mercoledì 19 novembre 2014

Il ghiacciolo è troppo freddo

La giornata era cominciata storta come un calzino infilato male.
Mia figlia si era svegliata con un catarro che aveva messo subito tutti di cattivo umore in casa, e solo un'ora dopo, in strada, inserendo le chiavi nel quadro, avevo scoperto di avere l'anabbagliante destro spento.
Nota: la mia macchina deve essere stata progettata da un ingegnere geniale, di quelli che riconosci al volo perchè si firmano col suffisso "Ing." anche sugli sms al cellulare: per cambiare la lampadina bisogna smontare tutto il muso della macchina, e deve farlo per forza un meccanico (smadonnando).
Al lavoro non era andata tanto male: col collega avevamo pranzato fuori al centro commerciale commentando lo struscio delle mamme-impiegate intente a far la spesa nella pausa pranzo, il cellulare aveva ticchettato un centinaio di volte per il consueto carteggio con Viking e Red per i titoli della serata, e avevo ricevuto una telefonata dallo strizzacervelli per discutere i dettagli della festa per il rientro definitivo del nostro amico da Algeri.
Sul viaggio di ritorno avevo ritrovato la pioggia scrosciante sul parabrezza, il serpentone di macchine in tangenziale, e gran finale di un gatto spiaccicato sull'asfalto alla rotonda a cinquanta metri da casa mia.
Rimosso il gatto con l'ombrello aperto (mi infastidiva l'idea che le macchine potessero ripassarci sopra più volte, trovandosi nella curva cieca della rotonda, e anche che mia figlia potesse vederlo) ero finalmente rientrato a casa.

Il palinsesto della serata doveva essere Kingsport Festival + Birre e Vichinghi, ma Viking ha proposto di provare EVO perchè così "Se è una cacata lo ributto nella mathtrade".
Viking è un drogato di mathtrade.

Si arriva sotto dal Vichingo all'ora di sempre, Red si fuma la solita sizza istituzionale davanti al citofono e mandiamo un messaggio a Vik per avvertirlo che siamo sotto.
Ci apre. Saliamo.
Capiamo che il piano dello stratega-vichingo "Addormento il piccolo sul presto, così si unisce alla partita anche mia moglie" è andato a merettrici quando Viking ci apre la porta col figlio a cavalcioni sulle spalle.
"Ciao Andrea Dado" mi saluta l'erede.
Mi fa impazzire che mi chiami Andrea Dado.
Caffè e si comincia.
Proviamo EVO, gestionale di dinosauri, aste ed estinzioni.
Gelido. Anzi: inerte. Nessuna emozione. Non brutta la componentistica, ma a parte quella non vedo l'ora finisca la partita.
Pur condividendo l'assunto: "una partita è troppo poco per giudicare un titolo", mi permetto di integrare con questa riflessione: visto che il tempo ritagliato per le nostre serate è tempo rubato, rubato al sonno e anche alle nostre vite, nelle poche ore rosicchiate fra salti mortali e incastri familiari, preferisco dare una seconda possibilità ad un gioco che magari non mi ha convinto del tutto, piuttosto che a uno come EVO che non mi ha convinto proprio per niente.
Spero quindi che Viking se ne liberi al più presto nella mathtrade (per essere politicamente corretti: e che qualcuno dall'altro lato della mathtrade lo provi e lo apprezzi), ma spero soprattutto che arrivi qualche altro titolo più vicino ai miei gusti (per quanto discutibili).

Tempo che il meteorite si schianti sul tavolo ed estingua per sempre triceratopi e pelosauri, Red il Sacrilego ci apparecchia il culto dei dadi lanciati con indescrivibile orrore e furiosissimo sdegno.
Kingsport Festival
Comprato e unboxato su asfalto con gran stridor de denti dei giocatori più sensibili, lo puntavo da quando ne avevo letto sui blog altrui.
Da tempo meditavo sull'opportunità di trovare uno spazio per Kingsburg, fra le scatole della mia libreria, per rinforzare il segmento "medio".
La rivisitazione in chiave cthulhu, più cupa e dal lato dei cattivi, mi è sembrata l'occasione giusta.

