trovato Coloretto a 15 sacchi... Col cavolo che l'ho preso!
RispondiEliminaE niente, "oh my goods" va proprio preso allora! Buone ferie a tutti!
RispondiEliminaDonato
Ciao Andrea, mi sapresti dire di che formato sono le carte di The Game?
RispondiElimina@Marco Grande Arbitro
RispondiEliminaI prezzi possono naturalmente variare di qualche euro a seconda dei negozianti (ecco diciamo che non mi aspetto di trovare nessuno di questi titoli a 29.90€ da nessuna parte), comunque io in rete Coloretto continuo a trovarlo a <10€
@Donato
Prendi Oh My Goods senza indugi.
@Matteo
Se mi ricordo stasera verifico e ti rispondo qui.
Grazie!
Eliminacontando anche le 6 carte dell'espansione (mai usata, mi sembra già difficile così) sono 108 carte 59x91mm.
EliminaPerfetto, grazie!!
EliminaP.s. Se dovessi capitare in Abruzzo sappe che dal 18 agosto fino al 21 in un piccolo paese della provincia di Chieti ci sarà il 12° festival del peperoncino piccante!
A buon intenditor...
A Filetto!
EliminaE si, a 10 minuti da casa mia!
Elimina@Dado su #OhMyGoods
RispondiEliminapremesso che ho letto solo il regolamento (mentre a Port Royal ci ho giocato una 20ina di volte): sai che mi sembra semplicemente più macchinoso di PR? e con meno interazione? così a occhio, non vedo motivi per preferirlo al fratellone...
Ci sto giocando in due e in tre persone. Fino ad ora ho notato che perdere l'occasione di costruire in un turno spesso porta alla sconfitta. Inoltre (sempre mie impressioni personali, eh) non è raro che si sappia già chi vincerà al penultimo turno, giacché la possibilità di scatenare tutte le catene di produzione porta a stravolgimenti della classifica meno spesso di quanto si pensi.
EliminaInsomma, devo provarlo ulteriormente ma l'hype sta gradualmente calando. Al momento continuo a preferirgli il buon vecchio Fairy Tale (che non noto nella lista dei consigli. Ah, la condanna del giocatore a non sapersi mai voltare indietro...).
@Anonimo
EliminaLa parte più “difficile” da metabolizzare nel regolamento è che le stesse carte merce in posizioni diverse hanno valori diversi. E anche le catene, che però son la cosa migliore del gioco.
Ma non è macchinoso. Provalo sereno.
@Kobayashi
Le azzardate spregiudicate tipo con 2 sole materie su 4 possono farti saltare l’intero turno, ed è effettivamente devastante. Meglio rischiare meno e magari metter giù solo un edificio piccolino (che però magari ti sblocca anche un pezzo dell’assistente).
Per quanto riguarda gli ultimi due turni, mah, nelle partite fatte con Chiarvesio, Andrea, che conosceva meglio il gioco, riusciva sempre ad arrivare all’ultimo turno attivando l’impossibile, e puntualmente mi finiva davanti di 1-2 punti di merci.
Personalmente apprezzo molto anche Tichu, 6 Nimmt!, Pi Mal Pflaumen, Hanabi, Hol's der Geier e Korsar. In teoria si trovano tutti a dei prezzi ragionevoli.
RispondiEliminaBuon gioco e buona estate.
Con il mazzo di 6 Nimmt! si può giocare a The Game :-)
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