domenica 12 ottobre 2014

Colui che i GodZ vogliono distruggere

Non me la merito.
In coda alla cassa del supermercato alle 7 di sera, diretto dall'ufficio senza neanche passare da casa, non me la merito proprio 'sta quarantenne vestita da ventenne e truccata al buio, che davanti a me sul nastro cazzeggia con la cassiera. Esatto: cazzeggia, perchè le due sono amiche, e parlano in codice per non farsi capire dagli altri clienti: "Hai presente...sai chi dico, no?...LUI...che aveva detto che non avrebbe mai più....che tanto alla fine, guarda, lo sapevo che avrebbe..."
La cassiera passa le simmenthal sul lettore barcode in slow motion, per sentire la fine della storia, e io penso che potrei ucciderle entrambe con la confezione da 12 di bastoncini di pesce, perchè il resto della spesa nel carrello è tutta roba morbida: prosciutto, insalata, mozzarella...
"...aveva promesso...che poi lui è uno che..."
La confezione del Capitano che si spappola su quelle due dita di ricrescita castana sul biondo oro, pepite di merluzzo inerte che rotolano da tutte le parti...mhmhmhm è un'arma così stupida che potrei ottenere le attenuanti dell'infermità...
"...ma secondo te, sincera eh, secondo te ci è andato?"
"Ci è andato, ma garantito proprio che ci è andato" intervengo, incollandomi addosso i loro sguardi spalancati fra il sorpreso e il ma come si permette ?
Il clown biondo ritira la spesa nei sacchetti e se ne va, lasciandosi dietro una scia di veleno che manco un cobra in quei giorni del mese.
"E' una mia amica" mi spiega la cassiera, certa della mia comprensione, mentre io valuto ancora l'opzione manganello Findus, tanto ho un amico avvocato.
Nel parcheggio whatsappo al vikingo e al tritamanuali per la serata RedGlove al Terre Selvagge di Settimo, con Marco Valtriani nel ruolo di mattatore e Cerreti una vita da mediano. E' stata una settimana complicata per me e per il vikingo ed abbiamo bisogno se non di vincere almeno di portare a casa il maledetto punto della bandiera.
"Raga io mi porto dietro Caylus, metti che i tavoli coi giochi sono tutti occupati, cazzo ci facciamo a Settimo, ci grattiamo la pera?"
"Scusa ma quando vai in birreria tu ti porti dietro gli hotdog da casa, metti che abbiano finito i panini?" 

Arriviamo a Settimo alle 22.00 passate. Durante il viaggio in macchina si discute delle solite cose, con puntuale parentesi sulla possibilità di mollare l'ufficio e mettersi con la roulotte a vendere panini con la porchetta davanti allo stadio.
Tempo di far spezzare una sigaretta al Red e annusare la presenza di un qualche pub in zona, ed entriamo.
All'ingresso troviamo il TeOoh delle Recensioni Minute e Benedetto con il prototipo di MoodX in tasca (con i quali abbiamo di recente banchettato a Naga Morich alla Ludoteca Galliatese), e allora si improvvisa un tavolo talmente hardcore che devono isolarci in una stanza a parte e foderarla con i cartoni delle uova, per tutelare i giocatori minorenni.

GODZ

Saremmo lì per piluccare la nuova linea di giochi family, ma Gordon-Valtriani, chef in cucina da incubetto risorse, decide di saltare gli antipastini light e buttarci in pasto direttamente il bufalo cafro più grasso del branco: GODZ
Trattandosi di una mezzena di un paio di quintali, impegnativa anche solo a smembrarla, gli viene in aiuto il norcino Cerreti, in veste di disossatore della carcassa-regolamento e frollatore di lembi strategici al sangue.
Gioco da 3 a 5 giocatori, tedesco nelle meccaniche, della durata presuntuosa più che presunta di 90 minuti (dico presuntuosa perchè la prima partita potrebbe tranquillamente durarvene 180).
Ogni giocatore controlla avatar e fedeli di una divinità capricciosa e arrogante, ossessionata dall'eresia del politeismo. Scopo del gioco: guadagnare più punti gloria delle altre divinità per dimostrare una volta per tutte chi è lo re.
La partita si svolge su una mappa a tessere esagonali, rappresentanti cinque differenti tipi di territorio, che corrispondono a cinque diverse risorse. Si starta con il proprio avatar e con 3 soli fedeli, ma è possibile sbloccarne altri 3 raccogliendo risorse e spendendole sulla propria plancia. Cuore grondante di Godz la strada del potere, che corrisponde, sulla plancia, a una serie di "bivi" che il giocatore dovrà percorrere col proprio segnalino per attivare le azioni dei fedeli, dell'avatar, la costruzione dei villaggi o i miracoli. Le risorse per ogni attivazione si raccolgono sul tabellone a esagoni occupando le tessere territorio, e vengono calcolate a ogni fine turno giocatore.
Moneta corrente del gioco i punti gloria, che possono essere guadagnati resettando, dando battaglia agli avversari, edificando villaggi e controllando territori. Questo molto a grandi linee.

