martedì 7 febbraio 2017

Il pavimento si sgretola

E' il 28 dicembre 2016, e io sono mano per mano con mia figlia. Siamo sul marciapiede e stiamo per entrare nel bar pasticceria della mamma di una sua compagna di scuola, lei, la mia piccola, perchè spera di incontrare la sua amichetta e giocare un po', io per prendere uno dei miei tanti troppi caffè. Quando il cellulare nella mia tasca comincia a vibrare. Rispondo. E' il mio collega d'ufficio. Che mi annuncia che la società per la quale lavoriamo ha appena dichiarato il fallimento.

Entriamo nel bar. C'è tanta gente. Dietro il bancone c'è un'altra barista, non vedo la mamma della compagna di scuola, ma magari è solo nel retro della pasticceria a incartare una torta. Mia figlia mi tira per la giacca. "Chiedile se c'è" mi dice speranzosa. Ma io sto provando a telefonare al mio capo. Terzo tentativo in un minuto. Seguito da un quarto e da un quinto.
Tre. Informazione gratuita. Il numero da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile.
Seguono decine di telefonate a colleghi, consulenti del lavoro, avvocati, curatori fallimentari, e arriviamo al 31 dicembre che so solo che la ditta per la quale lavoro da 15 anni, ha dichiarato fallimento. Chiuso baracca e burattini. Game over.

Ho incontrato il mio capo poco prima di Natale.
"Come andiamo?" gli ho chiesto mentre prendevamo un caffè in un bicchiere di plastica alla macchinetta.
"Discreto, dai" mi ha risposto.
Meno di una settimana dopo ha chiuso la ditta.
Non mi ha detto niente. Forse non poteva dirmi niente. Per ragioni legali. Perchè ha sperato fino all'ultimo di farcela. Non lo so.

Con mia moglie fingo bene. Lei è spaventata. Serve qualcuno in casa che sembri tranquillo, lucido, sicuro di sè, e io sono sempre stato un bravo attore. Faccio quello del bicchiere mezzo pieno, l'Obama del dietro una crisi c'è sempre un'opportunità.
In realtà ho davvero un piano B nascosto in un cassetto. Ci sto lavorando da un po'. A dirla tutta è un piano buono su carta, niente di concreto. Complicato. Ma forse stavolta...
Mi gioco le mie carte. Tutta la mano. Cammino sui bicchieri.
Il mondo sembra non aver fretta. Il tempo sembra congelarsi, le giornate incollarsi. Diventa più difficile fare qualsiasi cosa, persino le cose più semplici come aiutare la piccola a fare i compiti o portare la macchina dal meccanico per il tagliando.
La Terra rallenta. I dinosauri muoiono.
Poi improvvisamente, in un tempo che a me sembra lentissimo, ma sul calendario sono pochi giorni, il meccanismo alla base del mio piano B, comincia a girare, una rotellina alla volta.
E le piastrelle che mi si erano sgretolate sotto i piedi, tornano a ricomporre il pavimento.
Barcollo. Ma sono in piedi.

JEWELS
La prima cosa che ti dirò su questo gioco è che l'autore si chiama Omar Khmayes, e fra le tante cose è anche lo sponsor che sostiene il mio blog. Jewels è uscito da un pezzo, ne hanno già scritto in molti sia articoli che recensioni, e stimo di poterne parlare senza influenzare nessuno [a quest'ora chi voleva prenderselo se lo sarà già preso]. Ma se ritieni il contrario sei libero di saltare tutta questa parte, e leggerti il finale del pezzo, con l'epilogo del pavimento sgretolato e il piano B.
Gioco di carte per 2-5 giocatori, di commercio, aste e collezione di set, della durata di 45 minuti circa, edito da CosplayYou, per uno scontrino di 30€ circa.
I giocatori vestono i panni di mercanti di gemme, in viaggio fra una città e l'altra per comprare pietre preziose e oro, per creare gioielli dalle eleganti montature, che gli uomini regaleranno poi alle proprie donne per accoppiarsi con loro in poco eleganti montature.
All'interno della scatola 156 carte con illustrazioni che sembrano uscite da un film di Tim Burton, un dado D8, 5 meeple mercante, e un tappetino gommato stile quello di Legendary Encounter, molto bellino ma che vi farà bestemmiare li santi al momento di chiudere il coperchio.
Si gioca sul famigerato tappetino gommato, creando le 7 città che ospiteranno Acquirenti, Mercenari e Mostri. Il taglio è intermedio, fra l'introduttivo e il gioco per famiglie.
Ogni giocatore inizia piazzando il proprio meeple-mercante nella prima città che intende visitare. Le azioni possibili in ogni città sono: Viaggiare [spostarsi di città], Acquistare [Risorse per comporre i gioielli], Forgiare [creare un gioiello con le risorse già raccolte], Interagire [utilizzare le abilità dei personaggi], Attendere [refill della città], Incassare [+1 moneta], Asta [asta pubblica nella città bersaglio].
In soldoni si tratta di comprare pietre preziose nelle città, creare dei gioielli e rivendere questi gioielli a facoltosi clienti. Il giocatore che a fine partita ha incassato più monete, vince.
Un gioco di carte vivace, fortunoso e a buona interazione, che non mira a salvare il mondo dalla crisi americana del 2008, ma solo a far compagnia, simpatico come fine serata.

