Faticavo ad adattarmi a questa discriminazione al contrario: "Potrai perculare soltanto i giocatori, ecco, loro anche a sangue", eppure ero pronto ad abbracciare il politically correct per il bene della mia gente e dei miei meeple.
Non dicevo neanche più vecchio, neppure in maniera autoreferenziale. Sono un giocatore attempato, dicevo, diversamente frizzante nelle mie quasi 44 primavere, anacronistico come un poster di Massimo Ciavarro. La verità saltava fuori oscena quando entravo nelle ludoteche, in mezzo agli adolescenti che giocavano a HeroClix ed esclamavano: "LOL!", e si rifletteva impietosa nelle vetrine a specchio dei negozi. Sul mio mento spinoso il sale stava avendo la meglio sul pepe, e non era possibile alcuna rimonta, al massimo una tinta marron glace della l'Orèal.