martedì 2 febbraio 2016

E tanto sommesso picchiaste e tanto picchiaste leggero, che quasi credetti a un errore

"Mi spiace che questa vita reale ti distragga dalla tua vita di finzione".
A.P.

RedBairon gioca il suo passo. Lo trattiene l'annosa questione della signora Panigale del quarto piano che: 1-butta il pane ai colombi e ha trasformato il cortile in una piccionaia tipo piazza san marco 2-quando annaffia i gerani agli inquilini dei balconi di sotto sembra sia arrivato il diluvio universale 3-sembra cucini baccalà i giorni dispari e cavolfiori bolliti quelli pari, con gran puzzo per le scale e nel bel androne, ma per questo l'amministratore ha già messo le mani avanti che non si può fare nulla.
Quindi ci si organizza io e il Vichingo, uno contro uno, come la prima volta.

Visto l'embargo al quale mi stanno sottoponendo Viking e Redbairon con Pandemic Legacy, per il titolo della serata il Vichingo mi lascia carta bianca.
Ebbro di tanta abbondanza, recito a memoria una filastrocca di titoli nella quale il mancala di Trajan è indigeribile come quella cucchiaiata d'olio di fegato di merluzzo che prendevo da bambino perchè ero magro, che a ripensarci 35 anni dopo, che i miei vivevano in affitto in un camera e cucina col boiler elettrico appeso sopra la vasca e le piastrelle della cucina di due stock diversi, ma mi compravano l'olio di fegato di merluzzo in farmacia che costava uno sproposito, mi si stringe il cuore. Terra Mystica: un'antica fedina, appartenuta a una principessa insolente, intarsiata nel corallo pelle d'angelo. Caylus: una nevicata di tartufo bianco a scaglie su un uovo fritto nel burro. E Il Signore degli Anelli La Sfida per riaprire vecchie ferite di guerra e spolverare grani di sale.
Questo finchè la sera, mentre sonnecchiavo in poltrona sopra antichi e rari tomi d'obliata sapienza, con gran strepito di penne e frullare d'ali, grave e altero entrò un corvo, e si andò a posare non sul busto di Pallade ma sulla scatola di Summoner Wars.
"Mai più" gracchiò il raven.
E d'improvviso realizzai che col Vichingo sarebbe stata una serata di violenza inaudita.

SUMMONER WARS
Living Card Game d'ambientazione fantasy per 2 giocatori, dadoso, della durata di una 60ina di minuti, edito dalla Raven Distribution nelle sue declinazioni italiane (non tutti gli eserciti, purtroppo).
Raffinato gioco di skirmish asimmetrico che mescola tattica, strategia, controllo del territorio e quattro sane sberle a mano aperta.
Ogni giocatore gestisce una razza, composta da un Evocatore, carte Evento, Truppe Comuni ed Eroi.
Apparecchiato il proprio esercito dal proprio lato, come da bugiardino allegato e diverso per ogni razza, ci si muove su un tabellone fatto a griglia.
Le unità vengono evocate ortogonalmente ai Muri, carte territorio che rappresentano ostacoli, strettoie e ripari, e tutte le unità sono dotate di un attacco corpo a corpo o a distanza (si attacca rollando i dadi), di punti ferita, di un costo di evocazione e di un'abilità.
Scopo del gioco: far la pelle all'Evocatore avversario prima che lui faccia altrettanto.

