martedì 13 dicembre 2016

Il capodanno danno

A cinquant'anni dirò basta con l'alcol e con la droga, e festeggerò in una discoteca piena di puttane, mi disse uno dei miei migliori amici scaldando un pezzetto di fumo nel palmo, il primo capodanno che passavo fuori casa, a 16 anni.
I miei sapevano di potersi fidare.
Effettivamente io non fumavo nè prendevo droghe, giusto un po' di tequila per stare allegro [non conoscendo i superalcolici avevo sposato quello col nome più esotico], ma i miei amici erano parecchio più sportivi, e prima di mezzanotte si erano già tutti vomitati il fegato e dormivano sdraiati sul pavimento ghiacciato, tranne il cugino del padrone di casa, addormentato seduto sul water fino al mattino del 1° gennaio, con pantaloni e mutande calati alle caviglie. Il padrone di casa ci aveva interdetto l'accesso alla camera da letto dei suoi, ma a notte fonda faceva così freddo che io vi sgattaiolai dentro lo stesso, e mi infilai sotto la montagna di giacche a vento gettate sul letto. Dormii caldissimo.
Il mio primo capodanno fuori casa non fu particolarmente memorabile, a parte una spaghettata aglio, olio e peperoncino con una quantità inusitata di peperoncino, e il gioco del dizionario, un australopiteco testuale del Dixit, che probabilmente avrete giocato anche voi.
Ogni tanto ripenso a quel capodanno disastroso e mi chiedo come sarebbe stato diverso, se la mano di un Agzaroth Connor venuto dal futuro avesse lanciato una scatola de Le Leggende di Andor in quella cucina popolata di nerd.

I capodanni successivi furono caratterizzati dal freddo onnipresente. Cominciavamo a organizzare il capodanno a settembre, e pur con tre mesi davanti riuscivamo sempre a finire in case ghiacciate, anche quando pagavamo.
Finimmo anche in un ex convento, dalle parti di Aosta, ristrutturato e trasformato in affittacamere. Aveva termosifoni termoarredo fino al soffitto. Quella notte [fredda, perchè spensero i maledetti termoarredo che non erano neanche le otto] giocammo a Trivial fra maschie trivialità, e registrammo un video, ragazzi da una parte e ragazze dall'altra, a cappella sul coro dei pompieri di bud spencer e terence hill.
Da menzionare sicuramente fra i capodanni-danno, anche un 31 dicembre memorabile nel quale una ragazza del nostro gruppo passò metà serata con la lingua in bocca ad uno, e l'altra metà con la lingua in bocca ad un altro.
Non ricordo se il cambio fu proprio a mezzanotte precisa.

Ricordo comunque pochi giochi da tavolo clandestini, a cavallo fra il 31 e l'1 di quegli anni gelidi con tazzine di caffè alle 4.00 del mattino. I giochi venivano tirati fuori come merce di contrabbando solo a notte fonda, da chi non si arrendeva al sonno. Si aspettava che le ragazze fossero a letto e che il grosso del gruppo non giocante ronfasse ignaro.
I giochi erano una fetta segreta e underground del capodanno a cui assistevano pochi testimoni eletti.
Giocavamo accanto a loro e neanche lo sapevano. Avremmo potuto giocare a Guerra Termonucleare Globale, mentre loro digerivano le tagliatelle col salmone.
Le ragazze buttavamo giù il menù del cenone settimane prima, con grandi dibattiti sul se fosse meglio il salame ungherese o il cacciatorino a grana fine, e l'annosa questione dell'insalata russa contro la capricciosa originale, ma non pensavano mai ai giochi [okay, Taboo qualcosa smosse nel gruppo, ma fu la meteora di UN capodanno, o forse fu solo lo smottamento intestinale di un cotechino con le lenticchie affogato nel sacchetto precotto del glutammato].
A capodanno tutti sapevano cosa fare, c'era persino chi si occupava del vischio vero da appendere al lampadario e dei fischioni da piantare nella neve, ma nessuno pensava mai ai giochi.

Dopo qualche anno il freddo finì. O forse erano le barbe ormai ispide a proteggerci il collo.
Seguirono capodanni tranquilli, da cinquantenni anche se ne avevamo 30, in casa di chi aveva la casa più grossa, tutte coppie tranne il classico amico single vestito di nero Cavalli, capodanni che ruotavano attorno al cenone e a qualche dvd in notturna, con le donne che finivano addormentate sul divano, e noi uomini in garage a fumare sigari da 20€ cadauno comprati per l'occasione.

Il mio capodanno, oggi, a 42 anni, ha ancora altri colori.
Si fa in casa. Di uno o dell'altro, di norma di chi ha il figlio più piccolo. Niente freddo. E le donne - quasi tutte mamme - non sono stressate per il vestito o per il menù, ma continuano a mettere la giarrettiera rossa perchè porta bene.
Ce la caviamo sempre con antipasti (facili), lasagne, e un secondo.
E avanza puntualmente un sacco di roba.

Io mi occupo dei giochi. Tutti oramai danno per scontato che me ne occupi io, e a me piace farlo.
Porto sempre più giochi di quanti riusciamo poi effettivamente a giocarne la notte del 31, e come per il cibo: avanza un sacco di roba con ancora la pellicola sopra.
Naturalmente i titoli da giocare con i bambini hanno un ruolo centrale, ma non mi privo mai di qualche titolo per noi grandi, e addirittura qualche cinghiale, nel caso più unico che raro i bambini crollassero tutti addormentati [okay, non capita, ma se capita...].
Non credo abbiate bisogno di molti altri consigli sul cosa portare per il vostro 31....

