domenica 24 giugno 2018

Accompagnare il colpo


Ogni tanto il destino colpisce duro. Ed è difficile guardare il bicchiere mezzo pieno quando hai gli occhi gonfi di pugni. Puoi provarci. Quindi quando quel mattino scendo in strada per andare a lavoro e trovo il lunotto posteriore della macchina sbriciolato da una sassata, penso: "Hei, almeno il resto della macchina è salvo, e non mi hanno neppure pisciato nel serbatoio!". Okay, non funziona gran che. Il punto è che forse gli ottimisti son tali perchè non le hanno prese abbastanza forti.
Non che un lunotto rotto possa mettermi al tappeto, figuriamoci, però contento come dopo una scopata è un'altra cosa.
Intanto che contatto l'assicurazione ricevo un sacco di whatsappate di solidarietà dagli amici, tutte sul genere: "Ma l'avevi parcheggiata male?" come se di solito fossi uno che la parcheggia davanti all'entrata del pronto soccorso per bloccare le ambulanze.
Alle 7.00 del mattino trovare qualcuno sveglio è un'impresa, la ragazza dell'assicurazione mi avverte: "Ho risposto al telefono ma devo ancora accendere il computer, sono appena arrivata". Alla fine mi fissa un appuntamento da MyGlass tre giorni dopo, perchè il cristallo non ce l'hanno in casa e devono farlo arrivare [evidentemente dal Burundi].
Mi tocca scendere a nastrare il lunotto con scotch e buste di nylon. A guidarla si sentono delle sventolate come se avessi una dozzina di gabbiani a beccare briciole sui sedili dietro.
Ne approfitto per incontrare Carla prima che entri in ufficio, che lavora dietro casa mia. Le prendo un croissant al bar, per la pausa delle 10.00. Ci sediamo su una panchina e mi racconta che ha fatto un brutto sogno.
Il mattino dopo mi whatsappa GianlucaGianduia di nuovo per Autocad.
"Oh, Andre, io non so che gli faccio mai a 'sti computer. Ti prendo una grappa, dai, passo ora a prenderla al supermercato, se vieni a togliermi dai casini"
Mi ruga il cazzo andare dagli amici a rimetter loro a posto il computer, e mi ruga doppio nella settimana del ramadado.
"Lascia perdere, ma considerato che sono venuto da te poche settimane fa, direi che te lo metto a posto e poi non voglio più sentirti per il resto del 2018 a meno che tu non stia crepando"
"Sei sempre così disponibile, Andre"

Vado. Alla fine è una minchiata e ci metto venti minuti. Mi regala una cassa di ciliegie. Qualche vermetto. Ma non male.

Il funerale è andato così così.
Pioveva. Ed ho sbagliato a impostare il navigatore. Sono arrivato in chiesa che era già iniziato.
Non ho pianto. Sono stato un muro.
Ma in chiesa mi facevano male le spalle.

Qualche notte dopo mi sveglio con dolori lancinanti alla solita spalla. Prendo due antidolorifici.
Il mattino dopo whatasppo ad Anto, la mia fisioterapista. Se io riesco a dormire la notte e voi potete leggere queste righe è soltanto merito suo.
"Ciao, Anto, come va? Sei impegnata questo weekend?"
"Vado a un corso di aggiornamento, parto venerdì sera e torno domenica tardi"
"E questa settimana? Infrasettimanale?"
"Sempre presa, scusa, lavoro fino a tardi, dobbiamo proprio rinviare"
"Sia messo a verbale: spero che il tuo personaggio di D&D affoghi in una palude"


Un'ora dopo probabilmente legge fra le righe del mio messaggio. 

"Ma hai male?" mi scrive 
"Spalla a pezzi, notte d'inferno, preso antidolorifico" vuoto il sacco
"Mhmhmhm. Okay, dai, passo stasera, uscita da lavoro, ma arriverò per le 20.00"

"Grazie1000, Anto. Nella palude, tiri un d20 - fai 17, vedi una robusta liana penzolare da un ramo, riesci a tirarti fuori. Sei salva"
"Troppo gentile"
risponde.

Arriva da me stravolta. Dal caldo e dalla stanchezza.
"Dai, vediamo come sei messo" mi dice mollando a terra la borsa.
Mi appoggia le mani sul collo. 

E fa la sua magia.
 