Cave Goblins VS Guild Dwarves
La prima mano di sangue sui muri, viene verniciata intingendo la pennellessa nel secchio delle budella, nella Tana della Paralisi d'Analisi (casa del vichingo).
Io prendo un'ambrata dei Mastri Birrai Umbri e i Cave Goblins, classico esercito sciame ad alta velocità di fermentazione, con unità a costo 0 che te le ritrovi in braccio e con una scheggia di vetro puntata alla carotide prima che tu abbia anche solo tempo di avvicinare il bicchiere alle labbra. Dall'altro lato del diavolo, con l'altro 50% della bottiglia e a dragare il piccolo erede che viene a fare capolino al tavolo resistendo alla nanna con mamma, i centonovanta centimetri del Vichingo con un esercito di quelli che non vogliono bene al tuo scroto, tanto che te lo sgonfiano a pallonate: i fastidiosissimi Guild Dwarves, che a parte avere degli eroi carro armato, hanno delle unità comuni con le abilità Varicocele e Orchite.
La partita scorre in sostanziale equilibrio per la prima mezzora con continue spazzolate da una parte e dall'altra e rollate di dado eque. Vik somatizza gli attacchi a 360° dei miei Berserk e così crea un imbuto fra muri e Defender (che hanno l'abilità: "Quando un'unità nemica è adiacente al Defender, l'unità nemica non può muovere") che neanche la strettoia nella battaglia delle Termopili. Perdo un sacco di unità cercando di creare una breccia, ci riesco ma regalo a Vik un bel po' di mana.
Al Vichingo arrivano in mano gli eroi e lui mette giù il più cattivo: Gror del Martello Sismico.
Pur corto al garrese, il Thor di Quartu Sant'Elena comincia a falciarmi l'esercito come la candida i militari di leva.
Provo a resistere perchè il mio mazzo si sta assottigliando e prima o poi arriveranno anche a me in mano 'sti benedetti eroi. Niente da fare, come convincere un gatto a non leccarsi. Gror spana un culo dietro l'altro, e mi riduce l'evocatore in fin di vita, tanto che devo rimbalzarlo da una parte all'altra per salvarlo.
L'arrivo in campo di Baldar, secondo eroe dei Guild Dwarves, e l'ennesima martellata al suolo, fanno da colonna sonora a suon di peti della mia sconfitta.
(per la cronaca: trovo i 3 eroi nelle ultime 5 carte del mazzo)
Jungle Elves vs Shadow Elves
Il tintinnio del cucchiaino nella tazzina di caffè vuota, segnala ai secondi che devono scendere dal ring.
Viking si avvolge nei viticci con i Jungle Elver, esercito del quale temo soprattutto i rapidissimi cavalcaleoni, che con un'accelerazione di 7 caselle in un attimo ti sono in testa, e il campione delle mangrovie con 3 dadi di attacco, 8 punti ferita, trample e pure la fettina di culo erbaceo.
A me toccano gli Shadow Elves, esercito che non amo particolarmente, eccezion fatta per il drago a 4 teste e per Malidala (che io chiamo Tata-Matilde), eroe fastidiosissimo da ritrovarsi contro.
Viking imbastisce l'esercito attorno al movimento extra delle leonesse, piantando anche qualche muro per facilitare il refill e aprire le corsie ai cavalcaleoni.
Il mio esercito gira legnoso e poco lubrificato.
Vik investe sulle arcierine, che saranno fatte di burro e carta di riso ma tirano centinaia di freccine che a starci sotto sembra di rotolarsi in mezzo ai cactus. Riesco comunque a contenere le perdite e lo costringo a spendere in continue evocazioni. Gli arriva in mano il ciccioschiaccia 8 con trample ma come prevedevo è a corto di ossigeno. Okay, devo continuare a tenerlo sotto. Gioco il drago-idra e lo butto in mezzo alla mischia a prendersi mazzate. Il drago viene trafitto da tutte le direzioni [San Sebastiano: trafitto da così tante frecce in ogni parte del corpo da sembrare un istrice] ma non arretra di un centimetro e sfoltisce le arcierine.
Intanto evoco Tata-Matilde dall'altro lato della mappa e faccio scattare una ganascia.
Vik insacca e non riesce a metter via carte, il ciccioschiaccia gli brucia fra le mani ma non ha fiato, è in piena apnea, è alle corde, è in ginocchio...
Vittoria degli elfi della penombra sui cugini vegani.

Fallen Kingdom vs Mountain Vargath
E' il momento dei conti della serva, perchè abbiamo detto due su tre, e siamo entrambi a una vittoria.
Viking prende i nonmorti, esercito suicide che macina e rimette in gioco tibie e membra in decomposizione.
A me vanno i bovini, che notoriamente non brillano in intelligenza, e infatti l'esercito è di un'ignoranza e di una cubatura che se solo si organizzasse una partita contro i Nani della Gilda (Guild Dwarves) sarebbero i nerd del club "La trigonometria è divertente" contro i bulli della scuola.
Viking è poco fiducioso ma accetta lo spareggio.
L'arrivo dei minchiotauri fa tremare il terreno e l'ossario dei nonmorti (nonancoramorti). Per qualche minuto mi godo la prepotenza dei bicipiti drogati di botulino sull'osteoporosi post mortem: volano rotule e peroni, gli omeri lasciano le proprie sedi, i bacini si spezzano come cracker in tasca, sembra il festivalbar degli ortopedici.
Finchè ad un certo punto accade qualcosa.
Non sul campo: dentro di me.
Un serpente di vomito mi risale l'esofago e un altro di diversa natura cerca di uscirmi dall'altro lato.
"Vik devo andare in bagno"
Vado e produco il frutto bastardo dei lombi di un'influenza intestinale e di un'indigestione abruzzese.
Dopo 10 minuti e mezzo rotolo di carta igienica torno al tavolo, fronte madida di sudore.
"A chi toccava?" chiedo
"A te"
Evoco due arieti e cerco di erigere un muro di corna e pelo caprobovino dietro il quale trincerare l'Evocatore: no, dannazione, non posso mollare proprio adesso (a voler essere sinceri ho già mollato).
Ma il serpente immondo torna a farsi sentire e a premere con la testa da un lato e con la coda dall'altro. Torno al bagno e durante l'oscena produzione in tazza rifletto sulla copertura delle statue per la visita del presidente iraniano: ecco ce l'avrei io qualcosa di veramente inguardabile.
Prima di tornare in cucina mi lavo la faccia. Sembro uno dei sopravvissuti dello zoo di berlino.
"A chi toccava?" chiedo
"Sempre a te"
Grigio in viso più delle mie unità, muovo i miei minotauri in un'allucinazione gastroduodena, agognando un bagno di 100 metri quadri e un rotolo di carta igienica delle dimensioni di un pneumatico GoodYear.
Viking non si rende conto, oppure se ne approfitta becero, affondando il coltello nella sua stoica lentezza.
Esercito oramai nella più completa anarchia, con minotauri che suonano il banjo e guardano NetFlix, torno per terza volta al bagno.
L'anima di cartone del rotolo mi segnala che sono finite sia la carta che la partita.

