"...è un piatto povero, nato per utilizzare gli scarti delle carni del
maiale: milza, stomaco, intestino, polmoni, esofago, cuore, trachea,
parti molli del retrobocca e faringe, porzioni della carne della testa,
muscoli pellicciai, linfonodi, grasso"
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"[la nduja] viene celebrata l'8 agosto di ogni anno a Spilinga"
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Mi arriva insieme a una borsata di tarassaco e uova sode, piatto storico nella mia famiglia, negli anni in cui si andava nei prati con l'insalata di riso nel Gio'Style e il pintone di vino, e a un mazzetto di figurine degli Amici Cuccioli legate con l'elastico per mia figlia (doppie scambiate con altri nipoti e bambini ai giardinetti).
Re Magi moderni: mia mamma e le sue due sorelle, che nel dubbio portano le calorie di un insaccato speziato invece dei bastoncini di incenso, e che vincono anche al cambio birra su mirra, e peperoncino di Diamante sull'oro di Melchiorre.
Avverto RedBairon e il Vichingo che l'obiettivo di giovedì sera non sarà quindi la torre dei token di Amerigo, e che l'insalatina di punti del Master Chef Stefan Feld farà semmai da contorno, allo sciogliersi solenne della nduja sul pane arroventato nel forno, chè il vero obiettivo sarà il babbuino, somigliare al primate almeno sul posteriore, grazie all'abbondanza di peperoncino nel ripieno del budello.
Mi incarico personalmente, di studiarmi il regolamento di Amerigo, di farlo già trovare apparecchiato sul tavolo all'arrivo dei soci alle consuete 22.00, e di preparare l'impasto nella teglia oliata, preferendo in ultimo la focaccia alle bruschette.
Spinoff della torre lancia dadi, la torre lancia token di Amerigo è un randomizzatore di azioni attivabili nel turno, ma andiamo con ordine, che io non uso lievito istantaneo.
Le manovre di messa a nanna della piccola sono rallentate dalla preparazione della cartella e dal flauto che non si trova ["Difficile come trovare un flauto a casa di Dado"]. La gatta Lamù non aiuta, anzi punta la giga scatola di Amerigo della stessa preoccupante dimensione della sua lettiera. Francy controlla gli avvisi in cartellina e infila nella busta i 10€ per la gita, mentre io preparo i cuki con i rigatoni avanzati a cena per il pranzo del giorno dopo in ufficio.
Comincio il setup di Amerigo della Queen Games, per 2-4 giocatori, 90 minuti circa per 42€ (più un rene per la spedizione, visto quanto è grosso). Il materiale è abbondante e i colori fanno rimpiangere le tesserine cianotiche di Burgundy (il che è tutto dire). La suddivisione in ziplock mi agevola: creo i tre profili dai tre lati del tavolo preoccupandomi di prendermi il giallo [io prendo sempre il giallo] e di non assegnare il blu a Redbairon [che lo considera il colore dei babbidiminchia].
Il Vichingo, storicamente, è di bocca buona.
Arrivano puntuali e lo capisco subito che il Red non è in bolla. Guarda le illustrazioni sulle tessere isola e invece del consueto "Fanno vommitare" con doppia "m" scippata a Silvia Ballestra nel suo Compleanno dell'Iguana, di "Antò Lu Purc non vommita mai!", commenta un diplomatico "Funzionali!" che non gli calza proprio. Il Vichingo invece è carico, sembra un bambino con in mano 4 dei 5 pezzi di Exodia al torneo di YughiOh di Gatteo a Mare.
Poco prima della mezzanotte non avendo un pentolone attorno al quale danzare nudo, inforno la focaccia [500gr farina, 300ml acqua, sale, lievito] per 15 minuti a 180° forno statico. Negli ultimi minuti tolgo la teglia e vi sbriciolo sopra la nduja: che gli sanguini addosso gli umori di Spilinga, del color del magma [e bruciano uguale].
Non mi fido dei gadget. Guardo sempre con sospetto i giochi con miniature scolpite da Michelangelo, o quelli con il toy all'interno della scatola, sia esso un cappello buffo per il giocatore di turno, o un gingillo tanto bello quanto superfluo ai fini del gioco. Di solito hanno la stessa funzione della bella assistente del prestigiatore: distrarre.
E quella torre lancia token mi sembrava portasse lo stesso sensuale profumo: sui polsi, sulle caviglie, nell'incavo fra i seni.
Feld racconta tutti i nodi marittimi e i forzieri indigeni di Amerigo Vespucci attraverso 7 azioni, disponibili prendendo i relativi cubetti dalla plancia e lasciandoli cadere nella torre: le azioni attivabili nel turno sono quelle che la torre rende fra forza di gravità e strettoie (e qualche preghiera).
Il canovaccio è piuttosto tradizionale: arrivi sul territorio, compri, costruisci, fai punti e prendi il bonus se sei il primo a piantar tenda o l'ultimo a completare il terreno.
Ogni isola rende: 3 punti al primo giocatore che vi arriva + merci [random] + XYZ punti per ogni territorio posizionato per occupare l'isola + 3 punti al primo giocatore che completa l'isola + bonus numero di casette moltiplicato il numero di turno + forziere [per le isole grosse].
I pregiudizi mi portano a sottovalutare la torre e a sopravvalutare la nduja. Molto gradevole e piacevole da giocare la prima, che randomizza senza stravolgere, e che permette ai giocatori una pianificazione almeno per sommi capi [perfezionata dall'acquisto delle tessere e dall'azione jolly bianca]. Meno aggressiva del previsto la nduja, che sciolta sulla focaccia, graffia e morde ma senza vera cattiveria, come la gatta di casa quando muovo il piede sotto la coperta.
