mercoledì 23 agosto 2017

I topi non avevano nipoti

Il weekend buono è quello del bollino nero, che è l'ultimo nella scala cromatica di Autostrade per l'Italia, il bollino ultimate più leggendario di Exodia sullo svincolo di Borgo Panigale.
Scelgo quindi la partenza intelligente, il lunedì seguente.
Ed è così che io e altri intelligentoni ci ritroviamo tutti insieme quel lunedì, gente dotta, di uno spessore intellettuale che non vi dico, scienziati e baroni della medicina e della matematica vedica, luminari veri e consumatori di camogli occasionali, fermi in coda a San Lazzaro, a scambiarci da un finestrino aperto e l'altro riflessioni sulla Medea di Euripide e spassosi aneddoti accademici sul calcolo stechiometrico.
Impiego quasi 9 ore da Torino a San Benedetto del Tronto, un record, ma di quelli intelligenti.
Intanto il Papa lancia un messaggio di pace andando a pregare in una moschea, e io, carnivoro che ai maiali e ai vitelli nel piatto ho fatto robe tipo American Psyco di Bret Easton Ellis, io per non esser meno ambasciatore entro in un locale vegano. Il mondo sta cambiando, bisogna essere aperti, con i mussulmani e col tofu, non ci si può più arroccare sul padrenostro e sulla fiorentina.
Per questo la foto di copertina è di una domenica a pranzo dai suoceri, io e Francy ci siamo messi a giocare a Targi, e loro, sullo stesso tavolo, a Burraco, che se non riesci a cambiarli puoi conviverci e condividere centimetri.

Scrivo a Francesco Berardi, al secolo Fantavir. Francè è un mezzosangue, una nikita sovietica del gioco da tavolo italiano, che non sai mai se sta dalla nostra parte ed è un infiltrato sabotatore nella grande distribuzione, o fa il doppio gioco e fa il guastatore da noi. Francè prende contatto con alcuni Pescaresi, e con Antonio del Flatlandia, ludo vegan caffè di Pescara.
Si organizza con un manipolo di eroi della resistenza apache, disposti a rinunciare alla frizione della sabbia nelle mutande per una giornata in gabbia fra quattro mura di cemento e tofu.

La mattina designata parto all'alba e mi fermo a far colazione e a leggere il giornale in autogrill. Sono in anticipo, solo una sessantina di chilometri fra Pescara e dove sto accampato io, ma l'autostrada bisogna viverla a torso nudo, pelle a pelle col sedile.
All'arrivo sono così mantecato nel sudore che i cani bagnati mi scansano. Al tavolo c'è anche una giocatrice, bionda, una bella donna. Al mio arrivo è colta da nausea improvvisa. Per la gravidanza, secondo lei, ma la mia ascella parla chiaro.

Il Flatlandia è un ristobar vegan, con ludoteca e annessa vendita di giochi da tavolo. Circa 450 i titoli defustellati e giocabili liberamente sui tavoli azzannando panini.

Dovevamo essere quattro gatti e invece siamo in 12, praticamente una gattara, quasi un raduno.

Presenti in momenti diversi della giornata:
Francesco Berardi, Giulio "Lord" della Tana,  il Meeple con la Camicia, Alfredo di Catan, Alessandro Sforzato, Massimo "Bluto" della Tana, Antonio Di Cecco, Antonio Senza Barba, Emanuele "Pjojo", Elena Giannetti e Paola di Lord.
Stone Age Junior 
Vista la mezza delusione di Agricola Edizione Famiglia, prendo la versione Art Attack di Stone Age con le dovute cautele e le aspettative basse, catafottendomene del Kinderspiel Des Jahres 2016 vinto di fresco.
Il gioco si rivela gradevole, forse non memorabile, ma azzeccato in quello che dovrebbe essere, e corretto per l'età riportata sulla scatola.
Si tratta di costruire delle capanne, 3 per vincere, raccogliendo elementi quali pesci, vasi, frutti e zanne di mammut. Pur facendo uso del classico percorso del gioco dell'oca, Stone Age Junior non usa il dado, ma gettoni azione che introducono anche una minima componente di memoria.
Materiali fra il solido e l'indistruttibile, regole che si impiega di più a dire sternocleidomastoideo che a spiegarle, il gioco si porta a casa la pagnotta.
Resistance Avalon
"Okay, lo compro".

Volevo commentare solo così, e metterci una foto di me nel negozio, che abbastava uguale.

Lo giochiamo in 9. Dopo una cicarona di caffè al bancone.

Titolo che attinge dall'animo umano e dalla capacità dei giocatori di destreggiarsi nella vita reale, perchè Resistance Avalon mette sul tavolo dialettica, capacità di persuasione, faccia da poker, intuizione, cattiveria, attitudine al bluff, sguardo da triglia e una certa dose di resistenza allo stress.
Dei 9 giocatori: 2 cattivi semplici, 1 Assassino
1 Merlino, e 5 buoni semplici.
Io finisco in mezzo ai buoni senza qualità, il che forse è un messaggio.