Torno a casa alle 03.00 e me ne resto un'ora inginocchiato nel bagno. La gatta, sul bordo della vasca, mi osserva vomitare, incuriosita.
Vomitare con la barba lunga non è il massimo, fa un po' effetto addobbi di natale.

Due ore dopo svegliarmi per andare in ufficio richiede forza di volontà come guardare negli occhi una donna in topless. Mi alzo sperando di star così male da restarmene a casa, ma miracolosamente a parte l'odore di cane bagnato (20 minuti di doccia e mezzo tubetto di dentifricio spremuto in bocca) e la sensazione di aver ingoiato lamette da barba, sto in piedi, quindi si va a lavorare.
Prima che me lo chiediate, comunque, escludo categoricamente che il vichingo mi abbia avvelenato o somministrato un mix di guttalax e collirio (aveva entrambe le boccette sul bordo del lavandino, vicino alla macchinetta del caffè) con l'unico fine di battermi a Summoner Wars. No, Viking è un amico.

Solo riconferme per Summoner Wars, asimmetrico sfaccettato di dettagli con eserciti fortemente caratterizzati, con i quali, vi garantisco, vi divertirete davvero un mondo, a patto non siate degli schizofrenici del bilanciamento perfetto, impossibile con un titolo del genere.
Fra le scelte a catalogo vi consiglio sicuramente il Master Set, perchè con 44€ e 4 bollini sulla scheda fedeltà del vostro negoziante, vi portate via 6 razze una meglio dell'altra, un bel tabellone cartonato spesso (il tabellone-velina che si trova negli starter set è proprio solo un pieghevole da viaggio, non destinato a durare), e comodi slot per alloggiare tutti gli altri eserciti che DI SICURO vi procurerete dopo aver assaggiato il gioco (io sono a quota 14 eserciti e non intendo fermarmi).
In alternativa, con 6-7 euro su Ipad prendete tutti gli eserciti in versione app, anche se vi assicuro che di persona, faccia a faccia, con le unità che si riparano dietro i muri, con gli eroi che quando entrano in gioco vi sembra di sentirne l'odore del sudore, è proprio tutta un'altra musica.

11 commenti:

  1. E qui davvero faccio i complimenti. A te, al gioco e soprattutto alla strategia avvelenatrice del Vikingo :D

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    1. Sì bella strategia ma questa volta mi è costata un botto in cartaigienica. Inoltre è sconsigliatissima per partite con più avversari che bagni

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  2. Io mi sono dovuto riprendere al Thor di Quartu Sant'Elena... Non riuscivo a smettere di ridere. La tua penna è davvero più potente di una spada...

    @Vik: fai un bel rifornimento di Rotoloni Regina... si dice che non finiscano mai!

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  3. Idolo. Ci hai fatto venire voglia delle espansioni.

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  4. "Vomitare con la barba lunga non è il massimo, fa un po' effetto addobbi di natale."

    Chapeau. Una delle migliori di sempre.

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  5. Quando gioco a Summoner Wars succede quel qualcosa che in altri titoli magari anche più blasonati, è scritto sul retro della scatola ma fatica a manifestarsi sul tavolo.
    Sto parlando dell'elaborazione di una strategia.
    È vero, ci sono i dadi e si pescano le carte, ma porca vacca se non si sente quel brivido quando si rolla e si spera in un buon risultato affinché la strategia costruita con tanta accortezza non risulti una caporetto!

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  6. Dado, meglio questo o Android Netrunner?
    Pippillo

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    1. da appassionato di entrambi ti direi che sono titoli così diversi che è difficile fare un confronto diretto. Sono come la dama e gli scacchi: il primo ha una profondità buona ma limitata, si può fare anche solo una partita ogni tanto e risulta divertente anche se i giocatori al tavolo hanno una conoscenza del gioco differente. Il secondo è un po' legnoso alle prime partite, ma ti fa venir voglia di approfondirne la conoscenza e vedere i maestri giocare :-)

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    2. Pur nella ristretta cerchia dei giochi da 2, sono davvero troppo diversi per raffrontarli.

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  7. I duelli tra amici sono sempre i migliori :D

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  8. bel pezzo barba!
    vi immagino durante la partita, te che hai una serie di smottamenti interni che non ce la fai più e il Vichingo che durante il suo turno" muovo qua, anzi no è un cazzata, gioco questa carta.... mmmm però forse è meglio se metto un muro, anzi aspè....."
    ahahahahaha

    redbairon

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