Le persone al tavolo con me non lo sanno. Del pavimento che è venuto giù. Per questo non trovate foto delle loro mani. Non scatto foto. Me ne dimentico. Forse neanche gioco. Sono lì, davanti a una carta Ametista per un Mercante, e con la testa sono al telefono col curatore fallimentare a sentire come recuperare il mio tfr.

Maglia Con l'Orso alla mia destra sostiene che stando ai suoi calcoli i gioielli piccoli rendono di più, che ad allungare il collo per montare parure complicate si perde troppo tempo, meglio l'uovo di fabergè oggi.
Tre Bracciali gioca tirchia, fra l'Avaro di Moliere e un ligure che debba prendere un taxi. A vedere quanto Turchese prende dal tavolo sembra punti al monopolio mondiale della pietra azzurra. Però - ripeto - gioca tirchia, e così si beve tutte le aste.
Treccani impacchetta un bracciale e chiede un minuto per pensare, e poi se ne prende arbitrariamente cinque, non sei solo perchè insorgiamo stringendo nei pugni i sanpietrini.
Io vado a caccia di mostri. Scommetto più di quanto sarebbe saggio fare sul tiro di dado, associando mentalmente la scommessa ad altre cose più importanti, perchè a volte cerchiamo un segno, una faccia su una zucchina o anche un adesso lancio la moneta in aria tre volte e se viene tre volte testa allora vuol proprio dire che...
Il dolore esige delle risposte. Pure campate in aria.
Ma il dado non mi vuole bene. Non gliene batte del mio tfr e dei miei braccialetti di lapislazzuli. Lui sta con i mostri e con gli assassini, con la feccia che non lavora e non fa l'amore.
Monto la mia bigiotteria. Mi sento un venditore di braccialetti della fortuna in Via Montenapoleone.
I miei avversari commerciano bene e godono di credito. Il credito è tutto. Chi non gode del credito chiude, che le banche ti danno l'ombrello quando c'è il sole, e te lo tolgono quando piove.
Finisce la partita e io chiudo ultimo.
Il dado ha fatto fuori il Dado.
"Esser pedina madida di dadi da mani depresse" [palindromo]
In questi giorni sto leggendo il manuale del gioco di ruolo L'alba di Cthulhu. Le stelle si sono allineate in maniera oscena e Cthulhu è infine risorto dalle acque putride, e siede al centro di Rl'yeh, la Città Cadavere. Sulla terra strisciano creature immonde e indicibili.
Ma contro ogni aspettativa gli uomini sono sopravvissuti. Gli uomini sono una razza cocciuta, ostinata, capace di incassare colpi micidiali.
Questa è la morale del gioco.

La teoria di RedBairon

"E' per questo che non vinci mai ai giochi, Dado. I giochi ti servono per bilanciare quella volta che hai rollato un D1000 e hai fatto 1000. Devi fare un bel po' di 1 per scontare quel 1000".

Il gatto robot ha 7 viti
[©Dado]
Questa vicenda che mi ha colpito così da vicino poteva avere un epilogo diverso e molto più complicato. Negli ultimi anni molti imprenditori sono stati costretti a chiudere, a causa dei ritardi nei pagamenti, della pressione fiscale, delle banche che non concedono più credito, e chi non ha chiuso tira comunque avanti con difficoltà.
Per quanto mi riguarda sono stato fortunato. Sì, lo dico tranquillamente. Mentre il pavimento cedeva ho giocato le carte che avevo in mano, un paio di persone mi hanno dato una mano e sono riuscito a far entrare il famoso piano B, che coltivavo da anni, un ottimo piano a dirla tutta.
Il piano B è entrato.
Ed ora ho un nuovo pavimento sotto i piedi, nuovo di zecca.
Il famoso tiro di D1000.
Ora: non aspettatevi che vinca, le prossime 23434980248 partite che vi racconterò...