GODZ NON FA CREDITO
Godz è un gioco duro, che non fa sconti, e che pretende dedizione.
Sappiatelo.
A dispetto delle illustrazioni, che potrebbero farvelo immaginare come un german molto molto light (a guardarlo in foto pare quasi un Catan nell'astuccio di Munchkin) Godz è un gioco per gamers.
La confezione nella quale è avvolto è ingannevole e se vogliamo anche un po' scorretta, come conservare l'acido muriatico nella bottiglia di Winnie the Pooh. Ma se proverete a sottovalutarlo, Godz vi aspetterà al varco, perchè sugli esagoni di Godz non basta semplicemente "esserci" per far punti.
Il meccanismo del reset delle risorse ad ogni fine turno non consente di accumulare, ed obbliga il giocatore a pianificare a lungo termine, impedendogli di vivere alla giornata o di fare comunque qualcosa a prescindere.
Godz non paga l'inerzia, non premia chi non ha un piano, non regala neanche il gettone presenza a chi non sta alle sue regole.
La partita demo al Terre Selvagge è una lezione di umiltà. Cominciamo con la strafottenza dei giocatori navigati che hanno visto tutto, e naturalmente prendiamo il reset risorse sotto gamba. Dopo quattro turni siamo tutti punto a capo, tanto che RedBairon spara: "Oh, raga, vi dico solo che quanto a durata della partita sulla scatola c'è scritto: PRANZO AL SACCO".
Giochiamo con maggior attenzione e qualche briciola riusciamo a metterla via. Io risulto il peggiore al tavolo, poche idee ma confuse, mentre TeOoh, Benedetto e Viking investono sulla guerra, passando tre quarti di partita a spintonarsi con gli avatar e a calpestar fedeli, e capitalizzano un paio di tessere. Mosca bianca il solito RedBairon, che in quanto giocatore alfa, costruisce due dei tre villaggi e sblocca (se la memoria non mi inganna) due dei tre fedeli dalla strada del potere. A lui la vittoria virtuale della partita.
Nei giorni successivi ho avuto modo di riprovare Godz (e addirittura studiarmi quello che credo sia il miglior start possibile: in 4 turni costruisco il primo villaggio e sblocco il primo fedele... @valtriani si può fare di meglio?) e confermo quanto detto: è un gioco duro, che richiede dedizione e impegno, con una buona longevità e un buon rapporto qualità\prezzo (25 euro).

Finita la partita a Godz, in cerca della macchinetta del caffè, mi sono messo a cazzeggiare un po' col TeOoh, e l'uomo dell'ultimo minuto mi ha chiesto se mi andava di sedermi con lui davanti alla telecamera e raccontare qualche parola sul gioco. Ne è venuto fuori un video simpatico (spero), che potete trovare su Giochi sul nostro tavolo.

Ce ne andiamo verso l'una, salutando TeOoh e Benedetto, e ringraziando Valtriani e Cerreti (visibilmente provati per la prestazione multitasking ai tavoli).
Prima di rientrare a casa ci fermiamo ancora in un chiosco molto mal frequentato che abbiamo scoperto di recente (lascerò gli estremi sul blog, nel caso dovessimo sparire tutti e tre o dovessero ritrovarci galleggianti nella Dora) per un panino con la salsiccia e le consuete chiacchiere del dopo partita.
Mentre mando giù bocconi di maiale o altro animale spacciato per maiale, guardo Viking.
E' rilassato, sorride, racconta di TeOoh, di Godz, della partita a Vudù nella quale ha passato mezzora con una mano appoggiata sull'occhio, e pensa già alla prossima serata e mi chiede "Che facciamo, Andre?"
Ha staccato la spina, lui, è riuscito a resettare, resettare le proprie risorse e i propri pensieri.
Lo stress è spietato, non perdona, devi conoscerlo, stare alle sue regole, solo conoscendolo puoi imparare a resettare, anche solo un paio d'ore.
Lui ha segnato il punto.
Grande vikingo.
Io resto ancora il peggiore al tavolo.

6 commenti:

  1. Hahaha! Sto lacrimando per le pepite di merluzzo che rotolano da tutte le parti! :D

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  2. la grafica del gioco mi ha frenato all'acquisto... vedremo. bella l'introspezione finale, vedila un po' alla Jonathan Swift che diceva "mi piace avere amici da rispettare, mi piace essere il peggiore della compagnia"

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  3. Cacchio di capelli ti sei fatto Valtrianius! :)

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  4. .....e' vero il segreto è' staccare....avere quell'approdo sicuro dopo il naufragio nevrotico della routine.....quanto è' vero....

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  5. Io stacco dallo stress nell'esatto momento in cui mi siedo al tavolo a giocare!! Approfondirò su GodZ ... per ora ho seguito il tuo consiglio e ho comprato Burgundy !!! :-)

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  6. Sempre un piacere Dado, sempre.
    ... quel chiosco è sotto inchiesta per intossicazione alimentare, non posso dirti che carne hai mangiato ma ho sentito clienti abituali in preda al delirio raccontare di aver lottato con diversi Organismi infettivi tra cui virus e batteri grandi come un essere umano.... non ho capito se fossero usciti dal loro corpo...
    redBairon

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