La prima missione voto contro, ma parte ugualmente e ha successo. Poi tocca a me formare il gruppo. Tengo gli stessi giocatori e mi aggiungo.
Naturalmente voto successo. Ma la missione parte e fallisce per un voto. E tutti mi danno addosso, sanpietrini scagliati sul mentiroso.
A saper la verità solo io, i rossi e Merlino.
Praticamente tutti i buoni dubitano di me.
A parte Antonio di Flatlandia, che potrebbe essere Merlino, o un rosso che bluffa duro, o un blu ingenuo.

Le giocate dei buoni dimostrano che non sempre è il bene a vincere, perchè a volte i paladini della luce sono delle schiappe e quelli del lato oscuro dei kasparov in grado di battere pure il resto del mondo. 

Ma in verità è ancora Resistance Avalon a vincere, per l'ennesima volta, nella sfida di divertire tutti, instillare il dubbio nel prossimo, intorbidire le acque, mettere pressione ai giocatori.
Un signor gioco il cui acquisto ho per troppo tempo stupidamente procrastinato [ma rimedierò entro giorni 6 a partire da oggi].

Vi consiglio la lettura dell'articolo di Agzaroth sulla Tana dei Goblin.
E la guida strategica del gioco in due parti.
https://www.goblins.net/articoli/guide-strategiche-resistance-avalon-prima-parte
https://www.goblins.net/articoli/guide-strategiche-resistance-avalon-seconda-parte

Tempel des Schrecken
Intavolare qualcosa per 10 giocatori non è così facile.
Tempel des Schrecken, fillerino di carte per 4-10 giocatori di Yusuke Sato, per 30 minuti circa di durata.
Altro gioco a squadre buoni contro cattivi, ma senza ruoli o abilità particolari.
Ad ogni giocatore viene distribuita una carta ruolo segreta [buono o cattivo] e un certo numero di carte stanza da guardare e da porre di fronte a sè a faccia in giù.
Le carte stanza possono essere: stanza vuota, tesoro o trappola.
I buoni vincono se riescono a trovare tutte e 10 le carte tesoro entro 3 turni. I cattivi se riescono a portare i buoni oltre il terzo turno oppure a far rivelare 3 carte trappola.
Un push your luck più che un gioco di bluff, un'idea semplicissima ma funzionale per tavoli larghi.
Promosso senza particolari suonate di vuvuzela, ma promosso [anche solo per il numero di giocatori che fa giocare].
nota: vi rimando ad una recensione più dettagliata del gioco su Pinco11
UNLOCK! (terzo scenario)
Avevo già giocato due terzi di Unlock! prima delle ferie, con Vik e Red il primo scenario, e con Erprosciuttaro e Melonia il secondo.
Mi mancava proprio il terzo, che per uno strano gioco di coincidenze Giulio "Lord" si porta dietro al Flatlandia.

Dividiamo il tavolo in due squadre.

Non farò spoiler, state tranquilli, inventerò tutto di sana pianta.

Il primo rompicapo è di quelli tosti. E' arrivata anche a voi su whataspp l'immagine di quella confezione di pancetta con scritto "Puzzle di Peppa Pig" ?
Deserto. Dobbiamo pescare acqua da un pozzo puntellato di schegge di bambù avvelenate, impossibile scendere e manca il secchio. Dopo un consulto proponiamo di calare una corda con un reggiseno appesantito con due pietre, e di pescare con le coppe wonderbra.
La soluzione viene votata come estremamente sessista ma funzionale dalle ragazze al tavolo.
Intanto Lord e Antonio Senza Barba, della stessa squadra, hanno un acceso diverbio sull'interpretazione di alcuni geroglifici, discussione che fortunatamente si risolve solo con una dozzina di vaffantirompoilculo e senza l'uso della pattada.
Alfredo focalizza il sole usando la lente di un paio d'occhiali, Bluto trasforma la scintilla in fuoco, e poi il fuoco in torcia staccando il braccio di una mummia ed appiccando. Fantavir risolve il palindromo "Ai lati d'Italia" e ipotizza che anche gli Etruschi comprassero Clementoni.
Le due squadre lavorano insieme come acqua e olio.
Secondo la scatola la missione dovrebbe durare 60 minuti.
Noi ne impieghiamo 112 e tutti gli aiuti dell'app. Crepiamo noi e tutte le scimmie bonobo dell'atollo.
Agli altri due scenari di Unlock! avevo appioppato due "8" virtuali. Questo terzo a squadre rosicchia solo la sufficienza. Ma forse erano le nostre squadre a non essere un gran che [il Vikingo l'ha risolto liscio nei tempi giusti).
Raiders of the north sea
Al calare del sole rimangono poche anime ma estremamente determinate.
Il Meeple con la Camicia mi sponsorizza così tanto Raiders che tocca provarlo.