AMERIGO
Sono il primo a scendere sulla terra ferma. Scelgo un nugulo di isolotti facili e ricchi di spezie e frutta esotica: mollo giù l'ancora e calco il tallone sulla spiaggia. Gli indigeni locali si lasciano depredare dall'uomo giallo, in cambio di una manciata di perline colorate e del raffreddore di uno dei miei marinai ["Un raffreddore non ha mai ucciso nessuno"].
RedMagellano dall'altra parte dell'oceano circumnaviga e circoncide il perimetro di un polmone verde affiorante grosso come l'Oceania, tagliando il prepuzio di ogni possibile attracco che possa sfruttare il Vichingo: 7 porti, se se li prende tutti.
Il Vichingo solca il profondo blu con la Nina e la Pinta dei Mastri Birrai Umbri, e a bordo combatte lo scorbuto con l'ignoranza della superstizione: peperocino e maiale calabrese, invece di arance e limoni: un bagno di sangue annunciato.
"Buona, cazzo, Dado!"
Tre navigatori cartografi al timone per tre strategie diverse: sciame di isolotti versus mono-isola da +30 caselle versus il parassitismo moderato del un po' e un po'.
Il tutto nello sciabordare liquido delle onde infauste di Feld contro la chiglia, che se non sono i ratti di Notre Dame o le minacce di Bruges, sono i pirati di Amerigo.
Il Vichingo pianta picconate nella roccia come un ventenne, raccogliendo punti vittoria e facendone scarpetta col pane. Riesce persino a superare i rigorosi controlli aeroportuali dell'Australia di Red: entra e fa passare l'insaccato non dichiarato, innescando una reazione a catena che porterà all'estinzione dei canguri. Red paga il conto di un paio di notti di bagordi infrasettimanali : fa il minimo sindacale e con fatica geriatrica, sembra all'ottava partita consecutiva di Twilight Struggle con addosso un pannolone-cilicio fatto di lana di roccia e zuppo di piscio.
Io riesco a chiudere tutti i fazzoletti di terra nelle vicinanze, e spendo quasi tutti gli ultimi due turni sull'oro e sulla collezione di set risorse.
La partita si conclude in consueta lentezza un quarto alle 02.00, col punteggio:
Viking - 156
Redbairon - 155
Dado - 150
Un Feld ricorsivo e forse un po' autoincensante, quello di Amerigo, variazione sul tema di quanto già visto nelle scatole più piccole, un Feld che non butta via niente e che riutilizza gli scarti nobili, in un budello a forma di torre. Un Feld che divora se stesso e che si rende gustoso, Amerigo come la nduja, quindi, meno pregiato di un filetto di Borgogna, una seconda scelta rispetto a tagli più celebri, ma capace lo stesso di soddisfare lingua e palato.
Il mio consiglio è di assaggiarlo prima di comprarlo, che il taglio è particolare e l'animale selvatico e poi non potete dire che è coniglio anche se rimasto 3 giorni sotto la neve.
O comunque comprarlo con fiducia, se siete collezionisti di Feld [come me]
02.30
Vik e Red se ne vanno. Mi lancio sul letto e un minuto dopo sto già ronfando.
La mattina dopo alle 7.00 cominciano a fioccare i messaggi:
"Ho lo stomaco a pezzi"
"Buona la nduja ma oggi vorrei morire"
"Ho le pareti dello stomaco da carteggiare"
"Raga torno adesso dal cesso: babbuino!!!"
Nduja top.
RispondiEliminaPerò basta Feld, Dado. Basta. Se sei ad Amerigo sei alla frutta. Alla macedonia dell'ospizio, altro che nduja :D
Grande Dado! Continua a spargere il verbo feldiano tra i miscredenti! :-P
RispondiEliminaAnerigo alla prima partita non lo capisci. Avavamo avuto le tue stesse prime impressioni. Ma più lo giochi più lo capisci.. non è il solito giro di azioni quasi obbligate e ovvie.. la torre permette di sperimentare più dei dadi e vincere ignorando completamente alcuni cubetti.
RispondiEliminaIn oltre 20 partite il gioco qui da noi ha guadagnato almeno 2punti. Mao fermarsi alla prima impressione o (come fa Agz :* ) al nome sulla scatola.
Anerigo alla prima partita non lo capisci. Avavamo avuto le tue stesse prime impressioni. Ma più lo giochi più lo capisci.. non è il solito giro di azioni quasi obbligate e ovvie.. la torre permette di sperimentare più dei dadi e vincere ignorando completamente alcuni cubetti.
RispondiEliminaIn oltre 20 partite il gioco qui da noi ha guadagnato almeno 2punti. Mao fermarsi alla prima impressione o (come fa Agz :* ) al nome sulla scatola.
Provato. Però sul serio, Amerigo è una dimenticabile marchetta di Feld alla Queen Games. Insalatona assolutamente piatta e trascurabile. Feld sa fare di molto meglio.
EliminaAdesso M@rimouse, in quanto detentrice del colore blu in ogni gioco, ha un nuovo nemico XD
RispondiEliminaA noi è accaduta una storia simile, solo che apposto della cazzuta nduja c'erano i marshmallow.... Ho detto tutto
RispondiEliminaIo ho sempre sostenuto che il blu è il colore del top player :-))
RispondiEliminaAmerigo neanche male a patto di non aver mai giocato a Burgundy, Bora Bora, Trajan e Aquasphere.... che a mio modo di vedere sono un pò uno il doppione dell'altro.
YOTD, Luna e Burgundy il meglio di Feld.
redbairon