CASH'N GUNS
...ma mi permetto lo stesso di segnalarvi questo grande classico, più classico del salmone affumicato e del trenino meu amigo charlie brown sulla rai a capodanno, per 4-8 giocatori, della durata di una 30ina di minuti, per 29€ di scontrino, per adulti, bambini +6 anni e per quei nongiocatori assoluti che"No, grazie ma io i giochi proprio..."
Illustrato da Kovalic, l'inchiostratore di Munckin, il gioco ripropone lo stallo messicano e tarantiniano di pistole puntate in cui tutti tengono sotto tiro tutti, e si spara solo quando il carillon smette di suonare, Mortimer. Fra gli elementi del gioco 8 pistole di gommaspugna, che verranno immediatamente imbracciate all'apertura della scatola, neanche spiegate le regole, proprio dai più scettici e miscredenti che no, grazie ma io i giochi proprio....
Ad ogni rapinatore viene consegnata una pistola, una miniatura in cartoncino e una dotazione di 8 carte proiettile: 5 CLICK! a vuoto e 3 BANG!.
Il gioco dura 8 turni, e ricostruisce la spartizione del bottino di una rapina, fra soldi, diamanti e opere d'arte.
Nel turno tutti i giocatori-rapinatori scelgono contemporaneamente [e segretamente] una delle otto carte proiettile, e la pongono coperta di fronte. Poi, al comando "Puntate!" ogni giocatore punta l'arma verso uno degli altri rapinatori. Nella terza fase si conta 1-2-3! per chi si ritira: i giocatori codardi non prenderanno ferite in caso di BANG! ma non parteciperanno alla divisione del bottino in quel turno.
Infine si rivelano le carte proiettile di chi è rimasto in gioco. Chi viene ferito non spartisce il bottino in quel turno.
Con 3 ferite si è eliminati dal gioco.
Vince il gioco chi, alla fine degli 8 turni, ha più soldi.

Poche altre regole: un Padrino, in grado, una volta che tutti hanno puntato, di far cambiare un bersaglio; il bonus diamanti da 60.000$, per chi a fine partita ha raccolto più carte diamanti; e i Poteri, 16 carte ruolo per il gioco avanzato, che introducono molte abilità (es. L'avvoltoio: quando un avversario viene eliminato, il giocatore può prendere a caso 2 delle sue carte bottino - The Kid: il giocatore sceglie un bersaglio successivamente a tutti gli altri durante la fase Puntate!).
Un gioco del 2005, che non dimostra anni nè capodanni nè primavere, che sventra [dalle ghignate] anche gli integralisti del nongiocograzie.

Come mi piace giocarlo.
Sbruffone, beffardo, spregiudicato, maleducato.
Il gioco stimola la vendetta e la ripicca personale, quindi mi piace esasperare questo concetto e mettere in gioco tensioni e vecchi rancori (si fa per dire) o frasi tirate fuori durante la cena, solo per farmi dei nemici giurati al tavolo. Mi piace avere 3-4 pistole puntate nello stesso turno, significa che sto recitando bene.
Mi piace soprattutto vedere nongiocatori colpiti da un BANG! che al turno dopo MATEMATICAMENTE restituiscono e se ne fregano del bottino.
Sul finale, quando mi rimangono poche carte, mi piace fare la roulette russa, mostrare agli altri 2 carte CLICK e 1 carta BANG! e annunciare: "A questo giro voglio giocarla al buio" e poi mescolare alla cieca le carte e pescarne una a caso, e metterla davanti coperta.
"Te la senti di rischiare? Hai seguito bene dov'era carta proiettile? Era nella mano destra o in quella sinistra? Beh, spero che tu l'abbia seguita bene, perchè io ne ho pescata una a caso, e fra poco ti punterò la mia pistola"

Spero che il capodanno vi trovi bene, in famiglia e con gli amici, e che i giochi vi facciano da giusto contorno, da buon accompagnamento.
Per quel che mi riguarda ho già cominciato a preparare la borsa Ikea con le scatole da mettere dentro.

Francy e la mia piccola mi hanno preparato la lista dei loro giochi, quelli che non devo scordarmi di portare.
"Papà non solo quelli noiosi che giochi tu...."

Non fa più freddo.



Trovate Cash'n Guns e altri giochi di stalli messicani su Magic Merchant

9 commenti:

  1. Buon anno, meu amigo Charlie!!!! ;-)

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  2. Ammazza (e mi pare il termine appropriato), ne hanno cambiate di cose!

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  3. Grazie Andrea. Buone Feste. Ti auguro tanti tanti cinghiali ;)

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  4. Auguri Dado.
    Incredibile come si sopravvive ai 16 anni...
    e quest'anno da noi la borsina giochi la preparo io...

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  5. ...Anche se BANG! con personaggi personalizzati è sempre il top per questo tipo di serate!

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  6. Rosico per non aver comprato Ca$h 'n Guns.... Rosico tanto!

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  7. Tanti auguri di buone feste e di un buon anno, con la soddisfazione di schiacciare gusci pieni e aprire tante belle scatole pesanti! :-)
    Donato

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