Kickstarter 2015 del quale ignoravo l'esistenza, che non arriva nei negozi e che purtroppo non conosce il beneficio di una traduzione italiana.
Dipendente dalla lingua per il solo testo sulle carte, ha tabellone parlante e un regolamento snello che si riassume nella frase: "Esegui due azioni piazzando un lavoratore e togliendo un lavoratore"
Poi il gioco ha trovate e vincoli molto interessanti, come l'obbligo di utilizzare solo babaci di un certo colore per le azioni di saccheggio, l'utilizzo della "forza" per espugnare certe fortezze, l'uso accessorio del dado [che ho apprezzato molto anche in un german pulito come questo] e una gestione delle risorse che sbocconcella dalla plancia giocatore.

I turni girano veloci e l'interazione, diretta e indiretta, dopo i primi turni comincia a farsi sentire dura.
Il Meeple con la Camicia sembra che riesca sempre a togliermi l'azione di bocca un istante prima, mentre Fantavir corre sul tracciato punti come un cincillà nella prateria.
Inizio bene, metto giù un discreto equipaggio in plancia, ma a metà partita mi incarto.

Il gioco rappresenta il main event della giornata, o forse così pare a me perchè è un gran bel tedesco.
Per darmi la carica scrivo un messaggio a Redbairon che subito mi risponde: "Lotta come un varano di komodo, Dado, lotta per il penultimo posto, che magari lì fra i pescaresi lo trovi un pagliaccio peggio di te". Le sue parole di incoraggiamento mi danno la carica giusta, torno in partita, riesco a metter giù un paio di giocate buone, e carico a testa bassa gli ultimi turni succhiando pure le briciole dei punti attaccate al vetro come quei pesci pulitori degli acquari.
Al conteggio finale sono primo, di un punto avanti a Fantavir, che mormora un: "Oddio io odio dado", che non sarà palindromo ma esprime uno stato d'animo sincero.
Il gioco merita davvero, spero che qualche editore italiano lo noti e se lo porti in casa.
nota: vi lascio il video di approfondimento del Meeple con la Camicia su Raiders of the north sea
https://www.youtube.com/watch?v=3boWLI53xjE


Saluto e ringrazio tutti, i giocatori pescaresi per la compagnia, Fantavir per l'organizzazione e il passaggio, Antonio per il locale che ci ha ospitato.

Il viaggio di ritorno fila piuttosto liscio, nonostante un po' di coda da ponte di ferragosto, sull'autostrada. Tira anche un po' di vento, viaggio con i finestrini aperti, senza aria condizionata.

Ci vediamo il prossimo anno.


 Il link al negozio Magic Merchant che supporta il mio blog

15 commenti:

  1. Bell'articolo come sempre! Anzi no, questa volta di più :)

    Io sto sempre dalla nostra parte, ma qualcuno non lo sa o se lo dimentica.
    Ma lo sai che Raiders era nella terna per il KennerSpiel?

    Ciao e al prossimo anno!

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    1. Gioco promettente, ma se ha vinto Dado deve avere un baco :)

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    2. Il baco ce l'avevo nella mia testa! Perché all'ultimo turno non ho visto una mossa che mi avrebbe dato 2 punti in più. E gli altri si son guardati bene dal dirmelo! ;)

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    3. Nel gruppo whatsapp pescarese, quando è saltato fuori il puntuale: "Eh, Dado, ti abbiamo lasciato vincere, hai visto che bravi?", io ho risposto: "Siete arrivati dietro il più scarso del trio. Quanti punti avreste fatto contro Viking e Redbairon. Vi lascio questa agghiacciante consapevolezza".

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  2. Ben tornato Dado, però "... 9 ore da Torino a San Benedetto del Tronto" praticamente a piedi con il bagaglio a mano. Così impari, la prossima volta ti fermi in Romagna, con spiagge e giocatori a pacchi! ;-)

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    1. E' stato un viaggio della speranza, quasi mistico.
      Avevo allucinazioni e piaghe ai piedi.

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    2. Beh, dai, c'è di peggio, tipo il fratello di un amico si è fatto da Londra a Gerusalemme a piedi in 4 mesi

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  3. 17 giorni senza la penna del Dado Critico, è stata dura. Fortuna che sei tornato.

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  4. La descrizione della partenza intelligente è da ricordare ogni estate con un pop-up all'apertura del blog.
    Le carte non sono tradotte, ma di Raiders c'è il regolamento ufficiale in italiano: https://boardgamegeek.com/filepage/116534/raiders-north-sea-official-italian-rulebook
    Ben tornato.

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  5. Il "messaggio di incoraggiamento" di RedBairon mi ha fato piegare dal ridere..... e' bello avere degli amici che ci stimano. Scherzi a parte, grazie per avermi fatto ricordare che mi devo prendere "The Resistance: Avalon".

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  6. Stone Age per nani è piaciuto anche a noi (mamma 43 - nano 6), ma io gli cambio TUTTE le tessere e non solo le tre comandate.
    È un mondo difficile, inutile indorare la pillola.

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  7. Sembra un posticino niente male, magari ad avercelo anche dalle mie parti.

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