Il core è quello di Kingsburg: si posizionano le divinità attorno al tabellone, si lanciano i dadi, si distribuiscono i dadi ottenendo privilegi-culto sotto forma di risorse male-morte-distruzione, e si guadagnano punti culto. Si diffonde il verbo del male tramite la fase di propagazione, piazzando il proprio marchio abominevole sugli edifici di Festival e ottenendo gli effetti bonus dei luoghi infestati. A cercare di impedirci di distruggere il mondo, gli investigatori del bene, che faranno quanto possibile per far trionfare la fottuta luce sulle immacolate tenebre.
Il gioco, come detto, è un Kingsburg rimasterizzato in blu-ray con qualche contenuto extra: una maggior immersività, longevità migliorata e anche un certo livello di "caos" che personalmente trovo sensato trattandosi di seguaci di Cthulhu.
Gli autori, Chiarvesio e Santopietro, hanno lavorato molto sull' ambientazione, con gran dovizia di elementi narrativi e descrizioni sia sul manuale che direttamente sulla componentistica.
A rigare la superficie di un dvd altrimenti perfetto, qualche scelta tecnica a mio avviso non azzeccatissima, come quella di creare le carte degli Antichi (senza testo) giganti e le carte luoghi sul tabellone (col testo dell'effetto) piccine picciò che ti devi chinare a leggere che c'è scritto (scelta dettata probabilmente dalla volontà di valorizzare\esasperare il comparto grafico).
Ma sbavature a parte, Festival mantiene le promesse e le premesse: motore di Kingsburg avviluppato da tentacoli di Cthulhu in un giro della morte di 12 turni mascescenti con un solo blasfemo vincitore.
Assolutamente valido.
(e ben felice di aver accolto sullo scaffale il fratellastro di Kingsburg, quello un po' più viscido)

Inciso su giochi e giocatori (e sui ghiaccioli)
Sono un convinto sostenitore del "se ti piace giocalo e fottitene di forum, blog e boardgamegeek", sia esso Agricola, Zombicide o Monte Banana, e capita anche a me di trovarmi in disaccordo sulla bontà o meno di un certo titolo con i soci al tavolo (con Red è guerra aperta su qualsiasi titolo) ma mi piace comunque sempre leggere in rete i pareri degli altri giocatori sui titoli che provo, confrontarli coi miei, scoprire cosa piace e cosa no.
Trovo i "non mi piace" molto più interessanti e utili dei "mi piace", per capire molte cose, non ultima se un gioco sarà adatto a me oppure no. Ma alcuni commenti non li comprendo.
Specialmente quelli riguardo il nodo gordiano irrisolto: alea si vs alea no.
Perchè affianco alla nutrita cerchia dei giocatori di buona forchetta che masticano di tutto alea si alea no (e io sono fra questi), ci sono gli integralisti: quelli che l'alea ci deve essere sempre e comunque VERSUS quelli che se c'è anche solo un pizzico d'alea, il gioco è una merda fumante a prescindere.
Ecco. Io non è che non capisco i gusti personali di questi integralisti del o bianco o nero: non capisco perchè si ostinino comunque a comprare certi titoli (masochismo?)
Commenti del tipo
"Ho provato Caylus ma è terribile: troppo calcoloso, troppo german. Ah: i miei giochi preferiti sono Lupus in Tabula e Love Letter"  (beh, se ti piacciono i Megadeth allora ti consiglio Cremonini)
Per non parlare di quelli che scrivono
"Ho giocato a [titolo che prevede ripetuti lanci di dadi] e c'è un po' troppa alea" (ma va? e pensa un po': quell'uomo che hai trovato stasera nell'armadio NON era un operaio dell'Ikea)
Quindi per dovere di cronaca: a Kingsport Festival si lanciano 3d6 per 12 turni (che fa 36 dadi) e si pescano carte.
Tedeschi avvisati, mezzi rollati.
 

Fine della serata. Ci congediamo da casa di Viking alle 03.15.
Scendiamo. Piove e noi niente ombrello. Corriamo per raggiungere la macchina parcheggiata a tre isolati.
Sulla strada del ritorno mi accorgo di aver perso il cappello. Torniamo indietro e ripercorriamo i marciapiedi al contrario, altra acqua inutile, poi sotto un portone scrivo al vichingo che mi conferma che il cappello è rimasto sul divano.
Rientro a casa e mi infilo nel letto che sono le 03.30. Sveglia puntata sulle 06.00.
Buonanotte, per quel che ne resta.



Annotazioni varie
-Hostel
sarebbe un bel film se non ci fosse tutto quel sangue e quelle scene terribili.
-Ieri sera abbiamo anche noleggiato il dvd Rocco conquista Budapest. Troppe scene di nudo e trama inconsistente.
-Il Requiem di Mozart è troppo lugubre.

-Domenica pomeriggio hanno invitato me e Carla da Romoletto, a mangiare le costolette d’agnello a scottadito. Essendo io vegano e lei animalista, ci siamo trovati molto molto male.
-Mi puoi riassumere Guerra e Pace in due parole ?

-Il ghiacciolo è troppo freddo

17 commenti:

  1. Devo dire che le tue annotazioni sono validissime.

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  2. In questi cinque minuti di lettura ho passato un bel quarto d'ora.....grazie Dado!!!!

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  3. Mmmm... Secondo me in kingsport c'è troppo Dado (Andrea)
    Peccato per Rocco conquista Budapest, da fuori sembrava un film pieno di avventura e risvolti mozzafiato e invece..

