lunedì 7 dicembre 2015

All'improvviso uno sconosciuto

L'una di notte del giorno dopo, e seppur in arretrato di sonno, mi metto per l'ennesima volta al computer a salvare i miei ricordi, nel dettaglio il ricordo di uno sconosciuto che piomba in camera da letto, e devono andarmi a fuoco tutti i miei Feld, se invento una sola parola.
Andrea Dado

Viking deve togliersi 'sta voglia di dungeon crawling che lo tormenta come il dubbio di non aver spento il gas che sei quasi arrivato al lavoro.
"Ho un buono di 10 euro che mi scade a fine mese" ci spiega mentre Torino si allontana nello specchietto retrovisore. Nebbia, una nebbia come non si è mai vista, quella di questi giorni a Torino, roba che un complottista serio avrebbe già immortalato con lo smartphone e dato la colpa alle lavanderie cinesi (+ governo americano).

Red sul sedile posteriore sonnecchia, sfrutta l'azione RIPOSO nei venti minuti di viaggio.
Non ve l'ho detto: Red è diventato papà per la seconda volta.
"Sono in vantaggio di uno su di voi" ci ha detto mentre gli facevamo gli auguri "Oramai sono in fuga". Sempre stato troppo competitivo, il Red, e comunque io non sottovaluterei l'antica rivalità col Vichingo: l'uomo che ha fatto della paralisi d'analisi la sua virtù se adeguatamente provocato sarebbe capace di adottarne un paio di 24 anni cadauno dalla bielorussia, solo per diventare primo giocatore.

Il navigatore ci porta alla via giusta ma al civico sbagliato, e la strada è a senso unico, quindi parcheggiamo e ce la facciamo a piedi: pessima scelta considerata la temperatura che agevola il cagozzo.
Freddo che congela i moccoli e anche le imprecazioni, mi abbottono fin sotto il mento e tiro sul cappuccio, prendendo la forma  dell'Uomo Nero nella versione con la barba.
Cerchiamo il numero e lo troviamo.
Suoniamo a Chrys.
"Entrate nel cortile e poi a sinistra, c'è una porta a vetri" ci spiega dal citofono.
Il cortile, fatto a "L", è buio, ci facciamo strada con i cellulari. Troviamo due porte a vetri. La prima a naso sembra quella di una casa al pianoterra, o di un vano caldaie, la seconda è più buia e potrebbe essere anche un ripostiglio per le scope o l'entrata per i barren di IT.
Telefono a Chrys.
Lui: "Non ci credo che vi siete persi"
Io: "Siamo nel cortile. Quale delle due porte?"
Lui: "Come quale? Quella con la porta a vetri"
Io: "Ce ne sono due con la porta a vetri"
Lui: "Quella che dà sul vano scale"
Io: "Sono smerigliate, non si vede che minchia c'è dietro"
Lui: "Dai, Dado, non puoi sbagliarti, l'unica che si apre. Spingi ed entra"
Io: "Ok, ci provo".
Scelgo una delle due. Afferro la maniglia. Ed entro.

Questa sì che è una signora stronzata, Andre.
Mi ci vanno 3 secondi per realizzarlo. Il letto disfatto, due comodini con sopra della roba, un libro aperto sul letto, vestiti in giro. E una persona di spalle, al computer, con le cuffie. Non Chrys.
Hai circa 2 secondi prima che si accorga di te, Andre. Che si volti e ti veda lì fermo accanto al suo letto, e che si metta a urlare come non ha mai urlato in vita sua, un urlo di Munch davanti a un mattatoio per neonati. Solo due secondi prima che veda l'uomo vestito di nero, e gli altri due tizi guasti uguale alle sue spalle, e che pensi a quelle bande che rapinano nelle ville, che si fanno dare la combinazione della cassaforte torturando i proprietari con un ferro da stiro acceso.
Un infarto se va bene, una denuncia se va male, un colpo di pistola se va proprio a merda.

Vik e Red alle mie spalle si dileguano. I veri amici si vedono nel momento della violazione di domicilio. Io indietreggio, al rallentatore, e chiudo la porta come se fosse fatta di fragili ali di farfalla.
Resto un secondo immobile, aspettando che la spalanchi e che mi spari sulla fronte
Non succede.
La porta era l'altra.
Chrys e il cane ci accolgono. Si fa il giro turistico della casa e si aprono un po' di ante per guardare i board games. Quando i gamers vanno a casa dei gamers funziona così: si vanno a vedere le mensole, a leggere i dorsi delle scatole, si chiede "Ma dai, hai anche XXX?! E com'è?".
Siamo creature seriali.
Torniamo al tavolo, un bel tavolo grosso, che fa peccato non onorare
Chrys ha già ammonticchiato su una sedia Descent e una pila di espansioni e miniature extra.
"Scegliete i personaggi"

