mercoledì 10 febbraio 2016

La compagnia della Margherita

L'influenza a casa mia si fa andata e ritorno. Partita da mia figlia, in forma leggera, si è propagata a me e a Francy il giorno del nostro anniversario, ed è tornata effetto boomerang su mia figlia con espansione di febbre alta.
Secondo la pediatra non è niente.
Secondo lei non è mai niente. Riesce a intuirlo a distanza, appena entriamo nel suo ambulatorio, con quel suo stanco "Mi dica" che suona: "Sentiamo, dai, che cos'abbiamo stavolta?".
Le racconto dei tre giorni di febbre, delle tonnellate di muco, del mal di gola. Okay: la esagero anche un pelo, piccato dal suo scetticismo.
Lei si solleva da dietro la scrivania, appesantita della consapevolezza di aver sbagliato laurea 20 anni fa, e visita la piccola perchè tanto oramai siamo lì.
Il suo "Niente di preoccupante", cinque minuti dopo, mi fa vincere un peluche.
Le prescrive il solito sciroppo per il catarro, che se solo avesse il punto da strappare avrei già la padella antiaderente, e l'aerosol con la soluzione fisiologica.
Provo ad azzardare un "Non sarebbe il caso di prendere un anti..."
Mi fulmina con lo sguardo. La parola proibita. Non pronunciarla mai se non lo fa per prima la pediatra. Un mio amico di Pinerolo ci ha quasi rimesso un occhio, aggredito con un abbassalingua monouso.
"Cominci con sciroppo e aerosol. Se entro tre giorni la febbre non passa mi riporti la bambina".

Anche ErProsciuttaro non se la passa un gran che. Un periodo che quando ci ritroviamo, parliamo più di transaminasi sballate che di ICE da rezzare, di esami all'addome prenotati al LARC, che di quando ci buttavamo di testa nei tornei di pauper magic solo per vedere sulla top8 del sito il nostro [UB] Control by Doctor Puzza.
La pizza da asporto che prendiamo il sabato sera è la lastra radiografica dei nostri acciacchi. Siamo partiti dalla salsiccia e gorgo, con tocchetti di habanero a crudo incattiviti in vasi aridi sul mio balcone, e siamo naufragati sulla margherita.

10 anni prima
Il passaggio di consegne scorre noioso, con il nuovo collega che commenta "Ah, interessante" con l'entusiasmo di mia madre davanti all'asse da stiro.
Finchè tornando alla scrivania nota le terre di Magic appiccicate attorno al mio monitor. Non so neanche perchè le ho messe lì.
"Ma tu giochi a Magic?!?!?" mi chiede.
I tre giorni di passaggio di consegne per fargli vedere cosa faceva l'ex collega (un cazzo) li condensiamo in un giorno solo, tanto ErPro assorbe tipo spugna: "Sì, questo so farlo". Più giovane di me di 5 anni, ha già lavorato in centri elaborazione dati che fanno sembrare il nostro un distributore di sigarette, che dopo qualche minuto non si capisce più chi dei due stia spiegando all'altro.
Il giorno successivo in pausa pranzo il mio mazzo mononero viene menato sazio dal suo blu-verde, mazzate tipo calzino ripieno di cuscinetti a sfera.
Gli scrivo: "Sabato sera da me?"
Mi risponde "Okay. Mi è anche arrivato il nuovo hd da 1Tb".
Mi manda la foto su whatsapp.
Con ErPro facciamo questo gioco scemo: se uno dei due si compra un gioco nuovo, lo fa capire all'altro mandandogli una foto nella quale il nuovo acquisto non è in primo piano. In primo piano c'è sempre altro: un router, una scatola di noodles, un libro di Lansdale, il selfie di un labbro sollevato con scritto "Merda mi sono spaccato un molare con una mandorla". Il gioco si intravede appena sullo sfondo. Di solito imbastardiamo col Gimp: sfochiamo o giochiamo di ombre, mostriamo solo un lembo del manuale che spunta da sotto un piatto o piazziamo un token su una mensola davanti a un libro col dorso dello stesso colore.
Questa volta ErPro me la mette giù facile: "Sono arrivate le due espansioni di Andor per il tuo compleanno. Auguri in ritardo".

Le Leggende di Andor
Cooperativo per 2-4 giocatori (5-6 con l'espansione Nuovi Eroi) di ambientazione fantasy, dipendente dalla lingua, con una badilata di segnalini e token per il barbaro che non deve chiedere mai, prezzato 35€ - ma potreste trovarlo anche a meno, visto che ha già qualche primavera -, strutturato narrativamente in 5 leggende (missioni).
Sulle meccaniche di Andor ne hanno già scritto tutti gli altri, quindi molto in breve: un improbabile manipolo di eroi erranti “La compagnia della Margherita” ("una presa di origano per domarli e nella bufala incatenarli”) composto  da un nano insolente (io) un arciere indigerente (ErPro) e una maga con la quinta (Melonia), affronta le lande di Andor alla ricerca di una miracolosa pozione a base di salvia divinorum per salvare il Re Brandur.
Sul loro cammino Gor, Skral, lupi, pantere mutogene, orchi, streghe, draghi, formiche vampiro e quanto di peggio, ma anche fiaschette rigeneranti, rune, gemme, pozzi, falchi da librare nel cielo, il tutto in un dungeon nebbioso e ostile, attorno a un castello che attira i cattivi come le zanzare il sangue.