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  4. Come al solito.....è un piacere leggerti.....anche se....anche se..... la ferita del Mercatino dietro casa e di Carcassonne a 5€ fatica a rimarginare!!!
    Premesso che non ho ancora provato Kingsport Festival e Kingsburg, la diatriba "Alea si,Alea no" mi ha fatto sorridere parecchio, visto che non sono mai stato per "le cose sono o Bianco o Nero". Ebbene sì: io ci trovo diverse sfumature in mezzo!!!
    La critica sui film, giochi e altro non dovrebbe essere influenzata dai propri gusti e neanche dalle aspettative positive e negative che si hanno pre-giudizio.
    Anch'io preferisco leggere i commenti critici se voglio comprare un nuovo gioco per la mia ludoteca personale, ma certi giudizi sono veramente imbarazzanti....
    Per il resto..... Massima solidarietà nella difficoltà nel cambio di una lampadina del faro: nonostante sia un progettista d'auto, il mio cognome non è preceduto dall' Ing. !

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  5. Sono solidale con il tuo disappunto circa l'alea sì, alea no. Quello in cui mi trovo invischiato io è addirittura il next level: ci sono persone che valutano il gioco "una merda" solamente perchè lo pesano con gli occhi diversi.
    Cioè (approfitto del tuo blog per sfogare, vale il cazzomene?) se a te piace dabbrutto Caylus, CHIARAMENTE troverai la pesca delle tessere di Carcassonne una componente fortunosa troppo alta. Ma, girare tutte le tessere sul tavolo a faccia su comporterebbe una paralisi da analisi epica, oltre a forse una "soluzione" del gioco stesso, comprensiva di una longevità zero. Se pesassi quindi carcassonne con gli occhi dell'autore che ha identificato un target, una durata e dinamiche di gioco/metagioco, sarebbe comunque così male?
    Io stesso confessai che terra mystica non mi convinse per nulla (suscitando le ire dei sostenitori) e che gli darò una seconda chance proprio perchè se in tanti lo trovano così fico, un motivo ci sarà, ma ho comunque riconosciuto che come design e come gioco è davvero una bomba a valle del playtest che si vede tutto!

    Insomma: alea sì alea no, ma domandiamoci sempre se l'eventuale assenza/presenza antitetica renderebbe il gioco più fruibile o, oggettivamente, una ciofeca.

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  6. Ciao Dado, bell'articolo e viva le sfumature di grigio! (50? bastano?) Grazie.
    P.S. Ma quante cose riesci a fare in 15 minuti (3,15 - 3,30) Sei un Maccco?
    Ciao Fabio.

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  7. Ciao Dado. Grazie per le tue riflessioni, che condivido appieno. L'ho già scritto altrove, per me l'alea non dovrebbe essere utilizzata come criterio di valutazione di un gioco. Che ci sia o meno, non è per tale motivo che promuovo un titolo (o lo boccio). Speriamo che articoli come i tuoi possano tutelare molti boardgame da quello che, a tutti gli effetti, è un pregiudizio.

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    1. Diciamo che ogni "analisi" dovrebbe essere contestualizzata al titolo che c'è in quel momento sul tavolo, e soprattutto l'alea valutata analizzando il tipo di gioco che abbiamo davanti (e analizzato TUTTO il gioco, e non un singolo tiro di dado).
      Se il gioco in questione è Caylus 2.0, gioco 180 minuti german rigidissimo per rosicchiare 5 punti e all'ultimissimo turno tiro un D20 a muzzo che regala 10 punti così a caso: ok, l'alea non centra una ciufola e rovina tutto.
      In un gioco nel quale i dadi rappresentano il motore o parte integrante della meccanica di turno, per sua stessa natura, per quanto sia possibile intervenire con dei modificatori e dei correttori di risultato, è prevista una certa percentuale di alea (o di poco controllo).
      Per il resto copioincollo TeOoh.

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    2. ...Si con Vincenzo ne avevamo già discusso in occasione di Tannhauser. :)

      Concordo con Andrea (a cui faccio i complimenti per l'articolo spettacolare) e TeOoh.
      Ogni riflessione va contestualizzata in base al titolo.
      Il gioco di per se deve però auto-equilibrarsi nel senso che se la partita gira storta per una pescata sfortunata o un tiro non riuscito devo sempre essere messo nelle condizioni di rientrare in partita (Salvo masochismo all'ennesima potenza).
      Kingsport Festival ha un buon "salvagente" da questo punto di vista ovvero il rapporto che c'è fra Punti Sanità Mentale e Punti Culto è sensato. Se esaurisci i primi puoi evocare gli Antichi più "Grossi" erodendo i tuoi punti vittoria in soldoni...