In macchina mezzora prima
Vik: "Dado tu farai il bardo. Io credo il solito anonimo barbaro. Tu Red il rabdomante: ruolo apparentemente inutile, fino al momento in cui ci verrà una gran sete"
Red: "Io con la mia mazza di carne punirò tutte le streghe e sorceress e amazzoni. Lascio gli zombie e le mummie a voi"
Io: "Io che notoriamente odio il fantasy farò un punk radioattivo di Fallout 3 teletrasportato in una realtà parallela, e travestito da personaggio fantasy per ingannare tutta la compagnia dei cavalieri erranti, e poi sgozzarli mentre dormono"

Descent
Classico gioco di esplorazione in dungeon, edito dalla Fantasy Fight nel 2005 e di recente rimasterizzato in una seconda edizione più snella e funzionale dalla Giochi Uniti.
Più american di Stallone con un Big Mac in mano, Descent è un Hero Quest moderno, altrettanto dadoso e fatalista, che va onorato nelle sue declinazioni serali con:
- amici balordi
- cibo adeguato
Per quanto riguarda gli amici non posso che consigliarvi il semplice test della cannuccia per capire se sono quelli adatti alla serata (chiedete all'amico bersaglio: "Ho tre cannucce e due bicchieri, la cannuccia che avanza dove me la ficco?").
Per quando riguarda il cibo il mio unico suggerimento è sbragare a calorie e grassi insaturi: un gioco di asce bipenne vibrate con inusitata ignoranza va affrontato con cubetti di mortazza, cacio a cubetti, salami cacciatorini esposti in tagliere, mandorle salate e tocchetti di pan pizza riscaldato in olio e rosmarino.
Se avete in casa solo filadelfia e tofu, non apparecchiate Descent.
Partiamo dallo scenario introduttivo. Io prendo un necromante in grado di evocare uno scheletro-pet, Vik un mago che migliora l'attacco degli alleati, Red un curatore e maestro di vita don Nascimento.
Chrys fa il master e ci spiega che il black friday c'è stato la settimana scorsa e non sono previsti sconti al tavolo.
Nella prima missione dobbiamo dragare un fiume di goblin che stanno entrando a palazzo a scorticare vive le damigelle, spalleggiati da un orcobrutto largo come un tir Scania.
Missione piuttosto semplice: i primi goblin passano, poi semplicemente carichiamo l'orcobrutto tre contro uno e lo mettiamo faccia a terra.
Mezzora scarsa e una pioggia di cubetti di mortazza che scroscia nello stomaco.
Seguiamo il percorso dell'avventura e scegliamo come prima e vera missione una festa in maschera al palazzo dell'arcimboldo (...), con una serie di invitati sotto mentite spoglie che cercano di rapire il padrone di casa.
Forti di un po' di pecunia guadagnata con lo scenario introduttivo compriamo una nuova abilità. Io ora quando evoco uno scheletro posso mandarlo in mezzo alle miniature avversarie e poi farlo detonare, con relativo danno ad area, che è un po' come se la tua insegnante delle superiori ti avesse chiesto: "Ti secca se mentre ti interrogo mi tolgo il reggiseno, che ho un ferretto che mi sta scorticando?"

Non giochiamo bene ma evidentemente la fortuna arride agli sconosciuti alla porta, quindi nonostante le poche maschere svelate e recuperate, salviamo il culo al padrone di casa e otteniamo i suoi favori e un pass per parcheggiare proprio davanti al castello.
Terza missione (seconda parte della seconda) e andiamo a svernare negli umidi sotterranei.
Non indorerò la pillola: i nostri avventurieri del crepuscolo hanno dimostrato coi fatti di essere una manica di buzzurri, poco inclini alla pianificazione e alle soluzioni di fino. Non siamo stati nè coordinati nè affiatati e ognuno ha semplicemente giocato il suo (e al piano di sopra abbiamo parecchio rischiato salvando UNA SOLA maschera alla festa).
Cerco di richiamare l'attenzione del gruppo al modus operandi del master, che come aveva promesso non gioca certo per perdere.
Riusciamo a darci una scrollata e la missione sulla velocità ce la giochiamo oggettivamente bene, coesi, rischiando poco. Pur nella condizione di chiudere lascio l'onore dell'ultima stoccata a Viking, uomo ragione della serata, che impala Lady Eliza (vampira in fuga verso una reliquia) su uno stecchino Samurai con mortazza, salame e parmigiano.