Titolo che assembla in maniera insolita ma funzionale, una carrozzeria american su un motore tipicamente german, che sembra spizzicare dai giochi di ruolo e dai libri di Lupo Solitario, e che attorciglia, sul finale, addirittura al tower defense.
Un ibrido, se vogliamo, un mezzosangue più bastardo degli elfi che promette, un
titolo facile alle incomprensioni per i puristi di una parte o dell'altra, che ha spaccato in due il pubblico fra forti consensi e taniche di benzina.
Ammetto che la spaccatura nei pareri e la forte componente aleatoria, mi intimorivano parecchio, e che avevo parcheggiato il titolo fra quelli da provare ma con calma.
Provato infine una serata rilassati in cinque con Chiarvesio, Zizzi, Paolo e Fiore a casa del Paolo, proprio con l'espansione Nuovi Eroi, mi ha convinto al punto da indurmi a comprarlo il mattino successivo.

ErProsciuttaro e Melonia
La strappata di nylon sulla Prima Leggenda li convince, quindi ErPro mi pianifica Seconda e Terza per il sabato successivo con margherita annessa.
Non vorrei gettar acqua sull'entusiasmo del socio, ma (lo avverto) dubito fortemente che riusciremo a farne due, visto che il livello di difficoltà è destinato ad aumentare.
ErPro mi risponde abbassandosi la lampo ed esibendo in maniera oscena il proprio nodoso curriculum fantasy, fatto del mondo-disco di Terry Pratchet (tutti i volumi), della saga di Shannara in lingua originale, di una maglietta con la scritta: "Caramon: dovevi gonfiargliele quelle pupillle a clessidra", e di citazioni a memoria del Neuromante di Gibson ("Ma che c'entra, è fantascienza!" - "Sì ma di qualità!").
Melonia è altrettanto su di giri, Andor sembra disegnato su di lei: è un cooperativo, è fantasy, ci sono i dadi e soprattutto racconta una storia (e lei ama le storie).

"Inciderò le mie iniziali sulla pelle grigia di quel troll laggiù"
ErPro è ispirato, ma le sue famose mani di sterco non mettono giù un 4 manco con 3 dadi: alla terza rollata Mel già medita di attirare la palla al piede nella miniera e poi dargli una botta in testa.
Intanto la salvia per il Re non si trova e neanche le rune che pure sarebbero utili, e poi 'sta nebbia non si taglia neanche con la bipenne. 
Due contadini terrorizzati mi corrono incontro chiedendo aiuto.
"Venite con me se volete vivere"
prometto loro. Ma poi la mappa si popola di bestie immonde e non c'è tempo per pensare anche ai mezzadri.
"Servivano?" chiede ErPro mentre il fiume tinge di rosso
"Un po'" ammetto.
"La strega!" grida finalmente la sacerdotessa del filler rovesciando l'ultimo tassello nebbia.
Abbiamo la salvia. E anche una ventina di bestie di satana in corsa direzione castello. Potrebbe piovere.
Ci piazziamo tutti e tre davanti, ad assorbire l'onda d'urto del male.
Poi nell'ordine: 1-spunta una fortezza in mezzo al deserto difesa da un mandingo degli inferi, 2- il principe Thorald che ci aveva promesso la sua lealtà si ricorda di un altro impegno già preso e ci lascia nella bagna 3-entrano in gioco due Wardrak che nel giro di UN turno ci entrano a zampate nel castello sterminando la servitù.
"Cosa diavolo..."
I demoni sono dentro.
Le urla raggiungono il cielo.

Nel dopopartita ErProsciuttaro spiega a me e a Melonia che cosa abbiamo sbagliato. Io e lei. Errori palesi, di valutazione, di timing, ecco: il nostro problema più grande è l'assoluta mancanza di prospettiva, di  pianificazione oltre i due turni.
"L'idea della miniera è ancora valida" mi sussurra Mel.

I soci se ne tornano a casa, 50 km nel buio prima di potersi infilare sotto le coperte.
Prima che l'ascensore arrivi ad inghiottirli Melonia mi avverte: "Questo lo finiamo, eh, Andre? E' bellobello!"
"Ho già scaricato tutte le missioni custom dalla Tana" le sorrido.

Vi voglio bene, ragazzi.
Sì, voglio giocarmele tutte.
Andrea.

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Post Scriptum 1: termino questo post al 4° giorno di febbre. Siamo tutti stremati in casa. Ma forse (forse) la febbre comincia un po' ad abbassarsi.
Post Scriptum 2: approfitto di questo post per fare gli auguri al mio amico Alberto di Board Game Friends, che proprio oggi festeggia 1 anno del blog. Se non lo avete ancora fatto potete andare a leggere il suo blog e farvi due ghignate.

9 commenti:

  1. Ha ragione ErPro, sbagliate timing. Quello della strega lo ricordo comunque come abbastanza tosto.

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    1. Grazie dell'appoggio :-)

      Ricordo con orrore anche un'incisiva sequela di sfighe non da poco, tipo la strega che appare nell'ultima tesserina nebbia (quella piu' lontana dal castello ovviamente) e l'impossibilità dei miei dadi di fare piu' di 2 per i primi tre turni (alla fine tenevo i 3, che col ranger a cinque dadi attivi sono una roba che non si puo' vedere :X ).

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    2. Eravamo troppo acerbi.
      Come mi ha consigliato qualcuno: cannocchiale must-have obbligatorio quando la missione prevede il brancolamento in nebbia

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    1. Grazie Simo.
      E' stata una settimana dura, ho proprio bisogno di essere confortato.

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  3. Dado... un tuo post vale più di mille blog di giochi da tavolo :D
    Fantastico!

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    1. Come sopra, Marco.
      Ci stiamo riprendendo proprio adesso.
      Tnx.

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  4. Superbo barba!
    Grazie per la citazione.... Sai quanto la apprezzo dal mio maestro jedi :))

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    1. Cammino di blogger irto di prove, è.
      Pagarmi birra, tu devi.

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