venerdì 5 agosto 2022

Ground Control to Major Tom

E' sabato pomeriggio e a Torino c'è una bella temperatura, se sei un crotalo o uno scorpione giallo del deserto.
Sono le 15.00, il termostato a muro segna 33 gradi, e io me ne sto sdraiato nel tunnel di corrente d'aria fra la cucina e la camera da letto, spalmato sul pavimento come un gelato sciolto. C'è poco da congetturare: arranco, tento di sopravvivere, resistere, tirare in lungo fino all'arrivo dell'inverno, e svuoto autocisterne di acqua tonica, l'unica bevanda che sembri levarmi un poco la sete.
Pesco dalla scatola il manuale di One Small Step, per studiarne il regolamento. Lo giocheremo da RedBairon, casa mia è bandita finchè il tecnico non avrà ricaricato il gas del condizionatore [ma in questo periodo il tecnico è indaffarato come un venditore di cartine a un concerto di Vasco].

Poi mia figlia Luna esce dalla camera da letto, mi raggiunge in cucina, si appoggia allo stipite della porta.
"Che noia. Che apatia" sospira lamentandosi del mondo e di questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
"Ti annoi? Vuoi che facciamo qualcosa insieme?" le chiedo anche se pagherei 100 euro per restarmene lì, sparso sul pavimento, con un bicchiere di acqua tonica ghiacciato in una mano e il manuale del gioco nell'altra.
"Tipo?"
"Andiamo da qualche parte?"
le propongo contro la mia volontà, sentendomi un partigiano torturato dai fascisti.
"E dove vuoi andare, papà!? Torino è una città morta, vecchia, un dinosauro! Fossimo a Londra, ecco, allora sì che mi divertirei!"

"Escludiamo momentaneamente la divertentissima ma logisticamente complicata Londra, cosa ti piacerebbe fare nella nostra città morta?"

Dopo una dozzina di proposte tutte puntualmente bocciate, mia figlia punta il dito sul centro commerciale più gettonato di Torino, che a quell'ora del sabato pomeriggio e con l'aria condizionata a palla, sarà pieno come l'Ikea durante la settimana dei saldi.
Ma il padre di un'adolescente ha ben poco da congetturare, anche lui può solo: arrancare, resistere, tirare in lungo aspettando che quella burrascosa fase della vita prima o poi finisca.

One Small Step
Corsa allo spazio USA vs URSS per 1-4 giocatori [numero ideale: 2] di James DuMond, Gunter Eickert, James Schoch, della durata di 60-120 minuti [per il mio gruppo: 120-150], livello di difficoltà medio-avanzato, con meccaniche di piazzamento lavoratori e gestione delle risorse, edito in Italia da Fever Games e distribuito da Genos Games.
Ogni turno si articola in 7 fasi
1- avanzamento delle Missioni sul tracciato dei giocatori
2- ripristino risorse e nuove Carte Evento disponibili sul tabellone
3- pesca di 2 carte dai vari mazzi a disposizione
4- piazzamento lavoratori
5- esecuzione Carte Personale
6- giocare carte dalla mano
7- lancio delle missioni sull'ultimo slot del tracciato

L'ordine di turno è determinato da un tracciato iniziativa sul quale si combatte ferocemente e con continui "vuelta de carnero".

La partita ha un numero di turni variabile e termina appena un giocatore arriva alla Luna [o se finisce il mazzo].

Le carte Missioni che giungono al termine del tracciato sviluppo vanno risolte, pagandone il costo in risorse [9 differenti tipi di risorse]. Le carte che non vengono risolte danno dei malus.

Peculiarità: i lavoratori che vengono piazzati sono di 2 tipi, tecnici e ingegneri: ci sono azioni sul tabellone che richiedono specificamente uno o l'altro. E' possibile studiare quali lavoratori rimangono sulla plancia all'avversario e anticiparlo sulle azioni papabili.

Il gioco, molto ben ambientato e con tantissimi riferimenti storici al "one small step", sulle carte e sul manuale, trasmette realisticamente le sensazioni di competizione e corsa contro il tempo e contro un "competitor," per arrivare per primi alla Luna. Ci si spintona quindi durante il piazzamento lavoratori per accaparrarsi gli spazi migliori [e ancora: per tagliare risorse o dare penalità all'avversario], si lotta in maniera durissima sul tracciato dell'iniziativa, si corre per accaparrarsi i bonus lungo il tracciato del viaggio verso la Luna.
L'interazione è cattiva.
Ho letto sul web una recensione che diceva il contrario e.... non sono per niente d'accordo. One Small Step offre parecchi manganelli da spaccare sulle tibie dell'avversario.