      Comunque è sacrosanto:"...TUTTO il gioco, e non un singolo tiro di dado"

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  8. L'ultimo commento di Andrea Dado (perche` si, tu sei e resterai Andrea Dado e tutti ti chiameremo/chiameranno cosi!) riassume l'utopia dei giochi da tavolo, e cio` che sostengo da sempre. A me piacciono i gestionali e tutti i giochi dove gestisci risorse e fai strategie particolari. Se decine di sinapsi bruciate ed ore di gioco mi vengono rovinate da un tiro di dado sbagliato ci sta che mi saltano i nervi e faccio volare tutto. Kingsburg a me dichiaratamente non piace, perche` contro qualcuno che fa tiri di dado altissimi ed arriva sempre in zona regina/re (e conosco gente simile che stravolge tutte le leggi statistiche e probabilistiche) non ho possibilita` fin dall'inizio. Se fosse yathzee mi starebbe benissimo. Ma se ci sono risorse da gestire, mi sale il sangue alla testa (infatti ormai chi mi conosce evita accuratamente di propormi stone age :D ). Per il resto sono d'accordo che non dovrebbe essere un motivo per buttare giu` un gioco in una recensione, ma tanto chi si lamenta lo si trova sempre quindi sticazzi e si avanti. Io mi limito a dire che "preferisco" i giochi con il minor tasso di alea possibile, a meno che non sia il giochino da 10 minuti da fare con gli amici (i.e. Perudo), perche` cosi` anche se perdo perlomeno ho perso perche` l'avversario/a e` stato/a piu` bravo/a di me.
    P.S. Peccato non ti piaccia Evo, e` un gioco simpatico (ed io in math trade l'ho messo in wantlist anche alla fine non l'ho ricevuto! :D ) con quel meccanismo di aste ben pensato (ed infatti c'e` anche su Cyclades che e` un mezzo wargame). Presumo quindi che Specie Dominanti non passera` mai nemmeno per sbaglio dalle tue parti... :D

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    1. Siamo in procinto di apparecchiare Dungeon Petz.
      Specie Dominanti non ce l'ha nessuno dei nostri, ma difficilmente ci sottraiamo (anzi...).
      Comunque i gestionali di risorse sono il mio primo grande amore.

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    2. Sui gestionali sai bene che non potrei essere piu` d'accordo. Specie dominanti (spiegazione "alla buona") e` piu` o meno come evo, dove controlli una specie tra mammiferi, rettili, insetti etc, e tra proliferazioni, combattimenti e migrazioni devi prenderti le aree migliori, evitando le zone inospitali che porterebbero i tuoi piccoli amici alla morte (nel caso peggiore estinzione). MOLTO piu` complesso, MOLTO piu` vario (in termini di opzioni e strategie). Fai punti a seconda delle zone in cui ti trovi (se ovviamente sei in maggioranza). Se non ti piace il genere lascia perdere, anche perche` trovarlo (a buon prezzo) ora che e` fuori produzione e` un'impresa.
      Dungeon Petz non lo conosco...mi informero`. Eventualmente mi andro` a leggere la recensione di qualche blogger che l'ha gia` provato :D

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  9. -Mi puoi riassumere Guerra e Pace in due parole ?

    Guerra...Pace

    Scusate, scusate tutti.

    Lorenzo.

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  10. uno spinoff dell'inutile kingsburg regina-regina-regina?
    non c'è limite al peggio

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  11. Io non sto a discutere alea o non alea se prima non inquadro il target dl gioco.

    Qui il target è giocatori (il gioco dura due ore e non lo potrei giocare proprio con tutti-tutti).
    Il tiro di dadi PRIMA delle scelte dei giocatori non mi fa problemi, o almeno non troppi. A volte resta un pò l'amaro in bocca, e pur avendo un dado in più si ha meno flessibilità che su Burgundy, ma in linea di massima qualcosa da fare c'è sempre.

    Quello che mi fa storcere il naso sono eventi e carte casuali che non sono bilanciate (come la carta rossa che salti un turno e ti da 6 punti, che è nettamente sgrava, e le carte nere ingiocabili o inefficaci) o il festival finale che da punti per ogni edificio NON costruito o.O che scopri a fine partita (senza preavviso alcuno) perché l'ultimo investigatore era al 11esimo turno.
    O ancora, gli eventi che danno punti a quelli più indietro in classifica,(anche se magari stanno per costruirsi un edificio mega, al turno dopo) in maniera del tutto fortuita ed improvvisa.
    Ecco, considerando che poi si vince o perde con un distacco di pochi punti, ti chiedi il perchè (e se era proprio necessario) di effetti randomici di questo tipo che rendono frustrante il tutto.

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  12. Sempre un piacevole leggere..ora chiudo gli occhi sognando Room25..

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