Il dopo partita dura quasi un'ora, con Red che accumula 3 segnalini stanchezza sull'avambraccio.

Ce ne torniamo alla macchina ghiacciata alle 02.00, fantasticando ancora sulla nostra violazione di domicilio.

Il ritorno a casa è un attimo. Red ronfa, e le sue mani spalmano pasta Fissan nel sonnambulismo rem.
E Vik conta tutti i pro e i contro del gioco american sul gioco german.
"Domani ringrazia Chrys per la serata Descent" si raccomanda.


E' inutile che ve lo ripeta per l'ennesima volta: io sono e resto un germanofilo, uno che, per citare il German Fighetto, nel dubbio prende risorse, e nel dubbio fra le risorse prende legno.
Ma queste sporadiche serate american a frittellare aracnidi giganti e stampare orchi al muro mi riportano indietro con la memoria, indietro negli anni, quando si era ragazzini, la magia delle missioni di esplorazione nelle cantine del proprio palazzo, armati con spade costruite con pezzi di cassette della frutta rotte, scotch ed elastici.
I bottini erano scarsi: bottiglioni di vino vuoti dimenticati di fianco alle porte delle cantine dei condomini, qualche trappola topicida NON RIMUOVERE NE' TOCCARE, poco altro.
Ecco, mentre lo scrivo mi torna in mente anche un altro dettaglio che avevo rimosso. La spada di legno ce l'avevamo tutti, più o meno sgangherata o abbellita con qualche adesivo. Ma io mi ero costruito anche le bolas. Le avevo costruite con un collant della mamma e due palline da tennis. Erano funzionali e fatte roteare a mo'di mazza sopra la testa incutevano anche un certo timore.
Poi qualcuno aveva notato che erano calze delle femmine, e la mia arma aveva perso tutta la sua credibilità.

11 commenti:

  1. "Se avete in casa solo filadelfia e tofu, non apparecchiate Descent."

    Cercasi tatuatore esperto per imprimere questa massima sulla mia pelle...

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  2. Secondo me Dado riesce a trasformare anche Descent in un piazzamento lavoratori come mia figlia (la grande) riesce a usare jenga per costruire le case alle bambole!!!!

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  3. Auguri Red!!
    Io sono diventato papà di una bellissima bambina il 10 giugno!!

    Saluti a tutti da me e la piccola Sofia!
    Alberto79

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    1. eh grazie 1000 Alberto! Auguri a te per la tua Sofia!

      redbairon

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  4. Auguri anche da parte mia Red... io papà 2.0 il 13 agosto... se sei ancora nella fase "pasta fissan nel sonnambulismo rem" allora sei un rookie come al solito: io a lavoro cullo il mouse con movimento oscillatorio da addormentatore di passeggini seriale... non ho capito ancora bene se è una reazione inconsulta alle ninne notturne della piccola MD o se mi è preso Alzheimer.

    @Dado: L'imbocco violazione-senza-furto-ne-scasso alla porta a vetri è stato mitico...
    Sei sempre il numberuan!

    PS: nonostante io sia convintamente etero... anche Ricky Martin e George Michaele hanno ceduto al lato-b-oscuro quindi se dovessi cambiare idea ti terrò in considerazione.... ahahahahaahah

    Albo3 (del '78 però)

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    1. Olà Albo!
      In questo periodo sono nella fase "uomo pezza da piedi", conto di livellare quanto prima in "uomo straccio" recuperando un po' di ore di sonno nelle festività....
      Con i tuoi movimenti oscillatori improvvisi immagino i casini che farai su tabellone e token ogni volta che stai giocando a qualche boardgame!!
      auguroni (in ritardo) anche a te!!
      redbairon

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  5. Auguri Red! Benvenuto nel club dei papà 2.0 ;)

    Dado grandissimo come al solito!!!
    Passami questa però: sarai pure un super german convinto, ma i tuoi post dopo una serata American sono tra i migliori! Sarà forse grazie all'ambientazione e alla storia che trasmettono? Che non siano proprio da buttare tutto sommato? ... ;)
    Giocateli più spesso che stimolano la creatività del Dado ;)

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    1. Grazie Cissinhooooooo!!!!!!
      Io penso che alla fine Dado sia solo da Forza 4 o Allegro Chirurgo....
      Oh ci si vede alla play, mi raccomando!
      redbairon

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    2. Grandissimo Red!
      Non vedo l'ora che arrivi Aprile ;)

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  6. Grazie Dado! Sto tornando a casa in treno e mi sono trovata a ridere di gusto nella carrozza deserta! Oggi sei il mio scrittore preferito!

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