Grazie della compagnia e dei molti messaggi, in queste settimane complicate.
Andrea



Trovate Jewels su Magic Merchant

30 commenti:

  1. In barba al lupo!
    Quel D1000 fallo tollero duro Dado!

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  2. Oh, io lo dico: ho saltato a piè pari tutta la parte del gioco perché ero in ansia di sapere come è andata a finire.
    Felice per l'entrata del tuo piano B, Andre; ora torno a leggermi il resto dell'articolo.

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  3. Alle volte la vita ha un viso orrendo, ma un bel lato B.
    Goditelo.
    Auguri che includono bocche di lupo, altri animali e altri orifizi.

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  4. Un sincerissimo in bocca al lupo!!!

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  5. Posso benissimo comprendere la tua situazione. Mia moglie (la Wife per gli amici) sta chiudendo il suo rapporto di lavoro dopo 18 anni. Gli ultimi 4 fra casse e solidarietà. Finalmente a fine mese caveremo sto dente malato. Lei è molto preoccupata. Io la vedo come una nuova opportunità. Purtroppo niente piano b per noi. Mi dovrò fare il culo quadro per qualche mese o anno. Meno male che c'è il tuo blog a farmi ghignare. La Wife mi guarda storto sempre. Non capisce. Sto provando a convertirla a colpi di mice and mystic e simili. Solo americani spinti per me ��

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  6. Ah, dimenticavo. Mi sa che sto jewels me lo devo comprare...chissà se grafica è ambientazione vinceranno sulla Wife XD

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  7. Bisogna già sempre avere un piano B, dopo decenni di polizieschi americani dovrebbero saperlo anche i sassi 😉
    In bocca al Lupo e speriamo che il tuo piano B sia così forte da farti venire anche a Play a trovarci 😉

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    1. È vero lo sanno anche i sassi... Che spesso hanno un piano B,C,D,E....

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    2. Quindi Matteo raccontaci i tuoi piani 😁😁😁

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  8. Per un attimo ti ho immaginato, mentre entri in quel bar con Luna ed i rumori cessano per un istante... Mentre elabori una notizia così devastante. In bocca al lupo ragazzo (e che quel canide crepi nello sfintere di un cetaceo). Un abbraccio forte forte.
    E vai con il piano B...

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  9. Cocciuti e ostinati.
    ;)
    Bravo Red. L'equilibrio è tutto.

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  10. In bocca al lupo Dado! Gioca le carte che hai in mano e rolla qualche buon dado ;)

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  11. Massima solidarietà a Dado!!!

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  12. In bocca al lupo, Dado!
    Mi piace immaginare che il tuo piano B possa avere qualcosa a che fare con il tuo nome scritto su una scatola in vendita su Magic Merchant e affini... Un gioco di Andrea Dado, suona anche bene!

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    1. Ecco perché io gioco tedesco, rollando il dado permetti al destino di sbeffeggiarti!
      Io accumulo risorse e in inverno, invece di ballare, rivendo in cambio di moneta!

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  13. Visto che me l’hanno chiesto in tanti.
    Rimango a lavorare nel mio settore che è quello informatico, niente giochi da tavolo, romanzi o altro che mi avete scritto in privato.

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    1. Informatico una volta, informatico per sempre...purtroppo. Una virile pacca sulla spalla da un collega.

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  14. L'importante non è tirare 1000, è tirarlo al momento giusto!

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  15. Contentissima di quello che scrivi, spero anche che il piano b ti conceda di non alzarti più alle 6!!!
    Un in bocca al lupo da una turnista che a volte si sveglia ben prima!
    Elena P.

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  16. Spesso i piani A sono scialbi, consumati difficili e passare al piano B e' uno stimolo interessante che giochiamo con noi stessi magari con un po' di diffidenza, visto che non sempre conosciamo le regole del gioco di questo nuovo piano.
    In bocca lupo ... informatico!

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  17. Sono corso a fine articolo per vedere come andava a finire, per fortuna il piano B...
    in bocca al lupo Dado!!!
    Sempre il migliore!!! :D

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  18. Ho letto l'introduzione 4 o 5 volte pensando che fosse uno scherzo... Sono felice per te Dado, in bocca al lupo per il piano B!!

    Davide Nippo

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  19. In bocca al lupo ��
    Donato

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  20. Felice di leggere che il piano B abbia funzionato. In bocca al lupo e un augurio di tutto il bene possibile.... E magari anche qualcosina in più del possibile.

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