Un gran bel gioco da 2 [a mio avviso la configurazione migliore], una corsa impegnativa contro il tempo e contro gli eventi, ben ambientato, con una buona interazione e materiali perfetti.
Un paio di doverosi avvertimenti:
1- nella prima partita impiegherete qualche turno a destreggiarvi con i simboli.
2- il gioco ha una durata impegnativa, non si tratta di un fillerino da intavolare alle 11 di sera. Prendetevi il tempo che serve e gustatevi fino in fondo l'esperienza.

Ground Control to Major Tom
Arrivo a casa di RedBairon, mentre il Vikingo sta pagajando in una laguna blu a centinaia di chilometri di distanza.
Passiamo i primi 20 minuti a lamentarci del caldo e dell'adolescenza dei figli, e della combo delle due cose.
Chiosa di Red : "Durante l'adolescenza ci trasformiamo da genitori a distributori di soldi e passaggi in macchina"
Il mia chiosa: "Come la fai: sbagli"

Come la fai: sbagli
E' sabato pomeriggio e noi arriviamo al centro commerciale figo. Naturalmente c'è tutta Torino e provincia, dentro, con un distanziamento sociale di 30 centimetri.
"Volevo guardare qualche vestito" mi avverte mia figlia.
E io calo giù il carico, il mio jolly: "Comprati quello che vuoi, voglio farti un regalo!".
Ci giriamo tutti e dico TUTTI i negozi di vestiti del centro commerciale più grosso del Piemonte, e in ognuno mia figlia stacca dalla gruccia e mi mostra una tshirt, un top, un jeans, una canottiera, una giacchetta, una pashmina, ...
"Come ti sembra, papà?"
Io: bella! \ mhmhmh \ vivace! \ particolare! \ carina! \ io preferivo l'altra \ sportiva! \ originale! \ capperi! \ non mi fa impazzire \ ti starebbe benissimo \ ......

Alla fine non si compra niente.
Nonostante le mie insistenze.

Torniamo.
Francy è già arrivata. Insieme al caldo rovente, che non ha mai mollato.
Entriamo in casa.
Francy: "Ciao, com'è andata?"
Mia figlia acida: "Guarda, andare in giro a far compere con papà.... mai più!!!"
La tegola mi cade in testa. Insieme a tutto il resto del tetto, compreso il comignolo e la grondaia.
"Come sarebbe?!? Ti ho anche detto che potevi comprarti quello che ti pareva, che volevo farti un regalo!"
Lei: "Sì, ma a un certo punto ti ho mostrato una maglietta bellissima che mi piaceva tantissimo, e tu hai detto che era brutta"
Io: "Aspetta! A parte che ne avremo viste 500 magliette e manco mi ricordo di quale parli... ma poi doveva piacere a me, non a te!"
Lei: "Eh, io volevo comprarmi proprio quella, ma tu me l'hai criticata così tanto..."

Come la fai: sbagli.

Trovate One Small Step
su MagicMerchant.it
che sostiene questo blog
e tutti i padri alle prese con gli \ le adolescenti

9 commenti:

  1. I miei sono ancora piccoli, per l'adolescenza ho ancora qualche anno di tempo...
    Tullaris

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    1. Ciao Tullaris. Abbiamo sempre un caffè in sospeso.

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  2. Andre hai tutta la mia solidarietà! :)

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  3. Dai resisti Dado, aspetta che cresca ancora un po' e vedrai che le cose peggioreranno ulteriormente; te lo dico dall'alto della mia esperienza; due maschietti di 31 e 36 anni! :-) ;-)

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    1. Dai, passati i 30 anni dovresti aver scavallato...
      Dai, kukri, scrivimi due parole di incoraggiamento. Accetto anche menzogne spudorate.

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    2. Passati 30 anni i figli diventano improvvisamente ubbidienti ossequiosi e rispettosi dei genitori; praticamente dei santi!
      Però almeno, cavato vitto ed alloggio si mantengono da soli (e questo almeno è vero :-) )!

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  4. Solo una parola: RESISTERE!
    Però, però, sotto sotto... vedi quanto ci tiene tua figlia al tuo parere?
    Elena Infinite Jest

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    1. Non l'avevo considerata sotto questo punto di vista.
      Dai, proviamo a vedere il bicchiere mezzo pieno.
      Ciao Elena.

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