SANTORINI
Astratto per 2 giocatori [scala fino a 4 ma è universalmente considerato un gioco da 2] del lontano 2004, del dottor Gordon Hamiltong, di recente rimasterizzato attraverso una ricca campagna kickstarter che ne ha portato i materiali in fascia deluxe.
Strategico semplice da spiegare, alla portata di tutti [io ci gioco liscio con mia figlia di 9 anni anche usando i poteri degli dei], con nessuna componente aleatoria, della durata di 15 minuti circa a partita, edito in Italia da Cranio Creations.
Scopo del gioco: portare uno dei propri costruttori al terzo piano di un edificio, e vincere la partita istantaneamente.
Due i costruttori a propria disposizione, mentre l'unica azione possibile del turno è: spostarsi di una casella e costruire un edificio.
Il movimento dei costruttori termina in una casella adiacente verticale, orizzontale o diagonale a quella di partenza, ed è possibile muoversi sullo stesso piano, salire di un livello o scendere [di quanti livelli si desidera]. Per quanto riguarda invece l'azione costruire, si può sempre costruire un edificio nuovo partendo dalle fondamenta o alzare un edificio esistente di un piano.
Le 30 carte personaggi conferiscono ad ogni giocatore un'abilità unica [ad esempio: scambiare la posizione del proprio costruttore con quella dell'avversario] e assicurano una rigiocabilità prossima all'infinito.
Santorini è un gioco di controllo che richiede capacità di pianificazione sulle brevi e lunghe distanze, e visione tattica.

La griglia è 5x5. Piccola. Quando cominci a costruirci ti sembra un coriandolo. L'interazione è immediata, obbligatoria, violenta che non si fanno prigionieri. Uno di quei giochi che se giocati in casa con la moglie rischiano di farti dormire sul divano.

Il pomeriggio vedo F.
Mi porto dietro Santorini per scattare un paio di foto per il post.
"Partita?" gli propongo.
Fa una smorfia. Dei giochi non gliene [completare la frase a piacere]. Gioca solo per farmi contento, e solo se la partita dura pochi minuti.
"Okay, spiegamelo" mi chiede alla sua terza Moretti da 66cl.
F. regge bene.
Vorrei reggere i colpi come lui regge l'alcol.
Giochiamo in un bar. Io prendo una tonica, lui una Heineken di alibi.
"Mi aiuta a pensare" spiega
Lo faccio vincere. So che non dovrei. Ma è per farlo contento.
"Toh, vinto, hai visto?" mi dice tutto tronfio.
In macchina è un fiume di parole, come al solito, mi racconta che ha smesso di fumare e di prendere droghe, e che mi ha anche battuto a Santorini.
La sera sono stanco, F. ha questa capacità di farmi a pezzi l'anima. La spalla irradia un po', sul bicipite e sul gomito.
Dovrei uscire e spegnere un po' il cervello ma la serata salta all'ultimo.
Rimango a casa.
Recupero le pipe che ho usato nel post di Mash Up. C'è anche la pipa missouri, pipa di pannocchia, presa da Bollito, la mia preferita. Se avessi del tabacco la fumerei, penso.

Francy e la bambina tornano a casa dopo 10 giorni. Le vado a prendere alla stazione. Mia figlia mi salta in braccio dal treno.
Torniamo a casa. Mia figlia nota Santorini, Amun Re, e gli altri giochi nuovi.

Ho bisogno di far l'amore con mia moglie, di stare con lei. La abbraccio mentre disfa le valigie, e le dico che ho bisogno di lei. Lei sorride e mi risponde "Anch'io".

La sera mia figlia è carichissima e andare a dormire sembra l'ultima cosa.
Ne giochiamo due a I buoni e i cattivi fantasmi, una a The Mind fino al 10° livello e due a Santorini. Francy si addormenta sul divano.

La notte faccio l'amore con Francy.
Mi sembra di esser tornato adolescente.
Non sento più la spalla, non sento più F., il funerale, niente, solo il mio respiro.
Rimango a guardare il soffitto pensando che quello è un momento perfetto e non devo addormentarmi, perchè il mattino dopo non ci sarà più.
Francy mi abbraccia. Sento il suo cuore. Batte forte.


Trovate Santorini e antidolorifici per le spalle su Magic Merchant

14 commenti:

  1. Dietro l'aspetto burbero sei una persona molto dolce.
    Non vedo l'ora di conoscerti. A play non mi scappi.
    GEA

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  2. Sopravvivere a tutto, a tutti i costi, prima o poi le cose cambieranno (in meglio si spera) Una pacca sulla spalla (quella sana) ed una partita ad "Hansa Teutonica", tanto per staccare la spina.
    Quando rivedi Carla, falle una coccola da parte mia, dalle ultime cose sul blog mi sembra parecchio giù

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  3. Dado....voglio un tuo libro....raccolta di tutti i post...con tanto di foto...dobbiamo beccarci in Abruzzo questa estate!!!

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  4. Ciao dado grazie x questo post! Sto cercando di imparare a ballare sotto la pioggia anche se ultimamente credo di far fatica anche solo a mettere un piede davanti all'altro. Piccole coccole quotidiane, come leggere questo blog, mi tengono su.
    Hold on! & Never give up da Andrea-Ben (quello grosso del torneo di wendake)

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  5. Grazie Dado, ormai non riesco a scriverti altro. Grazie davvero e un abbraccio. N.

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